Recensione: KON-TIKI (2012)

1947. Dopo diversi studi, l'antropologo ed esploratore Thor Heyerdahl (Pål Sverre Valheim Hagen) è convinto che la colonizzazione della Polinesia sia avvenuta in epoca precolombiana ad opera di popolazioni del Sud America.
Per dimostrare la sua teoria, considerata priva di fondamento dagli esperti del settore, Thor deciderà di attraversare l'Oceano Pacifico, dal Perù alle isole della Polinesia, su una zattera, unico mezzo di navigazione a disposizione delle popolazioni indigene dell'epoca.
Un'impresa folle a cui decideranno di partecipare altri cinque passeggeri: un esperto navigatore, Erik Hesselberg (Odd Magnus Williamson); due esperti radio, Knut Haugland (Tobias Santelmann) e Torstein Raaby (Jakob Oftebro); un cuoco, Bengt Danielsson (Gustaf Skarsgård) e un ingegnere venditore di frigoriferi, Herman Watzinger (Anders Baasmo Christiansen).
Così in balia di tempeste, squali e balene, su assi di legno cigolanti, i sei si lanceranno nella più incredibile delle imprese.


Kon-Tiki, tratto dall'omonimo libro dello stesso Thor Heyerdahl, racconta la straordinaria impresa dell'esploratore norvegese, che già aveva documentato la storia con un film premiato con l'Oscar (miglior documentario) nel 1951.
Tuttavia i produttori hanno pensato bene di realizzare un nuovo film su una vicenda poco nota, almeno per il sottoscritto, che merita grande risalto non solo per l'impresa in sé, ma per lo straordinario esempio di passione, abnegazione, tenacia, lavoro, coraggio e soprattutto volontà per il raggiungimento di uno scopo. L'idea quindi di poter trasformare un sogno, un desiderio, nella ragione stessa della propria esistenza, affrontando e superando ogni avversità, senza mai perdere la speranza, pur nella consapevolezza di dover rinunciare a qualcosa.

 
Thor Heyerdahl, armato solo delle proprie convinzioni e animato da grande speranza, decide di richiare tutto per realizzare il sogno di una vita. Kon-Tiki è la materializzazione di quel sogno; il racconto avvincente ed appassionante di un viaggio avventuroso e sorprendente, in balia della natura, magica ed ostile allo stesso tempo.
Un film intimamente legato al contesto storico di riferimento, il dopoguerra, in cui una società allo sbando, segnata dagli orrori del conflitto, vive alla ricerca di un scopo per la propria esistenza.
E proprio per questo il viaggio diventa, per chi lo vive, l'occasione per accantonare il passato ed unire le forze per qualcosa di importante; l'umanità, la fratellanza e la solidarietà di sei uomini diversi impegnati nel raggiungimento di un obiettivo comune.


Un film che "parla" soprattutto attraverso gli sguardi intensi dei protagonisti, andando ad avallare il detto che a volte "uno sguardo vale più di mille parole". Anche se i dialoghi fuggono la banalità e riescono comunque ad essere incisivi.

Kon-Tiki, dunque, scritto, diretto e recitato benissimo, meritatamente candidato all'Oscar come miglior film straniero, è un film che consiglio a tutti, nella speranza di vederlo al più presto nelle sale italiane.

Così come consiglio a tutti il libro, scritto dallo stesso Thor Heyerdahl, che racconta in modo ironico e avvincente l'avventura di una vita. Un libro che si legge velocemente e appassiona il lettore, senza risultare mai noioso o eccessivamente nozionistico. Da leggere in attesa di poter vedere il film!

GENERE: Biografico, Avventura, Storico, Drammatico
REGIA: Joachim Rønning, Espen Sandberg
SCENEGGIATURA: Petter Skavlan, Allan Scott
ATTORI: Pål Sverre Valheim Hagen, Anders Baasmo Christiansen, Gustaf Skarsgård, Odd Magnus Williamson, Tobias Santelmann, Jakob Oftebro, Agnes Kittelsen
MUSICHE: Johan Söderqvist
FOTOGRAFIA: Geir Hartly Andreassen
MONTAGGIO: Per-Erik Eriksen, Martin Stoltz
PAESE: Norvegia, Gran Bretagna, Danimarca 2012 
DURATA: 118 Min
FORMATO: Colore

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