Il gatto con gli stivali al Teatro Quirino (Roma) dal 5 febbraio

TEATRO RAGAZZI 
Dire Fare vedere Teatro 
III edizione
da dicembre 2012 a marzo 2013

Il progetto, sostenuto dalla FONDAZIONE ROMA ARTE E MUSEI e denominato programmaticamente Dire Fare Vedere Teatro,  è rivolto al pubblico della scuola dell’obbligo e superiore ma anche alle famiglie, nella convinzione che il teatro può assolvere ad un’ importante funzione formativa sostenendo i processi di conoscenza e quelli di espressione della personalità. 

Dire Fare Vedere Teatro vuole stabilire una relazione non occasionale con il mondo della scuola e a fianco e a supporto della “visione” degli spettacoli, il Teatro Quirino - Vittorio Gassman organizza attività culturali rivolte agli studenti dai 6 ai 19 anni, veri e propri appuntamenti per la creatività e la curiosità :  laboratori, concorsi ed incontri con i protagonisti. I concorsi, in particolare – differenziati per fasce d’età – si offrono come occasioni di approfondimento dai disegni dei più piccini alle recensioni dei liceali, alla scrittura creativa degli adolescenti. È nostra intenzione proporre spettacoli che uniscano al divertimento l’insegnamento di valori fondamentali della vita come la lealtà, la giustizia sociale, la non violenza, l’integrazione razziale, la democrazia, l’uguaglianza, la libertà, l’onestà e il rispetto dell’altro, parole che spesso per i più piccoli sono vuote ma che sta a noi in modo non pedante, ma forte e perseverante, riempire di contenuti. È per questo che le scelte produttive si muovono in un delicato e importante equilibrio tra riferimenti alla grande letteratura per ragazzi o ai classici del teatro e approfondimenti di temi contemporanei legati alla attualità. È sempre per questo che chiediamo ad attori e registi di far seguire allo spettacolo un confronto immediato e diretto con il giovane pubblico.  
Agli insegnanti cerchiamo di assicurare un corredo di informazioni tempestive ed esaustive sugli spettacoli, ma anche un’organizzazione  puntuale che agevoli il loro non facile lavoro di assistenza e vigilanza dei ragazzi. 

Dire Fare Vedere Teatro è poi un progetto articolato per fasce d’età così da sostenere la scelta dei contenuti con tecniche e linguaggi adeguati dai burattini al mimo, dal teatro d’attore a quello musicale. Il progetto non si rivolge solo al mondo della scuola, ma si articola anche con orari di rappresentazione- la domenica mattina, i sabati pomeriggio- particolarmente favorevoli ad un pubblico di famiglie. Il teatro, così inteso, rappresenta un forte strumento di cambiamento, in grado di superare le barriere della solitudine e dell'emarginazione. Il ruolo sociale del teatro consente di attivare processi di prevenzione nei fenomeni come il bullismo, l’emarginazione ed affrontare i concetti di persona, senso, natura, etica, politica, religione, storia. Dire Fare Vedere Teatro vuole essere, quindi, per i giovani uno straordinario   dispositivo di conoscenza, di espressione, di crescita e di svago.

Teatro Quirino 5 – 8; 13 – 15; 20 - 22  febbraio  2013 ore 10.30
sabato 9 febbraio 2013 ore 11.00 

Teatrino dell’Erba Matta 
IL GATTO CON GLI STIVALI
da un racconto di Charles Perrault
adattamento e regia Daniele Debernardi
con Daniele Debernardi 

tecnica mista: (teatro d'attore, pupazzi e musica) 
età consigliata: 4 – 9 anni 
durata:  60’ 

Un simpatico Gatto con tanto di baffi e di stivali che somiglia ad uno spadaccino, sa parlare ed è veramente astuto, soprattutto con i prepotenti. Il nostro spettacolo, non diversamente dalla favola di Perrault, affronta il tema dell’amicizia tra l’uomo e l’animale, perché l’uomo ha molto da imparare dagli animali che non finiranno mai di stupirlo per la superiore sapienza e per quel senso di fedeltà che lui spesso dimentica e l’animale mai tradisce; il tema dell’ingegno capace di superare le più gravi difficoltà: come, per esempio, uscire dalla miseria senza avere un soldo in tasca, farsi ricevere da un re ed ottenerne vestiti regali e in sposa la figlia, o come sfidare e  sconfiggere un nemico molto più forte, terribile e potente ma meno astuto; si affronta anche il tema della fortuna che va saputa prendere al momento giusto: la favola insegna che bisogna saper rischiare nella vita, qualche volta azzardare e se i mezzi usati per vincere non sembrano i più “morali”, non dimenticate che il gatto, con il giusto senso delle cose, li usa solo con chi è già prepotente e comunque a fin di bene. Infine non manca il tema dell’ironia, del saper sorridere delle nostre peripezie e vedere la vita anche con un certo distacco ironico, cosa che ci aiuta tanto a non lasciarci sopraffare dall’auto compiacimento delle nostre sventure. 

Note di regia:

Questa fiaba che appartiene al ciclo delle fiabe classiche è stata messa in scena utilizzando varie tecniche del teatro di figure animate a viso aperto da un attore che dà vita allo spettacolo. Dopo una ricerca sulla magia delle scatole cinesi, l'intervento di costruzione ha poi seguito una logica pittorica, musicale e recitativa che riprende il periodo in cui Charles Perrault, lo scrittore, ha scritto la storia. Così è che l'attore diventa cantastorie di altri tempi, uno spensierato cantante di valzer e filastrocche, mentre un gatto, un pupazzo in gommapiuma, ne combina di tutti i colori sopra ad una vecchia tavola da stiro riadattata a palcoscenico itinerante. Gli altri personaggi saltano fuori da teatrini che hanno come scenografia i quadri di Vincent Van Gogh. Piccole figure in terracotta che, nelle coloratissime strutture in legno si muovono azionate da fili che danno spazio e vita alla favola. Lo spettacolo è allegro e assai animato e si conclude con una sarabanda finale dove il pubblico salta e balla in un grande cantar\animando. I colpi di scena ed il coinvolgimento del pubblico non mancano mai in una situazione comica ed esageratamente teatrale.

Obiettivi:

Lo spettacolo vuole raccontare un momento della vita legata ad elementi fantastici quali sono la fortuna e la sfortuna che portano l’uomo a confondersi nei propri desideri. Il tutto condito con ironia e comicità che spogliano i protagonisti del loro valore simbolico fino a renderli partecipi e quasi coinvolti dai destini degli esseri umani. Un semplice “gatto” cambia le sorti di un uomo.

Scelta drammaturgia:

Lo spettacolo è un avvicendarsi di narrazione e teatro di pupazzi animati a vista, il racconto è fedele al testo ottocentesco. Un cantastorie arriva in piazza e aprendo il suo asse da stiro, sistemando le sue valige inizia a incantare il pubblico con canzoni, parole e magie.

Struttura scenografica:

Le scene sono state costruite in legno pitturate con le aniline ispirate ai disegni di Vincent Van Gogh,  riproduzione dei quadri è fedele e diventano parte integrante del racconto. I pupazzi sono tutti in gommapiuma, altre parti del racconto presentano l'utilizzo di sagome in legno.

INFO

PREZZI
posto unico
€ 10,00 intero adulti € 8,00 ridotto ragazzi   

promozioni speciali
€ 6,00  a persona 

ufficio teatro ragazzi
Angela Marconi
a.marconi@teatroquirino.it
tel. 06.88.65.28.81
mob. 337.10.21.095
fax 06.67.91.346 

ingresso teatro
via delle vergini, 7 - 00187 roma
www.teatroquirino.it

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