Recensione: VITA DI PI (2012)

Pi Patel è un giovane ragazzo indiano che vive a contatto con gli animali dello zoo paterno.
Pi, curioso e brillante, cresce abbracciando tre religione diversi, in un costante percorso di ricerca spirituale.
Quando il padre per esigenze economice decide di partire per il Canada, Pi si trova a dover lasciare l'amata India e la sua giovane ragazza. Ma il vero dramma si consumerà quando, scontrandosi con una terrificante tempesta, la nave affonda, lasciando Pi come unico superstite, costretto a condividere la scialuppa di salvataggio con una feroce e affamata tigre: Richard Parker.
Per sopravvivere Pi dovrà fare affidamento sulla propria intelligenza e sulla capacità di gestire il rapporto con la tigre, unico compagno di viaggio.

Vita di Pi, tratto dall'omonimo libro di Yann Martel, è un racconto di formazione in bilico tra realismo e magia, storia avventurosa e viaggio spirituale.


Ang Lee, poliedrico regista taiwanese, riesce nuovamente a stupire gli spettatori con un film che regala uno straordinario impatto visivo, forte di una scenografia naturale da favola che ben si integra con la grafica digitale, in cui anche il 3D, finalmente, acquista un senso, aiutando lo spettatore ad immergersi in un'esperienza visiva totale, avvolgente, entusiasmante.
Un realismo magico, quindi, che contraddistingue tutto il film, sia da un punto di vista grafico e sia da quello tematico, con un finale aperto (e per alcuni aspetti tragico) che lascia allo spettatore il compito di trarre le proprie conclusioni.
La filosofia di Lee infatti non è orientata ad insegnare nulla, ma a far riflettere sull'importanza e sulla necessità per ogni essere umano di trovare la propria dimensione spirituale, legata in qualche modo alla fede (a cui rimarrà ancorato Pi nei momenti più drammatici).
Ma Vita di Pi trasmette anche un messaggio grandioso di amore verso la natura e verso gli animali, senza facili moralismi, ma ponendo il tutto sotto forma di scopo della propria esistenza, obiettivo da raggiungere per conseguire una salvezza terrena e spirituale. E infatti sarà proprio la necessità di rimanere vigile e di accudire Richard Parker, la pericolosa tigre del Bengala, a permettere a Pi di rimanere vivo e lucido fino alla fine.
Un messaggio quindi di solidarietà, altruismo, amore che supera qualsiasi barriera religiosa e diventa simbolo universale di una spiritualità profondamente umana, anche a fronte di una natura selvaggia e brutale.

 
Ottima l'interpretazione di tutto il cast, in particolare del giovane protagonista, Suraj Sharma, espressivo e convincente sia nelle scene più leggere e sia nei momenti più drammatici, dove l'immensità oceanica diventa specchio e riflesso delle sue emozioni più profonde, che si confondo con i sogni e sfumano nella magia.

Vita di Pi: un libro da leggere e un film da vedere. Entrambi da non perdere!

USCITA CINEMA:
GENERE: Drammatico, Avventura
REGIA: Ang Lee
SCENEGGIATURA: David Magee
ATTORI: Suraj Sharma, Rafe Spall, Irrfan Khan, Gérard Depardieu, Tabu, Adil Hussain, Ayush Tandon, Andrea Di Stefano
MUSICHE: Mychael Danna
PRODUZIONE: Rhythm and Hues, Fox 2000 Pictures
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox
PAESE: USA 2012
DURATA: 127 Min
FORMATO: Colore

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