Recensione: La strada per Pont Gun, di Katja Centomo

Titolo: La strada per Pont Gun
Autore: Katja Centomo
Editore: Einaudi Ragazzi
Pagine: 278
Anno di pubblicazione: 2017

Prezzo copertina: 14,90 €


Anna, Daniel e Frédéric sono tre tredicenni inseperabili che vivono in un paesino di montagna, Ville sur Bar, ai confini con la Svizzera. Famosi in tutta la scuola per i lori scherzi (veri o presunti), i tre indomiti Cacciatori di Tesori sono sempre alla ricerca di nuove avventure. Per questo, al termine dell'anno scolastico, nonostante la bocciatura di Frédéric decidono di lanciarsi in una nuova sfida: raggiungere Pont Gun, un villaggio fantasma dove ogni sera da un camino si alza del fumo e si intravede una misteriosa
anziana dall'abito scuro più alta della porta. E' possibile che si tratti della Meirula, la donna dall'età indecifrabile protagonista di tante storie? E in tal caso, come ha fatto a sopravvivere in un villagio disabitato senza strade? Decisi a scoprire la verità, i tre amici si mettono alla ricerca di una strada per raggiungere Pont Gun. Inizia così una nuova Avventura senza Paura, a cui prenderà parte nell'ombra anche André, un vecchio amico di cui i ragazzi preferiscono non parlare. Perché? Quale segreto nasconde la montagna?

Eravamo ricercatori adrenalinici di luoghi inesplorati, perlustratori instancabili dell'ignoto, provocatori temerari di reazioni inconsulte negli adulti.

La strada per Pont Gun, diciamolo subito, non è solo un libro di avventura per ragazzi ma molto di più; un racconto sull'amicizia, una ghost-story, una favola dark, un romanzo di formazione, un inno alla montagna - luogo aspro e magico, ricco di storia e tradizioni, a cui la scrittrice aostana rende omaggio con il potere della narrazione e dell'immaginazione. Attraverso una prosa semplice ma elegante, alternando ironia, suspense, piccoli brividi e un pizzico di malinconia, la Centomo regala ai giovani lettori un romanzo che si legge tutto d'un fiato.

 Andare in montagna insieme, ecco, anche quello ci ha unito, estete dopo estate, rifugio dopo rifugio, ma in fondo è sempre la stessa cosa, "Avventura senza paura".

Alla storia principale, l'autrice alterna racconti di scherzi indimenticabili e altre bravate scolastiche architettate dai tre monelli, diversi ma uniti dalla passione per l'avventura e per la montagna; Anna, ragazzina impavida e sfrontata; Daniel, goffo e facilmente impressionabile; Frédéric, l'Indiano delle Alpi, montanaro grande e grosso, timido e taciturno. Protagonisti del romanzo insieme ad André - il ragazzo di cui non si conosce quasi nulla, la donna misteriosa, entità maligne, spettri, bambini-lupo, case-albero e tanto altro.

Stanchi, sporchi e puzzolenti, si limitarono ad assaporare ogni cosa che si presentasse sul loro cammino, il profumo del bosco, il rumore del torrente e il piacere di stare insieme.

Un libro da leggere, impreziosito da una bella copertina, una grafica accattivante e un divertente almanacco finale che chiude il cerchio della storia. Una lettura estiva perfetta per tutti i ragazzi dagli 11 anni in su.

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