Titolo: Come un film francese
Autore: Roberto Saporito
Editore: Del Vecchio
Pagine: 144
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 14,00
Cosa ci fanno e come ci sono finiti uno scrittore squattrinato, paranoico e leggermente sociopatico, e una diciassettenne problematica e fuori controllo, in un pomeriggio estivo a Pere Lachaise, davanti alla tomba di Marcel Proust? Lui è uno scrittore, da tre anni caduto in una crisi creativa, che, con all’attivo cinque romanzi, molti premi e pochi soldi, si trova a essere, a più o meno quarant’anni, assunto all’università come docente di scrittura creativa. Lei è Lea, che, vittima d’abusi da parte del patrigno ne ha causato la morte restando impunita e che, sotto l’effetto stupefacente, non solo della droga, ma soprattutto dell’impunità, della violenza e dell’illusione di una libertà “on the road”, si imbarca in uno spericolato viaggio alla volta di Parigi.
Passando da una prima parte “introspettiva”, ironica e autoironica, a una seconda più cinematografica e incalzante, per arrivare infine a un epilogo spiazzante, Come in un film francese è un romanzo breve, originale ed elegante. Tutto, dalle scuole di scrittura in Italia, all’atteggiamento verso la letteratura e il mondo dell’editoria, ai clichè sull’artista e sulla “gioventù creativa”, ai rampolli viziati della società bene, è raccontato su un piano nel quale il sogno e la finzione letteraria si intrecciano con il reale, a restituire una sottile atmosfera di ironica decadenza di un ambiente culturale, che non è solo quello di una classe privilegiata, ma di un’epoca tutta.
Roberto Saporito, classe 1962, nato ad Alba (CN). Ha studiato giornalismo, collaborato con alcune riviste e giornali occupandosi di arte contemporanea, e ha diretto una galleria d’arte contemporanea dal 1988 al 1996. Ha pubblicato raccolte di racconti, tra le quali Harley–Davidson Racconti e Generazione di perplessi, e romanzi, tra i quali Anche i lupi mannari fanno surf e Il caso editoriale dell’anno. Le sue opere sono state pubblicate in antologie e su innumerevoli riviste letterarie. È membro del comitato scientifico del festival letterario Letture Corsare di Alba.
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Autore: Roberto Saporito
Editore: Del Vecchio
Pagine: 144
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 14,00
Cosa ci fanno e come ci sono finiti uno scrittore squattrinato, paranoico e leggermente sociopatico, e una diciassettenne problematica e fuori controllo, in un pomeriggio estivo a Pere Lachaise, davanti alla tomba di Marcel Proust? Lui è uno scrittore, da tre anni caduto in una crisi creativa, che, con all’attivo cinque romanzi, molti premi e pochi soldi, si trova a essere, a più o meno quarant’anni, assunto all’università come docente di scrittura creativa. Lei è Lea, che, vittima d’abusi da parte del patrigno ne ha causato la morte restando impunita e che, sotto l’effetto stupefacente, non solo della droga, ma soprattutto dell’impunità, della violenza e dell’illusione di una libertà “on the road”, si imbarca in uno spericolato viaggio alla volta di Parigi.
Passando da una prima parte “introspettiva”, ironica e autoironica, a una seconda più cinematografica e incalzante, per arrivare infine a un epilogo spiazzante, Come in un film francese è un romanzo breve, originale ed elegante. Tutto, dalle scuole di scrittura in Italia, all’atteggiamento verso la letteratura e il mondo dell’editoria, ai clichè sull’artista e sulla “gioventù creativa”, ai rampolli viziati della società bene, è raccontato su un piano nel quale il sogno e la finzione letteraria si intrecciano con il reale, a restituire una sottile atmosfera di ironica decadenza di un ambiente culturale, che non è solo quello di una classe privilegiata, ma di un’epoca tutta.
Roberto Saporito, classe 1962, nato ad Alba (CN). Ha studiato giornalismo, collaborato con alcune riviste e giornali occupandosi di arte contemporanea, e ha diretto una galleria d’arte contemporanea dal 1988 al 1996. Ha pubblicato raccolte di racconti, tra le quali Harley–Davidson Racconti e Generazione di perplessi, e romanzi, tra i quali Anche i lupi mannari fanno surf e Il caso editoriale dell’anno. Le sue opere sono state pubblicate in antologie e su innumerevoli riviste letterarie. È membro del comitato scientifico del festival letterario Letture Corsare di Alba.
Titolo: Kruso
Autore: Lutz Seiler
Editore: Del Vecchio
Pagine: 608
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 18,00 €
Autore: Lutz Seiler
Editore: Del Vecchio
Pagine: 608
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 18,00 €
È
il 1989, le due Germanie sono ancora divise. Ed, studente di
letteratura a Berlino, riordina con cura la sua stanza e parte per
raggiungere Hiddensee, quell’isola leggendaria che, si dice, è fuori dal
tempo e “lontana dai titoli dei giornali”. Dopo alcuni avventurosi
giorni a vagare sull’isola trova impiego e alloggio come sbucciatore di
cipolle alla locanda L’eremita. Una notte, incuriosito dai rumori, Ed
sgattaiola fuori dalla sua stanza e si trova immerso in una singolare
atmosfera da sabba notturno. Che accade quando l’oscurità cala sulla
locanda? E chi è questo “Crusoe” di cui tutti parlano? Il giorno dopo Ed
incontra Alexander Krusowitsch – è lui, Kruso, uno strano russo–tedesco
dalla pelle e i tratti di un sudamericano, maestro di cerimonie e
padrino dell’isola, che inizia Ed ai rituali dei lavoratori stagionali e
alle regole che governano le loro notti. Il cuore segreto della
confraternita di Kruso è l’utopia che promette a ognuna delle anime
naufragate del Paese (e della vita) alle Radici della Libertà. Ma gli
eventi dell’autunno del 1989 non mancano di sconvolgere la vita
sull’isola.
Lutz Seiler è
nato nel 1963 a Gera, un paesino della Germania Est ormai scomparso.
Poeta attento e innovativo, è uno dei maggiori scrittori della Germania
contemporanea, autore di eccezionali essays, intense raccolte poetiche
(un’antologia delle quali è tradotta e pubblicata in Italia da Del
Vecchio Editore, con il titolo La domenica pensavo a Dio), e di un
volume di racconti premiato dalla critica tedesca con il Premio Fontane e
il Deutscher Erzaehlerpreis, il premio per i narratori tedeschi.
Insignito di numerosi premi sia per le sue opere sia narrative che
poetiche, con Kruso ha ottenuto il Premio Uwe Johnson e il Buchpreis
2014, il prestigioso premio dei librai tedeschi.