Titolo: Augustus
Autore: John E. Williams
Editore: Castelvecchi
Pagine: 386
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 19,50 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Augustus è un romanzo a sfondo storico di John Williams. Fu pubblicato per la prima volta nel 1972 e nel 1973 vinse il prestigioso National Book Award, con un buon successo di critica e pubblico. Quest’anno è stato riproposto al pubblico da Castelvecchi, in occasione del bimillenario augusteo. Bisogna subito porre l’accento su un fatto importante: il libro non ha la pretesa di presentarsi come uno scritto che fornisce informazioni certe e precise; al contrario, come sottolinea lo stesso scrittore, alcuni errori, la modifica dell’ordine di numerosi avvenimenti, l’invenzione di dati storici e personaggi, la modernizzazione di nomi di località e vocaboli latini, sono intenzionali. Tranne alcuni fatti, i documenti che costituiscono il romanzo sono inventati.
Il libro ci narra le vicende di Ottaviano, nipote di Giulio Cesare, che appena diciottenne viene informato dell’assassinio del suo protettore. Lo scrittore descrive passo dopo passo gli sviluppi e le gesta compiute dal futuro imperatore. È un romanzo epistolare, e John Williams servendosi delle lettere scritte dai protagonisti della Roma a cavallo tra Repubblica e Impero, come Cesare, Cicerone, Bruto, Cassio, Antonio, Cleopatra, Mecenate, Virgilio, Orazio, Ovidio, Agrippa, Giulia, Livia, Tiberio, ricostruisce il suo punto di vista riguardo il destino di un grande imperatore. Tra lotte di potere, guerre di conquista, sotterfugi politici e corruzione del Senato, lo scrittore tenta di spiegare al lettore la vita di un grande condottiero, in modo poetico e romanzato.
Per quanto riguarda i personaggi del libro, sono molteplici e svariati; Augusto, descritto ora come eroe leggendario, ora come eroe drammatico; Mecenate, visto come il dandy antico; Agrippa, personaggio dal ruolo ambiguo. Quest’ultimo, fautore di tutte le principali vittorie militari del princeps e marito di Giulia, figlia di Ottaviano, fu designato come successore dall’imperatore in persona, ma morì giovane. Ed infine Livia, moglie di Augusto e donna dal carattere determinato e ferreo.
Lo stile è scorrevole e fresco. Lo scrittore attraverso le pagine del libro presenta la storia di un personaggio importante, senza appesantirla di dati e fatti storici. Dà una personale interpretazione delle gioie, delle tragedie, delle vittorie e delle sconfitte di Augusto. È stato paragonato dai più, a romanzi come Io, Claudio di Robert Graves e a Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar. A mio avviso, da un lato può essere interpretata come una versione originale, di qualcosa che nella realtà dei fatti attira l’attenzione di poche persone, dall’altro può urtare la sensibilità di alcuni appassionati di storia, di filologia o comunque di studi classici, a causa delle pochissime verità storiche presenti all’interno del romanzo. Consigliato!
L'AUTORE
John E. Williams, romanziere, poeta e accademico statunitense, dopo la Seconda guerra mondiale, alla quale prende parte in qualità di sergente dell’aeronautica in India e in Birmania, studia all’Università di Denver. In questo perdio pubblica i suoi primi lavori: il romanzo Nothing But the Night (1948) e il libro di poesie The Broken Landscape (1949), che sarà seguito nel 1965 da una seconda raccolta: The Necessary Lie. Nel 1954 ottiene il dottorato di ricerca in letteratura inglese all’Università del Missouri e, nel 1955, torna all’Università di Denver come docente di scrittura creativa. Nel 1960 pubblica il suo secondo romanzo Butcher’s Crossing, seguito nel 1965 dal celebrato Stoner. ha curato le antologie English Renaissance Poetry (1963). Ha fondato e diretto fino al 1970 la rivista «University of Denver Quarterly». Muore nel 1994, lasciando incompiuto il suo quinto romanzo, The Sleep of Reason.
Autore: John E. Williams
Editore: Castelvecchi
Pagine: 386
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 19,50 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Augustus è un romanzo a sfondo storico di John Williams. Fu pubblicato per la prima volta nel 1972 e nel 1973 vinse il prestigioso National Book Award, con un buon successo di critica e pubblico. Quest’anno è stato riproposto al pubblico da Castelvecchi, in occasione del bimillenario augusteo. Bisogna subito porre l’accento su un fatto importante: il libro non ha la pretesa di presentarsi come uno scritto che fornisce informazioni certe e precise; al contrario, come sottolinea lo stesso scrittore, alcuni errori, la modifica dell’ordine di numerosi avvenimenti, l’invenzione di dati storici e personaggi, la modernizzazione di nomi di località e vocaboli latini, sono intenzionali. Tranne alcuni fatti, i documenti che costituiscono il romanzo sono inventati.
Il libro ci narra le vicende di Ottaviano, nipote di Giulio Cesare, che appena diciottenne viene informato dell’assassinio del suo protettore. Lo scrittore descrive passo dopo passo gli sviluppi e le gesta compiute dal futuro imperatore. È un romanzo epistolare, e John Williams servendosi delle lettere scritte dai protagonisti della Roma a cavallo tra Repubblica e Impero, come Cesare, Cicerone, Bruto, Cassio, Antonio, Cleopatra, Mecenate, Virgilio, Orazio, Ovidio, Agrippa, Giulia, Livia, Tiberio, ricostruisce il suo punto di vista riguardo il destino di un grande imperatore. Tra lotte di potere, guerre di conquista, sotterfugi politici e corruzione del Senato, lo scrittore tenta di spiegare al lettore la vita di un grande condottiero, in modo poetico e romanzato.
Lo stile è scorrevole e fresco. Lo scrittore attraverso le pagine del libro presenta la storia di un personaggio importante, senza appesantirla di dati e fatti storici. Dà una personale interpretazione delle gioie, delle tragedie, delle vittorie e delle sconfitte di Augusto. È stato paragonato dai più, a romanzi come Io, Claudio di Robert Graves e a Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar. A mio avviso, da un lato può essere interpretata come una versione originale, di qualcosa che nella realtà dei fatti attira l’attenzione di poche persone, dall’altro può urtare la sensibilità di alcuni appassionati di storia, di filologia o comunque di studi classici, a causa delle pochissime verità storiche presenti all’interno del romanzo. Consigliato!
L'AUTORE
John E. Williams, romanziere, poeta e accademico statunitense, dopo la Seconda guerra mondiale, alla quale prende parte in qualità di sergente dell’aeronautica in India e in Birmania, studia all’Università di Denver. In questo perdio pubblica i suoi primi lavori: il romanzo Nothing But the Night (1948) e il libro di poesie The Broken Landscape (1949), che sarà seguito nel 1965 da una seconda raccolta: The Necessary Lie. Nel 1954 ottiene il dottorato di ricerca in letteratura inglese all’Università del Missouri e, nel 1955, torna all’Università di Denver come docente di scrittura creativa. Nel 1960 pubblica il suo secondo romanzo Butcher’s Crossing, seguito nel 1965 dal celebrato Stoner. ha curato le antologie English Renaissance Poetry (1963). Ha fondato e diretto fino al 1970 la rivista «University of Denver Quarterly». Muore nel 1994, lasciando incompiuto il suo quinto romanzo, The Sleep of Reason.
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