Titolo: Il segreto dei pupazzi di neve
Autore: Simon Stephenson
Editore: Mondadori
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 17,00 €
Acquista su Amazon: https://amzn.to/3XHuHx9
Recensione a cura di Luigi Pizzi
Il segreto dei pupazzi di neve è una storia capace di far convivere magia e malinconia, comicità e dolcezza, senza mai perdere di vista ciò che davvero vuole raccontare: il bisogno di essere visti, ascoltati e aiutati quando tutto sembra troppo freddo per affrontarlo da soli. Al centro del romanzo c’è Blessing, dieci anni e mezzo, una bambina che vive a Londra e che ogni giorno si porta addosso due pesi: il bullismo a scuola e l’umore sempre più spento di sua madre, come se l’inverno che avvolge la città fosse penetrato anche dentro casa. È in questo clima gelido — fuori e dentro — che Blessing incontra Albert, un pupazzo di neve vivente, governato da un antico “Codice dei Pupazzi di Neve” che lo obbliga ad aiutare i bambini in difficoltà. Albert è buffo, pieno di buone intenzioni e sorprendentemente saggio, nonostante i suoi ottocento anni di vita gelata: commette errori assurdi, non capisce le convenzioni umane, si muove con goffaggine, ma ha uno sguardo limpido che vede ciò che gli altri ignorano. La loro amicizia nasce così, in modo semplice, quasi inevitabile: Blessing trova in Albert una presenza luminosa in giornate sempre identiche, mentre Albert sembra avere un motivo tutto suo per essere tornato proprio ora, proprio da lei.
Il romanzo intreccia con eleganza il quotidiano e il fantastico. Mentre Blessing prova a difendersi dai bulli e a capire come aiutare una madre sempre più fragile, l’inverno sembra estendersi senza fine su tutta la città. Stephenson riesce a far sentire il peso di questi silenzi, di questo freddo che non si scioglie mai, lasciando intravedere che forse non si tratta solo di meteorologia. Albert, infatti, custodisce un passato doloroso e un segreto che riguarda non solo lui, ma anche il gelo anomalo che avvolge Londra. Capire cosa gli è accaduto e perché la neve non smette di cadere diventa parte del percorso di Blessing, in un intreccio che unisce la fantasia a emozioni molto reali. Lo stile è fluido, ironico, pieno di trovate che fanno sorridere anche nei momenti più difficili. Albert porta leggerezza in scene che rischierebbero di essere troppo dure per i lettori più giovani, mentre Blessing rappresenta perfettamente quella fase in cui si vorrebbe essere forti, ma ci si sente minuscoli di fronte al mondo. Le illustrazioni in bianco e nero aggiungono una dimensione emotiva preziosa, accompagnando la storia senza mai rubarle spazio. Il segreto dei pupazzi di neve è, in definitiva, un romanzo che parla di amicizia, tristezza, resilienza e speranza. Una storia invernale che scalda il cuore e che ricorda come, a volte, anche un “pupazzo di neve” può riportare il calore dove sembrava essersi spento del tutto. Perfetto per giovani lettori, ma capace di toccare anche gli adulti con la sua delicatezza.
Autore: Simon Stephenson
Editore: Mondadori
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 17,00 €
Recensione a cura di Luigi Pizzi
Il segreto dei pupazzi di neve è una storia capace di far convivere magia e malinconia, comicità e dolcezza, senza mai perdere di vista ciò che davvero vuole raccontare: il bisogno di essere visti, ascoltati e aiutati quando tutto sembra troppo freddo per affrontarlo da soli. Al centro del romanzo c’è Blessing, dieci anni e mezzo, una bambina che vive a Londra e che ogni giorno si porta addosso due pesi: il bullismo a scuola e l’umore sempre più spento di sua madre, come se l’inverno che avvolge la città fosse penetrato anche dentro casa. È in questo clima gelido — fuori e dentro — che Blessing incontra Albert, un pupazzo di neve vivente, governato da un antico “Codice dei Pupazzi di Neve” che lo obbliga ad aiutare i bambini in difficoltà. Albert è buffo, pieno di buone intenzioni e sorprendentemente saggio, nonostante i suoi ottocento anni di vita gelata: commette errori assurdi, non capisce le convenzioni umane, si muove con goffaggine, ma ha uno sguardo limpido che vede ciò che gli altri ignorano. La loro amicizia nasce così, in modo semplice, quasi inevitabile: Blessing trova in Albert una presenza luminosa in giornate sempre identiche, mentre Albert sembra avere un motivo tutto suo per essere tornato proprio ora, proprio da lei.
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