Recensione: LA SPIA DEL MARE di Virginia de Winter

Titolo: La spia del mare
Autore: Virginia de Winter
Editore: Mondadori
Pagine: 408
Anno di pubblicazione: 2016

Prezzo copertina: 19,00 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

La spia del mare, diciamo subito, è un romanzo che fa tribolare gli animi grazie alla sua passionale, ricca e profonda storia. Sono rimasta così estasiata da questo libro, da ritenerlo uno dei romanzi più belli del 2016. La prima cosa che salta all’occhio leggendolo è l’ambientazione: un’affascinante, misterica e splendente Venezia del 1741, animata dal fervore, dall’allegria e dalla magnificenza del Carnevale. Grazie alla cura nella ricostruzione storica e alla maestria dell'autrice nel raccontare eventi e descrivere
scenari -tanto da renderli quasi tangibili, il lettore riesce ad immaginarsi facilmente nella storia con indosso un fine abito settecentesco, mentre passeggia tra i viottoli e ammira le bellezze, l’armonia e la grazia della laguna, tra ponti, gondole e calli veneziane.

Un altro aspetto che ha esercitato grande fascino su di me, sono stati i personaggi coinvolti nell’avvincente storia: dalla protagonista Cordelia, un’indomita, intelligente e versatile donna che, grazie al suo magnetismo e alla sua indole forte e determinata, fa sospirare anche i cuori più duri; Cassian, un uomo di eterea bellezza, in eterna lotta con i fantasmi del suo passato; Manuel, un animo spagnolo errante, alla continua ricerca di un luogo da chiamare casa e in cui ricominciare da zero, lontano dalle maledizioni che lo perseguitano; l’affascinante e impertinente Giacomo Casanova; il misterioso, imperscrutabile e tenebroso Alian; fino ai personaggi minori come Cassandra, gemella di Cordelia, anima fragile e sognatrice instancabile; James Covington, compagno d’armi della protagonista e uomo indomito; ed infine il Doge, figura ambigua e piena di segreti.

Tutto ha inizio quando gli affari del Senatore Giustinian vengono minacciati e necessitano la presenza della figlia Cordelia, una spia inglese, nota con il nome di Belladonna, la quale deve fingersi sua sorella gemella Cassandra -nonché legittima ereditiera della famiglia Giustinian- e partecipare al posto suo a feste e balli in compagnia di Cassian D'Armer, suo fidanzato e promesso sposo, nonché affascinante nobile veneziano reduce dell’invasione di Delhi del 1739, il quale trascorre le notti al Ridotto di San Moisè a giocare d’azzardo e a fare a pugni con altri nobiluomini. Questa è la stessa vita che conducono altri tre personaggi: lo spagnolo Manuel Pérez de Guzmàn y Benavides, Alain de Mortemart -un aristocratico francese, e il giovane veneziano Giacomo Casanova. In una missione pregna di intrighi politici, efferati assassini, morti inspiegabili e spietati killer silenziosi, il destino di questi quattro uomini si intreccia a quello di Cordelia Giustinian e del suo compagno d’armi James Covington. Insieme, come spie reclutate dal Doge, dovranno fermare un imminente pericolo che incombe sulla Repubblica. Quale mistero oscuro nasconde la Serenissima?

Lo stile diretto e il linguaggio ricercato e sofisticato arricchiscono maggiormente la storia, dandole un tocco più elegante, distinto e signorile. Personalmente, ho apprezzato questo romanzo per la compresenza di personaggi reali e fittizi; per la costruzione complessa e articolata dei protagonisti che, nonostante richiamino caratteristiche tipiche degli archetipi classici come quelli di Dumas e dei poemi eroici, se ne distaccano sviluppando una psicologia profonda, e con animi spesso in conflitto. Non a caso, Cassandra, non si presenta come una di quelle semplici eroine da acclamare, bensì dimostra fragilità, passioni, desideri nascosti e imperfezioni; mentre in Cassian, e nelle altre figure maschili, l’oscurità e la luce, i pregi e i difetti, sono in perfetta armonia. Ed infine, ho amato questo scritto per la bravura della scrittrice nel descrivere una delle città più suggestive e belle d’Europa, rendendo il romanzo un inno all’arte italiana. Ancora una volta Virginia de Winter si conferma una scrittrice versatile, immaginifica, intensa e sorprendente. Inutile dirvi che un libro del genere, va letto, amato e consumato fino allo sfinimento.

L'AUTRICE
Virginia de Winter è nata nelle assolate regioni meridionali e appena può corre verso i mari e le spiagge del Sud. Vive e lavora a Roma, tra librerie cariche e dispense desolatamente vuote, una famiglia molto amata e piantine che non vogliono saperne di sopravvivere alle sue cure. Adora i libri, le serie tv, anime, manga e chiacchierare di queste cose sui social network. È appassionata di architettura, opera lirica, musica e vintage, ma ama leggere sopra ogni altra cosa. Ha cominciato a pubblicare nel 2004 sul sito di fanfiction EFP. È autrice della serie Black Friars (L'Ordine della Spada, L'Ordine della Chiave, L'Ordine della Penna, L'Ordine della Croce) edita da Fazi dal 2010 al 2013 e de Il Cammeo di Ossidiana (Harper Collins, 2016). 

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