Recensione: Ultima fermata Auschwitz, di Frediano Sessi. Storia di un ragazzo ebreo durante il fascismo

Titolo: Ultima fermata: Auschwitz
Autore: Frediano Sessi 

Editore: Einaudi Ragazzi
Pagine: 135
Anno di pubblicazione: 2016

Prezzo copertina: 11,00 €


Recensione a cura di Luigi Pizzi

1938. Arturo Finzi ha 10 anni e frequenta la scuola elementare quando, una mattina, scopre di essere ebreo: anche in Italia infatti, si inizia a parlare di leggi antisemite e, da un momento all'altro, Arturo è costretto a sedersi in un banco lontano dagli altri compagni, ai quali viene proibito persino di rivolgergli la parola. La situazione viene risolta con l'intervento del padre, fascista convinto convertito alla religione cristiana, ma si tratta solo del primo passo verso l'emanazione delle leggi razziali, precedute, il 5 agosto 1938, dalla pubblicazione del Manifesto degli scienziati razzisti, in cui si affermava l'esistenza di razze diverse, le differenze di quella ebraica e l'esigenza di salvaguardare la purezza di quella ariana (di cui facevano parte anche gli italiani).

Un ritratto di Benito Mussolini
Arturo affida ad un diario il racconto di quei mesi che cambieranno per sempre la sua vita: la confusione per il suo "nuovo" status di ebreo; l'indottrinamento politico a scuola; i timori per una guerra imminente; l'incertezza del futuro; la fuga da Bologna a Roma dopo l'emanazione delle leggi razziali, pensando di poter contare sulla protezione del Vaticano, e il conseguente addio al suo migliore amico Paolo e a suo nonno Willer, uno dei pochi ad opporsi al regime fascista e l'unico in grado di aprire gli occhi dei ragazzi sulle reali intenzioni del Duce. E ancora la perdita del lavoro da parte del padre avvocato, costretto a lavorare come portiere; l'espulsione dalla scuola italiana e la conseguente esigenza di frequentare quella ebraica; la nuova passione per la musica con le lezioni di piano. Un racconto che, vista lo stato d'animo del protagonista, verrà interrotto alla fine del 1938 per poi essere ripreso solo nel 1943, quando anche Roma conoscerà la paura dei bombardamenti, la fame, i razionamenti, le masse di sfollati. Una situazione drammatica controbilanciata solo in parte dall'incontro con Giulia, una ragazzina di cui Arturo finisce per innamorarsi, con il quale affronterà i successivi eventi storici: la destituzione di Mussolini; la confusione dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943; la nascita della Repubblica Sociale Italiana; e, infine, l'occupazione tedesca di Roma, che per la famiglia di Arturo significherà un viaggio di sola andata per Auschwitz.

Una scena dal film "Roma città aperta" (1945)
Ultima fermata: Auschwitz è un libro pensato per far conoscere i ragazzi la tragedia dell'Olocausto attraverso gli occhi di un ragazzo ebreo vissuto durante il fascismo. Narrato in prima persona con una scansione temporale diaristica, il racconto di Arturo, può essere considerato una testimonianza fedele del processo che portò alla discriminazione e poi, con l'avvento dei tedeschi, ad una vera e propria deportazione degli ebrei italiani verso la morte. Un racconto dalla quale si evincono non solo le assurdità delle teorie razziali, ma anche le responsabilità del regime nella tragedia della Shoah. Un libro scritto con un linguaggio semplice, immediato, che si rivolge ai ragazzi per trasformarli in testimoni di un evento terribile, e allo stesso tempo responsabilizzarli affinché non si verifichi mai più una tragedia simile. Una lettura che lascia l'amaro in bocca, impreziosita da una postfazione dedicata al rapporto tra il fascismo e gli ebrei - inquadrato in una prospettiva storica, seguito da una ricca bibliografia utile per approfondire l'argomento.

L'AUTORE
Frediano Sessi (1949) è scrittore, saggista, consulente editoriale e traduttore; insegna e lavora all’Università di Mantova, la città dove vive. Dopo gli studi universitari, a metà degli anni Settanta inizia la consulenza con l’editore Einaudi, per il quale ha curato, tra l’altro, l’edizione definitiva del Diario di Anne Frank (1992). Dirige per la Marsilio “Gli specchi della memoria” e collabora alle pagine culturali de “Il Corriere della Sera”. Ha scritto alcuni romanzi per adulti, pubblicati da Marsilio, e due saggi storici editi da Rizzoli. Per Einaudi Ragazzi ha pubblicato: Ultima fermata Auschwitz (1996) e Sotto il cielo d’Europa (1998), e la biografia di Margarete Buber Neumann per la collana Sirene di Edizioni EL. 

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