Omaggio a Franz Kafka al Teatro Studio Uno: in scena Gabriele Linari con “Lettere al padre” dal 30 novembre al 3 dicembre 2017
Comunicato stampa
La compagnia teatrale LABit rende omaggio a Franz Kafka portando in scena, dal 30 novembre al 3 dicembre al Teatro Studio Uno, “Lettera al padre” un lavoro introspettivo ed intimo, adattato, diretto ed interpretato da Gabriele Linari. "Lettere al padre" è uno scritto personale dell’autore praghese che mette in luce le sue inquietudini ed i suoi turbamenti offrendo innumerevoli spunti di riflessione sulla tematica dei conflitti generazionali. Una confessione accorata al genitore autoritario e arrogante, mai pervasa da rancore. Un vero e proprio scontro nei confronti di una figura che incarna l’autorità assoluta, rappresentante di un mondo utilitaristico e pratico, ben lontano dalle aspirazioni dello scrittore, vittima dell’ingombrante personalità del genitore. Sul palco pochi
ed essenziali elementi scenici ad accompagnare l’energico e vibrante monologo di Gabriele Linari, in un susseguirsi di emozioni legate da un filo di instancabile ironia che ne amplifica ed accentua le sensazioni di inadeguatezza, sensi di colpa e mancanze legate alla figura paterna. A scandire il percorso nei meandri della mente di Kafka, le musiche originali di Luca "Jontom" Tomassini con cadute dissonanti e toccanti picchi melodici. Kafka scrisse la Lettera al padre nel 1919 anno in cui le sue pubblicazioni iniziavano a fare il giro d’Europa. Franz affidò lo scritto a sua madre perchè lo consegnasse al destinatario. Hermann Kafka non ricevette mai la lettera di suo figlio.
La compagnia teatrale LABit rende omaggio a Franz Kafka portando in scena, dal 30 novembre al 3 dicembre al Teatro Studio Uno, “Lettera al padre” un lavoro introspettivo ed intimo, adattato, diretto ed interpretato da Gabriele Linari. "Lettere al padre" è uno scritto personale dell’autore praghese che mette in luce le sue inquietudini ed i suoi turbamenti offrendo innumerevoli spunti di riflessione sulla tematica dei conflitti generazionali. Una confessione accorata al genitore autoritario e arrogante, mai pervasa da rancore. Un vero e proprio scontro nei confronti di una figura che incarna l’autorità assoluta, rappresentante di un mondo utilitaristico e pratico, ben lontano dalle aspirazioni dello scrittore, vittima dell’ingombrante personalità del genitore. Sul palco pochi
ed essenziali elementi scenici ad accompagnare l’energico e vibrante monologo di Gabriele Linari, in un susseguirsi di emozioni legate da un filo di instancabile ironia che ne amplifica ed accentua le sensazioni di inadeguatezza, sensi di colpa e mancanze legate alla figura paterna. A scandire il percorso nei meandri della mente di Kafka, le musiche originali di Luca "Jontom" Tomassini con cadute dissonanti e toccanti picchi melodici. Kafka scrisse la Lettera al padre nel 1919 anno in cui le sue pubblicazioni iniziavano a fare il giro d’Europa. Franz affidò lo scritto a sua madre perchè lo consegnasse al destinatario. Hermann Kafka non ricevette mai la lettera di suo figlio.