Recensione: JOYLAND di Stephen King

Titolo: Joyland
Autore:
Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 360
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo copertina: 19,90 €


Estate 1973. Devin Jones è un giovane studente universitario squattrinato con il cuore a pezzi, dopo che la ragazza tanto amata l'ha lasciato. Per allontanarsi da lei e guadagnare qualche soldo, Devin accetta di trasferirsi a
Heaven’s Bay, nella Carolina del Nord, per lavorare in un luna park, Joyland, dove sono impiegati diversi personaggi bizzarri. Un'esperienza condivisa con Tom ed Erin, studenti in bolletta come lui e presto inseparabili amici. Ma Joyland nasconde un segreto legato al brutale omicidio, mai risolto, di una ragazza, il cui fantasma sembra infestare ancora il parco.

E sarà proprio la voglia di venire a capo di questo mistero che spingerà Devin a rimanere a Joyland dopo la chiusura estiva, mentre nel frattempo fa la conoscenza di Annie, una donna affascinante di cui finirà per innamorarsi, e del figlio disabile Mike, a cui restano pochi anni di vita. Due storie apparentemente separate che finiranno per intrecciarsi, mettendo in pericolo la vita di tutti.

Joyland è l'ultimo libro di Stephen King pubblicato in Italia. Personalmente conoscevo questo autore principalmente per le trasposizioni cinematografiche tratte dai suoi romanzi, tra i quali ho letto solo La lunga marcia (consigliato a tutti gli amanti del fanta-horror). Joyland è sostanzialmente un mistery soprannaturale che combina anche love story, dramma e romanzo di formazione, data la giovane età del protagonista. Nel libro possiamo individuare due parti: le prime centosessanta pagine piuttosto lente e ripetitive, il cui contenuto poteva benissimo essere riassunto in venti; la seconda decisamente più animata e coinvolgente, anche se la scelta di narrare la storia in prima persona a posteriori contribuisce ad abbassare notevolmente la tensione e la suspense per l'epilogo (già scontato). 

King dunque decide di puntare principalmente sui sentimenti per far colpo sui lettori, riuscendoci a metà. Se infatti la lettura risulta comunque piacevole e alcune parti riescono ad emozionare, la dimensione mistery non convince più di tanto e viene affrontata in modo troppo frettoloso. Inoltre alcuni personaggi secondari meritavano un maggiore approfondimento. Proprio per questo, nonostante l'abilità narrativa dell'autore eviti il naufragio totale, il libro delude un po' le attese di chi, come il sottoscritto, si aspettava decisamente di più.
 
L'AUTORE
STEPHEN KING, acclamato genio della letteratura internazionale, vive e lavora nel Maine con la moglie Tabitha, a sua volta scrittrice. Le sue storie da incubo sono clamorosi bestseller che hanno venduto 500 milioni di copie in tutto il mondo e hanno ispirato registi famosi come Stanley Kubrick, Brian De Palma, Rob Reiner e Frank Darabont.

PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI

LIBRI & CULTURA CONSIGLIA...