Titolo: Il tempo dell'attesa. La saga dei Cazalet 2
Autore: Elizabeth Jane Howard
Editore: Fazi
Pagine: 638
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo copertina: 18,50 €
Recensione a cura di Eleonora Cocola
Avevamo lasciato la grande famiglia Cazalet nel 1838, quando l’ombra del secondo conflitto mondiale incombeva sugli strascichi dell’infanzia dei bambini di Home Place, e il suo avvicinarsi si percepiva come quando si sente nell’aria l’odore del temporale e il rumore sordo dei tuoni inizia a far vibrare il cielo. Nel secondo volume della saga, Il tempo dell’attesa, ritroviamo i personaggi alle prese con l’organizzazione di Home Place,
ora che la guerra è ufficialmente cominciata.
C’è chi partecipa attivamente, come Rupert ed Edward; chi, come il giovane Christopher, si pronuncia sempre con decisione a favore della pace, andando contro il parere della maggioranza (e del resto, «sei fai parte di una minoranza non hai scelta»); chi cerca di rendersi utile in qualche modo, ad esempio adibendo parte della tenuta ad ospedale per i convalescenti. E poi ci sono i membri più giovani della famiglia, che non solo si ritrovano la vita sconvolta dalla guerra, ma devono pure fare i conti con l’inizio dell’adolescenza, che non è certo fra i periodi più rosei della vita.
Sono proprio quelle delle tre ragazze che abbiamo conosciuto nel capitolo precedente, Louise, Clary e Polly, le principali voci narranti de Il tempo dell’attesa, che rispetto al volume precedente assume una personalità più marcatamente femminile. Se il primo capitolo della saga aveva un difetto, era il disorientamento generato dal gran numero dei personaggi. Solo ricordare i legami di parentela tra i numerosi personaggi che si passavano continuamente la palla della narrazione richiedeva un certo impegno.
Con Il tempo dell’attesa la sensazione è quella di tornare a casa, o di rivedere dei vecchi amici e imparare a conoscerli meglio: da Edward già ci aspettiamo che sfrutti la scusa della guerra per vedere più spesso le sue numerose amanti, di Hugh conosciamo già l’incrollabile devozione alla famiglia; sappiamo che quella della guerra non è l’unica ombra che si è allungata sulla vita di Louise, sappiamo da dove viene la personalissima ironia di Clary, e non ci stupisce affatto l’evoluzione del personaggio di Zoë. E così via, attraverso una galleria di personaggi straordinariamente vivi, inquieti, dalle personalità complesse e talvolta bizzarre, che vediamo muoversi in un mondo vivido, tratteggiato nella perfezione dei dettagli. Il secondo capitolo della saga supera il primo anche nella trama, più movimentata e ricca di colpi di scena, sebbene il ritmo della narrazione resti rilassato, con quella prosa perfetta, maestosa e prolissa quanto basta che vi terrà con gli occhi incollati alle pagine di questo splendido romanzo.
L'AUTRICE
Elizabeth Jane Howard, figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo, ebbe un’infanzia infelice a causa della depressione della madre e delle molestie subite dal padre. Donna bellissima e inquieta, ha vissuto al centro della vita culturale londinese della seconda metà del Novecento e ha avuto una vita privata burrascosa, costellata di una schiera di amanti e mariti, fra i quali lo scrittore Kingsley Amis. Da sempre amata dal pubblico, solo di recente Howard ha ricevuto il plauso della critica. Scrittrice prolifica, è autrice di quindici romanzi. La saga dei Cazalet è la sua opera di maggior successo, con un milione di copie vendute. Nel 2014 Fazi Editore ha pubblicato il suo romanzo Il lungo sguardo. Di prossima pubblicazione anche i cinque volumi della saga dei Cazalet.
Autore: Elizabeth Jane Howard
Editore: Fazi
Pagine: 638
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo copertina: 18,50 €
Recensione a cura di Eleonora Cocola
Avevamo lasciato la grande famiglia Cazalet nel 1838, quando l’ombra del secondo conflitto mondiale incombeva sugli strascichi dell’infanzia dei bambini di Home Place, e il suo avvicinarsi si percepiva come quando si sente nell’aria l’odore del temporale e il rumore sordo dei tuoni inizia a far vibrare il cielo. Nel secondo volume della saga, Il tempo dell’attesa, ritroviamo i personaggi alle prese con l’organizzazione di Home Place,
ora che la guerra è ufficialmente cominciata.
C’è chi partecipa attivamente, come Rupert ed Edward; chi, come il giovane Christopher, si pronuncia sempre con decisione a favore della pace, andando contro il parere della maggioranza (e del resto, «sei fai parte di una minoranza non hai scelta»); chi cerca di rendersi utile in qualche modo, ad esempio adibendo parte della tenuta ad ospedale per i convalescenti. E poi ci sono i membri più giovani della famiglia, che non solo si ritrovano la vita sconvolta dalla guerra, ma devono pure fare i conti con l’inizio dell’adolescenza, che non è certo fra i periodi più rosei della vita.
Sono proprio quelle delle tre ragazze che abbiamo conosciuto nel capitolo precedente, Louise, Clary e Polly, le principali voci narranti de Il tempo dell’attesa, che rispetto al volume precedente assume una personalità più marcatamente femminile. Se il primo capitolo della saga aveva un difetto, era il disorientamento generato dal gran numero dei personaggi. Solo ricordare i legami di parentela tra i numerosi personaggi che si passavano continuamente la palla della narrazione richiedeva un certo impegno.
Con Il tempo dell’attesa la sensazione è quella di tornare a casa, o di rivedere dei vecchi amici e imparare a conoscerli meglio: da Edward già ci aspettiamo che sfrutti la scusa della guerra per vedere più spesso le sue numerose amanti, di Hugh conosciamo già l’incrollabile devozione alla famiglia; sappiamo che quella della guerra non è l’unica ombra che si è allungata sulla vita di Louise, sappiamo da dove viene la personalissima ironia di Clary, e non ci stupisce affatto l’evoluzione del personaggio di Zoë. E così via, attraverso una galleria di personaggi straordinariamente vivi, inquieti, dalle personalità complesse e talvolta bizzarre, che vediamo muoversi in un mondo vivido, tratteggiato nella perfezione dei dettagli. Il secondo capitolo della saga supera il primo anche nella trama, più movimentata e ricca di colpi di scena, sebbene il ritmo della narrazione resti rilassato, con quella prosa perfetta, maestosa e prolissa quanto basta che vi terrà con gli occhi incollati alle pagine di questo splendido romanzo.
L'AUTRICE
Elizabeth Jane Howard, figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo, ebbe un’infanzia infelice a causa della depressione della madre e delle molestie subite dal padre. Donna bellissima e inquieta, ha vissuto al centro della vita culturale londinese della seconda metà del Novecento e ha avuto una vita privata burrascosa, costellata di una schiera di amanti e mariti, fra i quali lo scrittore Kingsley Amis. Da sempre amata dal pubblico, solo di recente Howard ha ricevuto il plauso della critica. Scrittrice prolifica, è autrice di quindici romanzi. La saga dei Cazalet è la sua opera di maggior successo, con un milione di copie vendute. Nel 2014 Fazi Editore ha pubblicato il suo romanzo Il lungo sguardo. Di prossima pubblicazione anche i cinque volumi della saga dei Cazalet.
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