Titolo: Amy Snow
Autore: Tracy Rees
Editore: Neri Pozza
Pagine: 456
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo copertina: 18,00 €
Recensione a cura di Eleonora Cocola
Si sa che i parenti, a differenza degli amici, non possiamo sceglierceli. Però a volte la vita si diverte a formare legami tra persone che non hanno neanche una goccia di sangue in comune, e spesso questi legami sono così forti che vanno oltre l’amicizia, oltre la fratellanza. Succede ad esempio alla piccola Aurelia Vennaway, che nell’inverno del 1831, nel giardino della tenuta famigliare, si imbatte in un fagotto urlante: si tratta di una neonata abbandonata nella neve, azzurra per il freddo; Aurelia ha solo otto anni, ma possiede una volontà di ferro, e decide che se il destino le ha portato quella bambina non
c’è motivo di separarsene.
Contro la volontà degli aristocratici signori Vennaway, che maturano subito un freddo odio nei confronti della piccola Amy, le due crescono insieme, più che amiche, più che sorelle: Amy non ha niente e nessuno al mondo a parte Aurelia, che nei suoi primi 17 anni di vita le fa da madre, amica e sorella. Solo per 17 anni, perché una malattia al cuore si porta via Aurelia quando è ancora giovanissima, e Amy si ritrova sola al mondo. Ma la morte non spezza il suo legame con Aurelia e la ragazza si trova non solo a dover superare il lutto, ma anche a viaggiare da sola per l’Inghilterra sulle tracce di un segreto che l’amica ha nascosto dietro una complessa caccia al tesoro.
L’Inghilterra dell’Ottocento, un’orfana che si riscatta da una posizione sociale penalizzante, un mistero da risolvere. No, non è un romanzo di Wilkie Collins né di Dickens, anche se a prima vista ci somiglia molto. La scrittura immediata, colloquiale come un diario, e l’avanzare rapido della trama, che non indugia troppo su dettagli e descrizioni, tradiscono la vena moderna dell’autrice Tracy Rees.
Eppure l’impressione è proprio quella di vedere le due ragazze che scorazzano per i giardini di Hatville Court negli anni spensierati dell’infanzia, Amy che da ragazzina povera e dimessa, abituata a nascondersi per non incorrere nelle angherie della padrona e dei domestici, diventa una giovane donna benestante e sicura di sé. Sembra di vederla girare per le strade piovose di Londra alla ricerca di una libreria introvabile, rilassarsi nella campagna inglese coi signori Wister, frequentare l’alta società a Bath; il tutto solo per un motivo, risolvere il mistero di Aurelia, vera forza motrice della storia anche da morta. Non solo guida Amy nelle sue peregrinazioni, ma risplende ancora nei ricordi dell’amica e nelle lettere che le ha lasciato per la personalità dirompente, ribelle e idealista.
La trama avvincente (anche se non particolarmente inaspettata o complessa) e i personaggi vividi di questo romanzo ne fanno una lettura deliziosamente scorrevole, capace di stregare il lettore fin dalle prime righe e di tenerlo con gli occhi incollati alle pagine fino alla conclusione, lasciata, se proprio vogliamo trovare un difetto a questo romanzo, un po’ sottotono: tutto il mistero che cresce intorno alla figura di Aurelia fa pensare a un colpo di scena inaspettato, che invece si rivela una soluzione piuttosto prevedibile.
L'AUTRICE
Tracy Rees è nata nel Galles. Dopo essersi laureata a Cambridge ha scritto diversi saggi, prima di partecipare al premio indetto dal Richard & Judy Bookclub. Il suo romanzo Amy Snow è stato selezionato tra migliaia di partecipanti, diventando il caso editoriale dell’anno.
Autore: Tracy Rees
Editore: Neri Pozza
Pagine: 456
Anno di pubblicazione: 2016
Prezzo copertina: 18,00 €
Recensione a cura di Eleonora Cocola
Si sa che i parenti, a differenza degli amici, non possiamo sceglierceli. Però a volte la vita si diverte a formare legami tra persone che non hanno neanche una goccia di sangue in comune, e spesso questi legami sono così forti che vanno oltre l’amicizia, oltre la fratellanza. Succede ad esempio alla piccola Aurelia Vennaway, che nell’inverno del 1831, nel giardino della tenuta famigliare, si imbatte in un fagotto urlante: si tratta di una neonata abbandonata nella neve, azzurra per il freddo; Aurelia ha solo otto anni, ma possiede una volontà di ferro, e decide che se il destino le ha portato quella bambina non
c’è motivo di separarsene.
Contro la volontà degli aristocratici signori Vennaway, che maturano subito un freddo odio nei confronti della piccola Amy, le due crescono insieme, più che amiche, più che sorelle: Amy non ha niente e nessuno al mondo a parte Aurelia, che nei suoi primi 17 anni di vita le fa da madre, amica e sorella. Solo per 17 anni, perché una malattia al cuore si porta via Aurelia quando è ancora giovanissima, e Amy si ritrova sola al mondo. Ma la morte non spezza il suo legame con Aurelia e la ragazza si trova non solo a dover superare il lutto, ma anche a viaggiare da sola per l’Inghilterra sulle tracce di un segreto che l’amica ha nascosto dietro una complessa caccia al tesoro.
L’Inghilterra dell’Ottocento, un’orfana che si riscatta da una posizione sociale penalizzante, un mistero da risolvere. No, non è un romanzo di Wilkie Collins né di Dickens, anche se a prima vista ci somiglia molto. La scrittura immediata, colloquiale come un diario, e l’avanzare rapido della trama, che non indugia troppo su dettagli e descrizioni, tradiscono la vena moderna dell’autrice Tracy Rees.
Eppure l’impressione è proprio quella di vedere le due ragazze che scorazzano per i giardini di Hatville Court negli anni spensierati dell’infanzia, Amy che da ragazzina povera e dimessa, abituata a nascondersi per non incorrere nelle angherie della padrona e dei domestici, diventa una giovane donna benestante e sicura di sé. Sembra di vederla girare per le strade piovose di Londra alla ricerca di una libreria introvabile, rilassarsi nella campagna inglese coi signori Wister, frequentare l’alta società a Bath; il tutto solo per un motivo, risolvere il mistero di Aurelia, vera forza motrice della storia anche da morta. Non solo guida Amy nelle sue peregrinazioni, ma risplende ancora nei ricordi dell’amica e nelle lettere che le ha lasciato per la personalità dirompente, ribelle e idealista.
La trama avvincente (anche se non particolarmente inaspettata o complessa) e i personaggi vividi di questo romanzo ne fanno una lettura deliziosamente scorrevole, capace di stregare il lettore fin dalle prime righe e di tenerlo con gli occhi incollati alle pagine fino alla conclusione, lasciata, se proprio vogliamo trovare un difetto a questo romanzo, un po’ sottotono: tutto il mistero che cresce intorno alla figura di Aurelia fa pensare a un colpo di scena inaspettato, che invece si rivela una soluzione piuttosto prevedibile.
L'AUTRICE
Tracy Rees è nata nel Galles. Dopo essersi laureata a Cambridge ha scritto diversi saggi, prima di partecipare al premio indetto dal Richard & Judy Bookclub. Il suo romanzo Amy Snow è stato selezionato tra migliaia di partecipanti, diventando il caso editoriale dell’anno.
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