La recensione di GUERRA E PACE, la serie tv in onda da stasera su laeffe

Recensione a cura di Marika Bovenzi

Avete mai desiderato così tanto visitare dei luoghi di cui vi siete innamorati semplicemente leggendo dei libri o guardando una trasposizione cinematografica? Io si, e ho addirittura programmato nei minimi dettagli il viaggio che avrei compiuto alla scoperta di una cultura diversa. Ho sperimentato questo desiderio
compulsivo con Guerra e Pace di Lev Tolstoj. Dapprima il romanzo, che ho ritenuto semplicemente fantastico (non vi accorgerete nemmeno della mole immensa del libro) per i così tanti intrecci, lo sfondo storico, le relazioni complicate dei personaggi e i cambiamenti psicologici degli stessi; e poi in seguito la serie tv trasmessa dalla BBC con il titolo di War & Peace, diretta nientepopodimeno che Tom Harper. Inutile dirvi che mi sono innamorata perdutamente di questa trasposizione. Avendola vista in anteprima, in lingua e in diretta, posso assicurarvi che è un vero e proprio capolavoro. Gli attori risultano perfetti e vestono magistralmente i panni di aristocratici russi del 1800, interpretando perfettamente la crescita interiore dei protagonisti.

Tutte le vicende ruotano intorno a tre importanti famiglie: i Rostov, i Bolkonskij e i Kuragin, accompagnati da ulteriori personaggi come Pierre Bezuchov, Boris Drubeckoj, Fedor Dolochov, Vasilij Denisov, lo zar Alessandro I e l’imperatore Napoleone Bonaparte. A mio avviso la magnificenza di questo romanzo nonché serie tv, risiede proprio nella crescita introspettiva dei protagonisti.

Nataša Rostova, da ragazzina spensierata, frivola e dedita al canto e al ballo, attraversa varie fasi caratterizzate dalla scoperta di sentimenti quali l’invaghimento, la vergogna, i pregiudizi marcati di una società così ristretta, la perdita e l’amore eterno (a mio avviso l’autore attraverso la sua figura vuole rappresentare la posizione di una donna nel mondo); suo fratello Nikolaj Rostov, da adolescente animato da sentimenti di patriottismo e dedito alla bella vita, si trasforma in un cavaliere senza macchia; il principe Andrej Bolkonskij, da cinico, dal cuore duro e poco avvezzo alla vita mondana, a uomo schiavo dell’amore e dei sentimenti forti come l’orgoglio, la determinazione e l’onore; la principessa Mar’ja Bolkonskaja si trasforma da ragazza timida e fortemente credente in una donna caparbia e risoluta; i fratelli Hélène e Anatole Kuragin, spietati, attraenti ed amorali; ed infine degno di nota è lui, il conte Pierre Bezuchov, un ragazzo dall’aria bonaria, apparentemente stupido, che si rivela essere il personaggio cardine delle vicende; da adolescente dedito a festini, a erede di una ingente ricchezza, a patriota e massone, fino a divenire un prigioniero di guerra, attraversa così tante fasi di crescita che lo spettatore si ritroverà a sperare e a lottare insieme a lui fino alla fine.

Personalmente, credo che ogni personaggio simboleggi un’allegoria della vita umana, ma fondamentalmente insieme rappresentano il fatto che gli uomini da sempre sono schiavi delle passioni e dei dettami della società in cui si ritrovano a vivere, e che solo una mente aperta e priva di pregiudizi può scardinare quegli stereotipi e quelle leggi morali pregne di preconcetti. Alle vicende si accompagnano delle ambientazioni e delle tradizioni mozzafiato: dai boschi innevati russi, al Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo, alla sfarzosità di Mosca, ai balli tipici locali, alle celebrazioni delle festività, ai balli dei salotti, ai convenevoli, ad abiti che lasciano senza parole.

Credo che la serie tv come il romanzo, sia uno di quei pochi capolavori capaci di far sognare, desiderare e sperare. Tutto il fascino, la grandezza, la genialità e i dettagli del libro di Lev Tolstoj sono accuratamente riportati sul piccolo schermo. Per chi non avesse letto il romanzo ed è ancora reticente, consiglio di approfittarne e di guardare prima la serie tv che andrà in onda in Italia il 16 settembre su laeffe (o per chi amasse la lingua inglese può recuperarla online o acquistare il DVD della serie su Amazon). Non ve ne pentirete e sono sicura che la trasposizione sarà in grado di scalfire anche i cuori più diffidenti.


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