Recensione: MANZONI E LA SPIA AUSTRIACA di Umberto De Agostino

Titolo: Manzoni e la spia austriaca
Autore:
Umberto De Agostino
Editore: Frilli
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2015 

Prezzo copertina: 17,50 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

Manzoni e la spia austriaca è il nuovo romanzo di Umberto De Agostino. Un noir storico dalle sfumature investigative e poliziesche. La storia si apre in Francia nel 1858. Camillo Benso, conte di Cavour, incontra in gran segreto Napoleone III per chiedere sostegno per il Regno di Sardegna nella lotta contro l’Impero austriaco. Dopodiché il conte mette in allerta il marchese Arconati Visconti, capo del ”circolo di Cassolo”, luogo di ritrovo per patrioti, cospiratori e intellettuali dell’epoca come Alessandro Manzoni.

Alessandro Manzoni
Nella sua dimora al confine tra Piemonte e Lombardia, nella Lomellina, si trama per liberare Milano dal controllo asburgico. Proprio qui viene invitato il padre dei Promessi Sposi come ospite del marchese. Il suo arrivo però è seguito da quello di Sacchi, tenente dell'Imperial Regio esercito del Lombardo-Veneto. Quest’ultimo viene inviato come spia per scoprire i piani del Regno di Sardegna ai danni dell’Impero austriaco. Un altro personaggio presente nel palazzo di Cassolo è Enrico Strada, confidente del Ministro della Guerra, Ferrero della Marmora. Il colonnello ferisce la spia durante il suo tentativo di fuga, dopo aver scompaginato le vite dei patrioti lomellini. Lo scenario si sposta poi a Mortara, occupata dalle truppe del maresciallo Gyulai, dove sulle sponde del Sesia si combatteranno le ultime fasi delle Guerre d’Indipendenza.

Camillo Benso, conte di Cavour
L’ambientazione è decritta nei minimi dettagli: dalle cittadine e spazi aperti francesi; agli scenari piemontesi; alla villa del marchese dove si congegnano piano politici e di guerra; ai campi di battaglia veri e propri. Per quanto riguarda i personaggi, l'autore mescola figure storiche realmente esistite con altre frutto della fantasia. Alessandro Manzoni, a dispetto del titolo, non riveste il ruolo di protagonista. Il suo personaggio è reso in modo semplice e veritiero in base alle lettere e ai documenti che aveva scritto nei giorni di soggiorno a Cassolnovo, e fa da conferma alla veridicità storica del romanzo. I due protagonisti principali invece sono Enrico Strada, che mosso da sentimenti patriottici si pone a capo della cacciata dell'invasore dai territori lombardi e veneti, e Sacchi, che tradito dal Regno di Sardegna si arruola nell'esercito austriaco per vendicare la memoria del padre.

Lo stile è semplice e lineare. All’interno del libro è possibile imbattersi in termini dialettali locali accompagnati da note esplicative. Un romanzo gradevole che da un lato dona al periodo risorgimentale una prospettiva del tutto originale, dall’altro fornisce al lettore maggiore chiarezza sugli eventi che hanno caratterizzato l’indipendenza italiana.

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