Recensione: PER IRONIA DELLA MORTE di Claudio Vergnani

Titolo: Per ironia della morte
Autore: Claudio Vergnani
Editore: Nero Press
Pagine: 362
Anno di pubblicazione: 2013 
Prezzo copertina: 15,00 €


Recensione a cura di Valentina Alessandrella

Il protagonista del romanzo – Vergy – entrato in possesso di una chiavetta usb dal contenuto oscuro, decide di restituirla sotto adeguato compenso. Quello che non ha messo in conto è che il suo soggiorno veneziano si trasformerà in una lotta per la sopravvivenza, un susseguirsi di eventi che l’uomo dovrà affrontare per giungere indenne al fatidico giorno dell’appuntamento. I suoi nemici, questa volta, sono esseri umani e non creature soprannaturali alle quali i lettori di “Il 18° vampiro”, “Il 36° giusto” e “L’ora più buia” erano abituati.

Devo ammettere di essere riuscita a fatica a finire questo libro; avendo letto “Il 18° vampiro” avevo già compreso che non sarei stata in grado di proseguire oltre. Il problema non è lo stile dell’autore che trovo molto ben curato e approfondito, quanto i personaggi e la storia in sé.

Ho apprezzo molto la descrizione di Venezia, così ben fatta da essere in grado di trasportare il lettore nella città stessa. Mi sono ritrovata più volte a figurarla nella mente, man mano che veniva descritta, ed è stata una piacevole sorpresa. Quel che mi ha impedito di assegnare al romanzo un voto che fosse più alto di quel che avrei voluto, è stato il protagonista stesso e i personaggi in generale. Non sono stata in grado di identificarmi nel personaggio e nemmeno di condividere le sue scelte. Vergy ha un’insolita personalità; un ex militare in Africa dedito alla violenza sia fisica che verbale, irascibile e davvero poco educato, eppure in grado di citazioni che soltanto un uomo acculturato potrebbe fare. Può essere considerato l’antitesi di se stesso e questo particolare potrebbe anche suscitare un certo fascino o una certa curiosità. Quest’ultima però sfuma con il proseguire del romanzo, quando ci si rende conto che spesso l’insieme risulta fastidioso, così come la mania del protagonista di cacciarsi nei guai.

La trama è un altro punto a sfavore del romanzo perché si tratta di un’interrotta sequela di eventi violenti, senza né capo né coda. La maggior parte di questi sono causati dal protagonista stesso. Ho trovato questi episodi privi di ragione, manca quel fulcro essenziale in grado di giustificarli. Ripeto, il linguaggio con cui è scritto il romanzo è scorrevole e condito di ironia, ma le pecche sopra citate hanno reso pesante la narrazione, impedendomi di apprezzarla appieno. Consiglio il libro a coloro che hanno amato la serie paranormale con Vergy come protagonista e a coloro che amano i romanzi d’azione e che non si scandalizzano facilmente. 

L'AUTORE
Claudio Vergnani nasce a Modena nel 1961. Svogliato studente di liceo classico, ancor più svogliato studente di Giurisprudenza, preferisce passare il tempo leggendo, giocando a scacchi e tirando di boxe. Allontanato per indisciplina dai Vigili del Fuoco, dopo una breve e burrascosa parentesi militare ai tempi del primo conflitto in Libano, sbarca il lunario passando da un mestiere all’altro, perso nei ruoli più disparati ma sempre in fuga da obblighi e seccature. Nel 2009 si fa conoscere e apprezzare, grazie a uno stile originale e innovativo – che intreccia ironia, horror e action a una malinconica vena esistenziale – con il suo primo romanzo, Il 18° Vampiro, seguito da Il 36° giusto e da L’ora più buia, trilogia pubblicata dalla casa editrice Gargoyle di Roma. Nel 2013 pubblica I vivi, i morti e gli altri con Gargoyle books e il thriller Per ironia della Morte con Nero Press.  

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