Titolo: La rivalsa delle scimmie
Autore: Aldous Huxley
Editore: Gargoyle Books
Pagine: 176
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 16,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
La rivalsa delle scimmie è il titolo dato alla nuova edizione dell’opera fantascientifica di Aldous Huxley, precedentemente intitolata La scimmia e l’essenza, versione italiana dell’opera originale "Ape and Essence". Questo libro dopo tanti anni è ricomparso nelle librerie edito da Gargoyle, e a mio modesto avviso gli scaffali moderni avevano bisogno del ritorno di un must letterario.
Ho definito quest’opera come un pezzo importante della fantascienza del novecento e non appartenente al genere distopico per il semplice fatto che a mio avviso, premettendo che ho adorato Hunger Games, non si può mettere sullo stesso livello Huxley e Suzanne Collins, poiché nonostante i libri odierni contengano un insegnamento celato dietro ogni parola, le opere di questo scrittore britannico rappresentano quasi una sacralità, un qualcosa di indispensabile che ogni essere umano dovrebbe leggere almeno una volta nella vita.
Il libro è diviso essenzialmente in due parti. Nella prima ci troviamo ad Hollywood nel 1948 dove un personaggio anonimo e lo sceneggiatore e regista Bob Briggs ritrovano casualmente il manoscritto di un film, "La rivalsa delle scimmie", firmato da William Tallis. I due affascinati dalla storia si mettono sulle tracce dello sceneggiatore ma scoprono con rammarico che è deceduto. Durante la seconda parte invece, compare la trascrizione della sceneggiatura commentata dal personaggio anonimo: nel 2108, dopo la III guerra mondiale, la popolazione umana è stata quasi sterminata, ad eccezione delle popolazioni dell’Africa Equatoriale e della Nuova Zelanda. Mentre gli africani ispezionano la linea Mediterranea, i neozelandesi decidono di organizzare una spedizione esplorativa in America, dove il gruppo subisce un pesante attacco da parte di creature mutanti rese tali dall’effetto delle radiazioni. Queste ultime rapiscono la guida della spedizione, Alfred Poole, che animato dalla paura e dalla disperazione riesce a sfuggire ad una fine atroce. Impegnandosi a collaborare con quelle creature scopre un nuovo mondo, una società formata da scimmie, suddivise gerarchicamente in babbuini, oranghi e gorilla che detengono il potere e il controllo su quelle nuove forme di vita. A dispetto di tutto, Alfred Poole si innamora di una giovane della comunità in cui si trova, dando cosi vita ad una ribellione contro il regime vigente.
Il romanzo originale fu pubblicato tre anni dopo il secondo conflitto mondiale e rappresentava in qualche modo il messaggio e il pensiero di Huxley riguardo il passato e il futuro. All’interno di quest’opera sono ravvisabili i concetti principali della filosofia dello scrittore: i pericoli e i danni provocati dalla diffusione di nuove forme di tecnologia, la paura vista come uno strumento di dominio sugli altri, le conseguenze di conflitti generati dall’uomo che non fa che regredire e negare la sua essenza. Huxley suggerisce però una via di fuga, una sorta di redenzione dell’uomo attraverso l’amore capace di ricomporre l’integrità emotiva umana.
Lo stile dello scrittore risulta ovviamente diverso da quello dei libri a cui siamo abituati oggi; maturo, articolato, tipico di una filosofia novecentesca che ritroviamo comunque alla base delle migliori opere sci-fi moderne, come Multiversum di Leonardo Patrignani, made in Italy per eccellenza. Siamo difronte ad un romanzo singolare la cui visione lungimirante del mondo è disarmante. Avrei cento e uno motivi per consigliarvi questo libro, ma semplicemente vi basta sapere che a mio parere dovrebbe far parte, insieme alle altre opere di Huxley, della libreria di ogni lettore, per la sua completezza, la sua essenza, ma soprattutto per i suoi insegnamenti.
L'AUTORE
Aldous Huxley (1894-1963) è uno degli scrittori e intellettuali inglesi più importanti della sua generazione. Tra le opere più significative ricordiamo: Giallo Cromo, Punto contro punto, Il mondo nuovo, Il tempo si deve fermare, Le porte della percezione e L’isola. Grande viaggiatore, soggiornerà in vari paesi, tra cui anche l’Italia, terra natale della sua seconda moglie. Dopo una lunga malattia, muore il 22 novembre 1963, giorno dell’assassinio di John Fitzgerald Kennedy.
Autore: Aldous Huxley
Editore: Gargoyle Books
Pagine: 176
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 16,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
La rivalsa delle scimmie è il titolo dato alla nuova edizione dell’opera fantascientifica di Aldous Huxley, precedentemente intitolata La scimmia e l’essenza, versione italiana dell’opera originale "Ape and Essence". Questo libro dopo tanti anni è ricomparso nelle librerie edito da Gargoyle, e a mio modesto avviso gli scaffali moderni avevano bisogno del ritorno di un must letterario.
Ho definito quest’opera come un pezzo importante della fantascienza del novecento e non appartenente al genere distopico per il semplice fatto che a mio avviso, premettendo che ho adorato Hunger Games, non si può mettere sullo stesso livello Huxley e Suzanne Collins, poiché nonostante i libri odierni contengano un insegnamento celato dietro ogni parola, le opere di questo scrittore britannico rappresentano quasi una sacralità, un qualcosa di indispensabile che ogni essere umano dovrebbe leggere almeno una volta nella vita.
Il libro è diviso essenzialmente in due parti. Nella prima ci troviamo ad Hollywood nel 1948 dove un personaggio anonimo e lo sceneggiatore e regista Bob Briggs ritrovano casualmente il manoscritto di un film, "La rivalsa delle scimmie", firmato da William Tallis. I due affascinati dalla storia si mettono sulle tracce dello sceneggiatore ma scoprono con rammarico che è deceduto. Durante la seconda parte invece, compare la trascrizione della sceneggiatura commentata dal personaggio anonimo: nel 2108, dopo la III guerra mondiale, la popolazione umana è stata quasi sterminata, ad eccezione delle popolazioni dell’Africa Equatoriale e della Nuova Zelanda. Mentre gli africani ispezionano la linea Mediterranea, i neozelandesi decidono di organizzare una spedizione esplorativa in America, dove il gruppo subisce un pesante attacco da parte di creature mutanti rese tali dall’effetto delle radiazioni. Queste ultime rapiscono la guida della spedizione, Alfred Poole, che animato dalla paura e dalla disperazione riesce a sfuggire ad una fine atroce. Impegnandosi a collaborare con quelle creature scopre un nuovo mondo, una società formata da scimmie, suddivise gerarchicamente in babbuini, oranghi e gorilla che detengono il potere e il controllo su quelle nuove forme di vita. A dispetto di tutto, Alfred Poole si innamora di una giovane della comunità in cui si trova, dando cosi vita ad una ribellione contro il regime vigente.
Il romanzo originale fu pubblicato tre anni dopo il secondo conflitto mondiale e rappresentava in qualche modo il messaggio e il pensiero di Huxley riguardo il passato e il futuro. All’interno di quest’opera sono ravvisabili i concetti principali della filosofia dello scrittore: i pericoli e i danni provocati dalla diffusione di nuove forme di tecnologia, la paura vista come uno strumento di dominio sugli altri, le conseguenze di conflitti generati dall’uomo che non fa che regredire e negare la sua essenza. Huxley suggerisce però una via di fuga, una sorta di redenzione dell’uomo attraverso l’amore capace di ricomporre l’integrità emotiva umana.
Lo stile dello scrittore risulta ovviamente diverso da quello dei libri a cui siamo abituati oggi; maturo, articolato, tipico di una filosofia novecentesca che ritroviamo comunque alla base delle migliori opere sci-fi moderne, come Multiversum di Leonardo Patrignani, made in Italy per eccellenza. Siamo difronte ad un romanzo singolare la cui visione lungimirante del mondo è disarmante. Avrei cento e uno motivi per consigliarvi questo libro, ma semplicemente vi basta sapere che a mio parere dovrebbe far parte, insieme alle altre opere di Huxley, della libreria di ogni lettore, per la sua completezza, la sua essenza, ma soprattutto per i suoi insegnamenti.
L'AUTORE
Aldous Huxley (1894-1963) è uno degli scrittori e intellettuali inglesi più importanti della sua generazione. Tra le opere più significative ricordiamo: Giallo Cromo, Punto contro punto, Il mondo nuovo, Il tempo si deve fermare, Le porte della percezione e L’isola. Grande viaggiatore, soggiornerà in vari paesi, tra cui anche l’Italia, terra natale della sua seconda moglie. Dopo una lunga malattia, muore il 22 novembre 1963, giorno dell’assassinio di John Fitzgerald Kennedy.
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