Concorso letterario "Racconti di Natale": "La stella di Natale", di Teresa Averta

"LA STELLA DI NATALE" di Teresa Averta

Non capita a tutti di incontrare Babbo Natale in persona e, se succede, bisogna approfittarne! E la cosa più sorprendente è che il nostro vecchietto con la barba bianca, tanto amato dai bambini, proveniente direttamente dalla Lapponia, approderà con il suo magico veliero in Europa, in una città italiana, molto importante il cui nome ha origini inglesi - la bellissima Christmas- per le vacanze di Natale e sarà felice di regalare tutti i doni che i bambini lapponi e gli infaticabili Elfi hanno realizzato per loro. Una dolce farfalla, di nome Butterfly, assistente fedele di Babbo Natale, lo aiuterà nello stilare questa sua ultima e moderna storia, molto particolare e davvero interessante. Vedrete passare, in questa fiaba, dipinta di magia, davanti a voi il seme, le anime e la storia di tanti uomini: pirati, fantasmi, re, papi e granduchi. E ancora soldati, pescatori e poveracci, marinai che da questa terra non vollero salpare e prigionieri senza domani, come gli eroi risorgimentali e la nostra nobile eroina: la granduchessa Margaret. Sentirete il rumore dei fantasmi nel castello, le urla dei soldati in catene, l’errare senza meta di Margaret e il dolce zefiro proveniente dalla Lapponia, che trasporterà Babbo Natale e gli Elfi, sulle ali della speranza. La speranza di una storia che non muore, ma che lascia un segno di pace e di amore nel cuore dell’umanità.

I bambini di tutto il mondo amano ascoltare storie e fiabe, ma quando è Babbo Natale a raccontarle è davvero uno spasso! Conosce tantissimi racconti che parlano di neve, del polo nord, delle feste, della storia del passato, del presente e di interessanti avventure che piacciono molto ai piccoli … insomma, stiamo per fare un fantastico viaggio sulle ali della fantasia.

Questa volta, cari amici, credo che, avremo un incontro molto ravvicinato con il nostro Babbo Natale. Sììì! Questa volta è lui, che, proveniente direttamente dalla Lapponia, approderà con il suo magico veliero nella moderna Europa, in un’importante città marittima, italiana per le vacanze di Natale e sarà felice di regalare tutti i doni che i bambini lapponi e gli infaticabili Elfi hanno realizzato per loro. Pertanto passo la parola, a Babbo Natale, detto anche “Santa Claus”, che vi racconterà la sua ultima e moderna storia, molto particolare e davvero interessante.

-Miei cari ragazzi, dovete sapere che io vivo in Lapponia, a Rovaniemi, una parte di mondo abbastanza fredda e anche molto attraente, ricca di suggestioni ed emozioni che la natura, gentilmente offre. Se poi si è fortunati, si potrà anche godere, dello spettacolo di un’aurora boreale, fenomeno naturale e quindi non prevedibile. Pensate che spettacolo!

Rovaniemi è la capitale della Lapponia, dove si trova il mio villaggio, giusto a cavallo del Circolo Polare Artico. Non so se lo sapete, ma per i viaggi e gli spostamenti noi usiamo il rompighiaccio “Sampo” costruito nel 1961 per aprire e far seguire le rotte invernali alle navi mercantili. Ma cosa sarà mai, - vi chiederete- questa cosa con questo strano nome? Il “Sampo” è un rompighiaccio che dalla seconda metà di dicembre all’inizio di aprile, consente di provare l’emozione di una navigazione sul “deserto bianco”, un’immensa distesa di ghiaccio che ricopre la parte settentrionale del Golfo di Botnia. La mia terra è meravigliosa; ogni paese lo è, ma qui è tutto un po’ diverso. Qui si riesce anche a sognare... ed è quello che vorrei fare, io quest’anno, con tutti voi. Vorrei regalarvi un sogno. Il sogno di sapere e di scoprire che Babbo Natale esiste e vi vuole bene.

In questi giorni c’è un gran fermento nel cielo. Il Natale si avvicina. Le stelle stanno lustrando vanesie il loro vestito, la Luna, sorniona le osserva, la sua luce glaciale illumina il cielo, nessuna nuvola osa avvicinarsi in queste notti stellate.

Sapete, ormai, chi sono e sapete anche che ho viaggiato da sempre, e per anni ho percorso centinaia di migliaia di chilometri in giro per il mondo. Vivo al polo nord, come vi ho già detto e lavoro lì. Con l’avvento della tecnologia, mi sono anche modernizzato, ahahahah ... e sono operativo 24 ore su 24, nel celebre Santa Claus Village, meta turistica, di tantissimi visitatori, provenienti da tutto il mondo oltre che destinazione finale delle migliaia di lettere che i bambini spediscono da ogni angolo del pianeta, nella speranza che questo “povero vecchio” con la slitta e il sacco dei regali in spalla, esaudisca a Natale i loro desideri.

Sono, di solito, nel mio ufficio, in carne e ossa, a ricevere gli ospiti mentre decine di elfi, quando non sono nel loro laboratorio segreto, mi aiutano a gestire l’intensa attività epistolare. Detto così sembrerebbe l’inizio di una fiaba tutta nordica, concepita in una rigida notte d’inverno da un cantastorie lappone, e invece è solo il punto estremo di arrivo di una storia nata tra i flutti del Mediterraneo, sotto il sole del profondo sud europeo: in Italia. Una storia che ha dell’incredibile e nasconde tanto mistero.

Il freddo incombe, è la sua stagione. Nei paesi vicini alla Lapponia, le strade sono tutte illuminate e dentro i negozi, sugli alberi, nei campi e nei giardini, ci sono addobbi natalizi, colorati, che vanno dal colore oro, al verde smeraldo, al rosso rubino. La felicità dei bimbi è correre per strada, acquistare giocattoli, cibarsi di ghiottonerie oltre alla gioia di sapere che la scuola è chiusa per le vacanze; e per adesso c’è questo profumo natalizio che riempie le città e le strade, con musiche e alberi di Natale in mostra per le vie, pronti a essere acquistati, abbelliti dentro le case, ripiantati dopo, o purtroppo, abbandonati ai cassonetti. Tutto è magia in questo periodo ed io che ho, già, lavorato tanto, ora sono stanchissimo... yawwwwn... mi andrebbe di fare un pisolino.


Eccolo lì, il nostro saggio e buon vecchio Babbo Natale, sempre uguale ... si è addormentato ... e ora, che facciamo? Chi continuerà la storia?

Beh, naturalmente io, mi presento, sono la segretaria di Babbo Natale e mi chiamo Butterfly perché gli volo sempre intorno. Perdonate se babbo Natale è fatto così: buono, generoso, allegro, bizzarro, giocherellone ma anche distratto e dormiglione. Meno male che ci sono io, che svolazzo davanti, a lui, tutto il giorno, sussurrandogli all’orecchio, ciò che dimentica di fare ... ah, se non ci fossi, io, mi dovrebbero inventare! Scusate se sono sempre poetica e carina, ma è perché son semplicemente una gentile farfallina.

Babbo Natale vi ha già detto qualcosa ... vi ha raccontato che vive a Nord del Circolo Polare Artico, nell’Europa settentrionale, dove esiste una mirabile regione: la Lapponia. Qui, sembra che avvengano fenomeni pazzeschi, miracoli inaspettati, spettacoli incredibili e universali. Qui la signora Natura danza con colori e veli, in un’atmosfera di luci tridimensionali, che avvolge, stravolge e incanta con la sua bellezza. Insomma la magia è di casa, qui.

In questa terra particolare vive il nostro simpatico vecchietto. Anche se vi ha detto che si è modernizzato, ed è vero per certi versi, sappiate che lui ama tanto stare in contatto con la natura, con il verde, e respirare aria pura. Abita in una capanna del bosco, circondata da abeti, vicino a un allegro ruscello d’acqua limpida e fresca, e si dedica a coltivare il suo orticello, a curare le sue renne e a intagliare il legno, vivendo tranquillamente. Veste sempre di rosso, che è il suo colore preferito. Qualche volta si reca all’ufficio, in città, come in questo periodo, che è reperibile tutti i giorni, ma il resto dell’anno, lo trascorre nel bosco.

È un uomo assai buono e generoso, di gradevole aspetto, col sorriso sornione e una lunga barba bianca. Aiuta spesso, senza tirarsi mai indietro, i suoi vicini, i bambini e specialmente chi soffre e ha tanto bisogno. Babbo Natale ha sempre pensato che quello che ha fatto è poco e vuole trovare un modo per dare agli altri qualcosa di più. Desidera andare in tutto il mondo per offrire il suo aiuto e il suo sostegno, oltre a portare gioia e pace al prossimo. Ora, lui sta dormendo e come sempre sogna... e molto spesso racconta a me -che sono la sua compagna di viaggio- le sue cose, le sue storie e le sue esperienze.

Dovete sapere che un giorno fece un sogno...

Gli apparve un angioletto di nome Salvino: era bello e grazioso e, con una dolce vocina, gli spiegò che nel mondo c’erano molti bambini e tanti, tra questi, erano poveri e non potevano permettersi niente. Come tutti gli altri bambini, anche i più sfortunati desideravano dei giocattoli, che non avrebbero mai potuto avere e il cuore dell’angelo era colmo d’infinita tristezza ... e per questo motivo, lacrime copiose gli bagnarono il volto. Babbo Natale, che era molto sensibile, chiese all’angioletto, cosa potesse fare per illuminare i visi dei piccoli, far nascere in loro, un sorriso e riempire di felicità i loro cuori. L’angioletto rispose che, se lui avesse voluto aiutarli, sarebbe dovuto partire caricando sulla sua slitta trainata dalle renne, un sacco gigante, pieno, pieno di doni da consegnare a ciascun bambino durante la notte santa. Questa volta, però, avrebbe dovuto affrontare un viaggio per via mare e non per via cielo perché avrebbe dovuto aiutare anche i bambini immigrati, soprattutto loro, che stanno attraversando un momento difficile e hanno tanto bisogno di piccole gioie e di sincera bontà.

-Ma dove posso trovare i giocattoli per tutti i bambini del mondo? E come posso farcela, in una sola notte, nel viaggio per mare a entrare sui barconi per far la consegna ai bambini immigrati, e se ci sarà vento, tempesta e altri impedimenti?-chiese Babbo Natale all’angelo Salvino. L’angioletto rispose che Gesù Bambino l’avrebbe aiutato a risolvere ogni problema. Fu così che nel sogno, Babbo Natale fu nominato papà di ogni bambino che appartenesse a ogni razza, lingua o religione. Sapendo che avrebbe dovuto realizzare un viaggio nuovo e difficile, impegnò tutte le sue forze in quella delicata missione. I primi giochi che Babbo Natale regalò furono costruiti con le sue stesse mani: intagliò nel legno bambole, macchinine, pupazzi e ogni sorta di giocattolo.

Gli Elfi che erano “piccoli angeli” dalla faccia simpatica, lo aiutarono a costruire i giocattoli destinati a tutti i bambini del mondo e dei simpatici peluche da portare in dono a quelle povere creature che si trovavano in mezzo al mare, ma avevano bisogno di una barca, di una grande barca per intraprendere il viaggio per raggiungere gli sfortunati bambini emigrati dai loro paesi in cerca di un posto per vivere. Così si apprestarono a costruirla. Tra gli elfi c’erano bravi falegnami, abili pittori, scultori e artisti, insomma erano tutti laboriosi operai della fabbrica di Babbo Natale.

Vi assicuro che alla fine del lavoro, realizzarono una barca con i fiocchi, ma che dico, un elegante veliero, degno di poter circumnavigare i mari di tutto il mondo. Babbo Natale stava per partire...l’equipaggio degli elfi era pronto, la missione stava per avere inizio... quando patapum, patapum ...di colpo, un rumore forte fece svegliare Babbo Natale, che era caduto dalla sedia a dondolo, del resto non era la prima volta, e subito corsero gli elfi ad aiutarlo e a rimetterlo in piedi. Ahahahah ...il nostro Babbo, ne combina di tutti i colori!

Babbo Natale sbadigliando e facendo finta di niente, disse: -Oh!Oh! Hihihihihi, ora sì che mi sento più fresco e rigenerato. Sono pronto per partire ... e voi, signori collaboratori?- chiese agli elfi.

-Signor sì!- risposero, in coro, i simpatici eroi che non aspettavano altro che di sperimentare la loro “navicella" nel viaggio per mare, un viaggio nuovo ed entusiasmante che non avevano mai fatto. Babbo Natale prese il sacco gigante con i giocattoli, i doni, le provviste per il viaggio e le sue renne, e imbarcò tutto sulla nave realizzata dagli elfi. Navigarono per mari e oceani... a nord e a sud, a est e a ovest del mondo; si fermarono in tanti porti e lasciarono migliaia di doni ai bambini immigrati nell’Asia e nell’Europa. Attraversarono tratti di mare difficili, in tutti i continenti, per distribuire giocattoli e doni, anche, ai bambini in viaggio con le loro famiglie, che avevano abbandonato i paesi d’origine in stato di guerra, in cerca di un posto migliore per vivere.

Babbo Natale era stanco e stremato e anche gli elfi erano incapaci di continuare il viaggio che, ormai, volgeva alla fine. Avevano girato mezzo mondo. Si trovavano in Europa, nei pressi dell’Italia... l’affascinante veliero transitava sull'Alto Tirreno, quando in mezzo al mare, da lontano, videro sulla costa, delle barche con dei pescatori, che gridavano aiuto, agitando le mani. Babbo Natale comandò agli elfi di avvicinarsi alla riva e approdarono in un porto molto antico, vicino a un vecchio maniero. Era una vera e propria fortezza, ma, in realtà, sconosciuta ai nostri amici; dove si trovavano babbo Natale e gli Elfi? Appena giunti alla spiaggia, Babbo Natale notò che due vecchi pescatori gli corsero incontro e lo salutarono dicendo: -salve e grazie buon uomo per esserti fermato; abbiamo bisogno di aiuto, siamo disperati.

-Salute a voi, amici miei; rispose Babbo Natale- io e i miei compagni siamo in giro per portare doni ai bambini di tutto il mondo e anche di questa città; ormai che siamo qui... però, la nostra coscienza e la nostra religione vogliono che aiutiamo tutti. Vedo che siete i pescatori di questo luogo, potete dirci, dove ci troviamo?

Il più giovane dei due spiegò a Babbo Natale e ai nuovi amici che si trovavano nel porto di Christmas, alla Fortezza Vecchia, dove la tradizione vuole che nell’XI secolo, la Gran contessa Margaret facesse erigere una torre chiamata, appunto “La torre di Margaret”, a difesa e sorveglianza della costa, allora oggetto di frequentissime incursioni di pirati saraceni. Tre secoli dopo, nel XIV secolo fu costruita una fortificazione a difesa della Torre di Margaret, in quel posto dove non c’è mai stata pace e mai ci sarà.

Babbo Natale ascoltava con molta curiosità ... e i suoi elfi, attenti a tutto ciò che succedeva, si erano seduti sulla sabbia a riposare un po’.

-Al Castello di Christmas - continuò l’uomo più anziano- ultimamente, si manifestano strani fenomeni: nelle tenebre della notte singhiozzi agghiaccianti, folli urla e boati assordanti risuonano nei corridoi e nelle sale dell’antica Fortezza, e alla mattina seguente noi e gli altri pescatori ritroviamo alimenti di ogni genere sparsi sulla spiaggia. Sembra che il Fantasma Coscetto, cuoco sopraffino, della famiglia sia improvvisamente impazzito, ma dietro alle apparenze si cela un oscuro mistero … continua a preparare pranzi luculliani per i presenti al castello. Ma è proprio così, noi ci chiediamo, quali presenti se sono morti tutti, migliaia di anni fa?

Babbo natale guardava quell’uomo negli occhi e ascoltava sbalordito ... e si chiedeva, dove fosse capitato. Era uno scherzo del destino o un incantesimo finito male. In realtà, Babbo Natale era stato catapultato nel Castello e i pescatori del luogo gli chiedevano, espressamente, di aiutarli a trovare un modo per liberarsi dai fantasmi cattivi.

Quegli uomini, i pescatori erano in carne ed ossa però... e avevano le famiglie che abitavano nelle case, sulla costa, proprio lì, vicino al castello dove vivevano e si nutrivano di pesca.

Babbo Natale assetato di conoscere quella strana storia chiese ai pescatori di continuare il racconto per scoprire qualche elemento in più...

Il più giovane, che sembrava essere il figlio del vecchio pescatore, riprese: -La leggenda vuole che la vecchia fortezza sia infestata dai fantasmi: trattasi delle anime inquiete dei tanti soldati caduti nelle battaglie in difesa del maniero. Ma non tutti sono soldati. Un fantasma sembra sia quello di Margaret Natale, che poco si sa, a parte una vita serena e dedita allo studio, la donna è cresciuta imparando a leggere e scrivere, e sapeva già parlare perfettamente il tedesco e il francese, sin da piccola. L'infanzia felice fu però spezzata dalla tragica morte del padre Clauson ucciso intenzionalmente da un proprio vassallo durante una battuta di caccia. Si dice che la povera figlia, infelice, si possa, ancora, udire lamentarsi e piangere nella notte, in cerca della pace tanto desiderata e dell’amore perduto del padre. Ma un altro tragico evento arrivò a segnare la giovane vita di Margaret; l'anno successivo alla morte del padre anche il fratello Federico, legittimo erede e la sorella Virginia morirono probabilmente a causa di un avvelenamento involontario. Questo castello, sig. Babbo Natale, sembra essere maledetto, perché troppe disgrazie e troppi morti ci sono stati. Ci sono diversi fantasmi perché noi li sentiamo, ma una donna sola, è quella che blocca tutti quelli che arrivano a sbarcare in questa bellissima città. Una donna che canta dolci melodie e intreccia collane di fiori, con grazia e tristezza allo stesso tempo, ed è forse questo che connota la figura di Margaret: una profonda solitudine vissuta con la rassegnazione di un destino già segnato. Tutto questo accade, qui a Christmas in questa parte del mondo, che tu non conoscevi, Babbo Natale, e si salvi chi può! Il malvagio Re Rudolf, che morì proprio la notte di Natale, vuole a tutti i costi fare la guerra contro di tutti, e anche contro Margaret che invece desidera far ritornare la pace e la gioia nel castello. Dall’epoca in cui è morto il re, non si è più festeggiato un Natale al castello perché aleggia questo spirito di morte e di rivalsa tra fantasmi. Tutto è buio e spento in questa fortezza. Mentre prima era ricca di luce e splendore. Noi poveri pescatori, siamo tristi e desolati perché nessuno ci aiuta a ritrovare la pace e la felicità che si respirava un tempo.

Margaret, il fantasma –intendo- dai capelli fulvi e gli occhi birbanti, che da bambina bella e ribelle, sgattaiolava dalla vista della nutrice e correva fuori dal palazzo di famiglia, in cerca di avventure di bambini, anche oggi, corre, ancora, in cerca del mondo, fuori dalle mura della fortezza di Christmas, tra i vicoli e le viuzze della città fino a spingersi verso il mare e verso i campi odorosi per ammirare i colori della primavera. Uno spirito avventuroso e indipendente che la accompagnerà sempre nella sua tormentata vita... questa è la sua triste storia! Margaret, già da tanti anni, gira impazzita per la fortezza, vaga nella città e si è sempre avventurata, e poi persa nel bosco alla ricerca della Stella e della Luce di Natale. Perché a lei è sempre piaciuta la festa del Natale. Un episodio, a seguito del quale, la contessa è morta, ma che dico è già morta, volevo dire che l’anima soffre e vaga per il dolore. E così il sovrano Rudolf ha maledetto la stella: la luce si è completamente, spenta, e da allora, non si riesce a festeggiare un vero Natale. Si sono spente tutte le stelle; tuttavia, però, se qualcuno, potente, riuscisse a spezzare quest’incantesimo e riportare la stella di Natale, essa sarà trovata e riaccesa, come vuole la leggenda, e la contessa Margaret potrebbe fare ritorno a casa sana e salva. Voglio dire che il fantasma della bellissima Margaret troverebbe la pace e il castello di Christmas riavrebbe la luce e la gioia del Natale.

Babbo Natale, commosso da questa triste e importante vicenda storica, decide di aiutare i pescatori a ritrovare la bellissima Margaret e a riportarla al castello. Partono insieme per i boschi. Il viaggio è, però ostacolato da una strega, Nerina la megera, proveniente da Monte del Diavolo, che appare a Babbo Natale e cerca di manipolarlo, parlando male di Margaret e dicendo che ha tradito la fiducia del Re, che si vuole impadronire della fortezza e che poi s’impadronirà del regno di Christmas Pertanto, è meglio che la fortezza rimanga al buio e sia custodita dai fantasmi cattivi: questa è la maledizione del re. Babbo Natale non si fa condizionare dalle parole della vecchia strega perché è uomo forte e coraggioso e conosce la verità. Continua la sua ricerca, fino in fondo e trova, finalmente, Margaret nei boschi, seduta a piangere presso l’antica fonte dell’Orso.

Margaret viene rincuorata da Babbo Natale e aiutata dagli elfi, suoi nuovi alleati. Compie il viaggio a bordo del loro veliero: un viaggio abbastanza lungo ma importante e arriverà fino alla bottega di Babbo Natale, al polo nord. Sì, perché è proprio lì, che si trova la Stella di Natale. Nel punto più alto del mondo. Tra le montagne e il cielo perché la luce viene sempre dall’alto.

Giunti al polo nord, Babbo Natale e Margaret, a bordo delle renne, salgono sulle montagne, prendono la preziosa Stella di Natale e ritornano insieme con gli elfi in Italia, nella città di Christmas. Contenti e soddisfatti si recano al castello, chiamano i pescatori e la gente del luogo, invocano i fantasmi buoni a fare gli onori di casa e preparano una grande festa, cui partecipano i bambini e le loro famiglie e anche i poveri e gli anziani della città.

Babbo Natale, Margaret e gli elfi stanno per accendere le luci della Fortezza Vecchia e anche i camini sono pronti per l’accensione. Tutto deve essere in ordine per la serata eccezionale: la fortezza è rimasta chiusa per molto tempo e adesso tutto prenderà vita, per il “nuovo e atteso” Natale.

Intanto i fantasmi buoni decorano le stanze della fortezza con ricchi broccati, spezie profumate, arance steccate, fiocchi e bacche rosse. Le sale si vestono di ghirlande, luci e colori. In fretta, preparano un grande albero, che torna a trionfare nella Sala d’Armi, dove il clavicembalo e l’arciliuto attendono i loro musicisti. Note sublimi si avvertono nell’aria... il salotto da tè del piano nobile, profuma di miele e fiori d’arancio. Il cuoco Coscetto, esperto chef comincia a preparare il famoso cenone di Natale nelle antiche cucine, dove il tè della servitù è pronto sul tavolo centrale accanto a una splendida composizione di zucche e melograni, e per i bimbi sono pronte creme fumanti al profumo di vaniglia e biscotti al sapore di uvetta di zibibbo e cannella. Nell’angolo le antiche bambole della famiglia reale e tutti i giochi costruiti e realizzati da Babbo Natale al polo nord, attendono l’arrivo dei bambini della città.

Tutto è pronto, in quest’atmosfera nuova e gioiosa, mentre fuori è inverno … l’aria è fredda e frizzante, il cielo è turchino, il tramonto è al declino e la Fortezza di Christmas si prepara all’avvento del Magico Natale!
Le porte del castello si aprono. Le luci si accendono. Tutto brilla... tra poco, sarà mezzanotte, la notte tanto attesa, la Notte di Natale. Tutti saranno insieme: Babbo Natale, gli elfi, i pescatori, la gran contessa Margaret e i suoi buoni fantasmi.

Sarà così? Forse, sì, forse no. Chissà se questa fiaba avrà un lieto fine? Non lo sapete e non lo potere immaginare e allora concediamo l’ultima parola a Babbo Natale, che ne sa più di me...

-Non so che dire, miei cari amici, ne ho passate tante, e questa storia, credetemi, non capisco se sia favola o realtà. Intanto, io ho vissuto in questa fiaba, ho conosciuto bellissime persone, che hanno viaggiato con me sulle ali della fantasia. Siamo, felicemente approdati, in un posto meraviglioso. C’erano tanto mistero, sofferenza, buio e lamento, e abbiamo portato la luce... a questa bellissima terra, abbiamo restituito la pace e la verità al Castello, abbiamo donato la Stella di Natale a Margaret, grande e straordinaria donna ma nella sua persona, l’abbiamo consegnata all’intera città. Tra pochi minuti si accenderà l’albero, entreranno tutti i bambini italiani e immigrati, poi le loro famiglie, ed io che sono il Babbo di tutti, festeggerò con voi, questo Natale nuovo, diverso, storico, libero dal male, dall’odio e dalle ingiustizie. Prima però, dobbiamo salutare Margaret e i suoi amici fantasmi che hanno ritrovato una nuova vita: libera da tormenti, da catene e da assurde costrizioni. Andranno via... perché è così che vuole la storia.

Cari amici, ora tocca anche a me, salutarvi. La mia vita, dura poco: solo un battito d’ali, del resto solo sono una semplice e piccola farfalla. Non vi nascondo che anche quest’esperienza del mio caro e vecchio Babbo Natale, mi ha commosso e a voi?

Ora però, devo proprio, lasciarvi perché sto per raggiungere Babbo Natale, che si trova sulla torre della fortezza e sta per accendere le luci... tra poco la Stella di Natale, illuminerà la Fortezza di Christmas e di tutto il mondo. Eccolo che si affaccia, felice e sorridente dalla Torre di Margaret, per regalare un pizzico di felicità ai bambini di tutto il mondo e si mostra contento di aver ridato luce alla storia e alla memoria che non muore, ma rimane, per sempre, nel cuore del mondo.

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