Recensione: In piedi nella neve, di Nicoletta Bortolotti

Titolo: In piedi nella neve
Autore: Nicoletta Bortolotti
Editore: Einaudi Ragazzi
Pagine: 192
Anno di pubblicazione: 2015 

Prezzo copertina: 11,00 €


Recensione a cura di Luigi Pizzi

Kiev, 1942. Sasha ha quasi tredici anni e ama giocare a calcio, come suo padre: il grande portiere della Dinamo Kiev Nikolaj Trusevich, ora costretto a fare il panettiere per sopravvivere nella città occupata dai tedeschi. La madre invece, insieme alla sua insegnante, non vuole che Sasha giochi a calcio perché non lo considera uno sport da femmine. La migliore amica di Sasha, Ania, è ebrea, mentre il suo amico Maxsym, figlio del terzino della Dinamo Alexsey Kuzmenko, preferisco il ballo al calcio, nonostante sia un maschio. Nella città occupata si vive di stenti e umiliazioni con la paura di finire nel Babij Jar, una fossa comune destinata ai nemici del Reich. Quando i tedeschi decidono di organizzare un torneo di calcio per affermare la loro superiorità anche nello sport, Kordik, proprietario del panificio cittadino e grande appassionato di calcio, chiede a Trusevich di rintracciare i suoi ex compagni di squadra per partecipare al torneo. Nasce così l'FC Start, una squadra destinata a diventare un simbolo della resistenza di Kiev: uno sprone a tenere alto il morale, un appiglio per non lasciarsi schiacciare dai nazisti. Le vittorie dello Start infatti spingono i tedeschi a mandare a giocare il Flakelf, la più forte squadra militare tedesca di stanza in Ucraina, che tuttavia viene sconfitta con un perentorio 6-1. La rivincita, giocata tre giorni dopo, passerà alla storia come "la partita della morte", perchè i giocatori della Start, nonostante le ripetute minacce, decidono di non farsi piegare dai tedeschi e vincono l'incontro 5-3, firmando - de facto - la loro condanna  a morte.


La "partita della morte", così come fu ribattezzato l'incontro di calcio che si svolse allo stadio Zenit di Kiev il 9 agosto 1942, ha ispirato diversi lungometraggi, tra cui il famoso "Fuga per la vittoria" con Sylvester Stallone, Michael Caine e Pelé. Nicoletta Bortolotti mescola fiction e realtà storica filtrando i tragici eventi attraverso lo sguardo innocente di Sasha. In piedi nella neve è infatti un romanzo di formazione in cui la protagonista passa in poco tempo dalla spensieratezza dell'infanzia all'età adulta: la paura della morte, la passione "sbagliata" per il calcio, i primi "segreti scottanti", la scomparsa improvvisa della sua migliore amica, la scoperta dell'amore per Maxsym, il coraggio di prendere decisioni difficili, la forza di compiere un gesto eroico, il primo "sangue".

Dal film "Fuga per la vittoria"

L'autrice indaga i risvolti psicologici di questi cambiamenti e, attraverso la narrazione in prima persona, ci fa scoprire l'ingenuità e la purezza di Sasha che pensa di essere inadeguata, cattiva, persino brutta, perché ignora la brutalità, la malizia, l'individualismo, la complessità del mondo degli adulti. Bortolotti inoltre ricostruisce in modo adeguato il clima sociale a Kiev durante l'occupazione: la fame, la paura, le esecuzioni, le prepotenze dei tedeschi, la persecuzione degli ebrei, ma soprattutto il disperato tentativo di mantenere viva la dignità e la speranza, anche solo attraverso il calcio. Un romanzo di formazione intenso ed emozionante. Il racconto originale di una pagina di storia drammatica e allo stesso tempo eroica del popolo ucraino durante la seconda guerra mondiale. Consigliato.

L'AUTRICE
Nicoletta Bortolotti è scrittrice e redattrice editoriale. Come scrittrice per ragazzi ha pubblicato Sulle onde della libertà (Mondadori, 2013) e il bestseller Il diario di Patty (Sperling & Kupfer, 2009). È autrice anche dei romanzi E qualcosa rimane (Sperling & Kupfer, 2012) e Il filo di Cloe (Sperling & Kupfer, 2007). Per Dalai Editore ha pubblicato Neomam-me allo stato brado (2005). Come re-dattrice collabora con una importante casa editrice italiana. 

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