Recensione: La guerra di Margot, di Monica Hesse

Titolo: La guerra di Margot
Autore: Monica Hesse
Editore: Piemme
Pagine: 291
Anno di pubblicazione: 2019
Prezzo copertina: 17,90 €


Crystal City, 24 agosto 1944. Haruko ha soli diciassette anni quando arriva in Texas con sua madre e la sorellina per riunirsi al padre, arrestato come spia. Haruko non vorrebbe essere lì ed è arrabbiata con il padre perché pensa le nasconda qualcosa di importante. Inoltre, la ragazza giapponese è in pena per il fratello, arruolato nell'esercito statunitense. Margot invece ha sedici anni ed è tedesca. Al contrario di Haruko, si è adattata alla vita del campo e cerca di essere sempre ottimista. La sua famiglia però ha diversi problemi: la madre porta avanti una gravidanza difficile e il padre, frustrato per l'assenza di lavoro e per il trattamento ricevuto dal governo americano finisce per avvicinarsi alle posizioni naziste. Nonostante la rigida divisione nel campo tra tedeschi e
giapponesi, Haruko e Margot si incontrano e tra i due nasce uno strana amicizia. Un sentimento tanto dolce e profondo quanto proibito e inconfessabile che le spingerà a compiere scelte inaspettate...

Dopo aver letto e apprezzato il suo acclamato esordio letterario, La ragazza con la bicicletta rossa, non potevo lasciarmi scappare il secondo romanzo di Monica Hesse. A differenza del primo, ambientato ad Amsterdam durante il 1943, La guerra di Margot si svolge negli Stati Uniti e offre uno sguardo inedito sull'infausto destino occorso ad alcuni cittadini americani originari di altri Paesi: tra i quali tedeschi, giapponesi e italiani che per motivi di "sicurezza nazionale" furono arrestati e costretti a vivere nei campi di internamento. Seppur lontani dalle atrocità dei campi di concentramento nazisti, i campi di internamento rappresentarono un'esperienza di vita complessa: una prigionia emotivamente provante per migliaia di famiglie, che al di là della loro origine si sentivano americani a tutti gli effetti.

La guerra di Margot parla principalmente di questa condizione attraverso la storia di due ragazze e delle rispettive famiglie che affrontano il dramma in modo diverso. Storie di sopravvivenza, psicologica ancor più che fisica, le quali si intrecciano e si fondono in un rapporto delicato e straziante. Da una parte quindi il processo di ghettizzazione che spinge verso l'isolamento e l'estremismo (di strettissima attualità); dall'altra la nascita di un sentimento puro capace di sbocciare anche nei contesti più impensabili. 

La storia di Margot quindi è un romanzo di formazione intenso ed emozionante, e allo stesso tempo il racconto di una pagina buia (e poco conosciuta) della seconda guerra mondiale. Un libro che si legge tutto d'un fiato grazie ad una prosa asciutta e vibrante. Alternando il punto di vista delle due protagoniste, l'autrice riesce a trasmettere al lettore non solo il senso di disagio e oppressione provato dai personaggi, ma anche il pathos e l'attesa per qualche evento nefasto che sembra dietro l'angolo, e che infatti trova spazio in un finale sorprendente. 

Monica Hesse
L'AUTRICE
Monica Hesse è l'autrice de La ragazza con la bicicletta rossa, che ha vinto l'Edgar Award, è stato finalista all'Indies Choice Award ed è stato nominato tra i migliori libri dell'anno da Entertainment Weekly, Booklist e molti altri. Bestseller anche in Italia, è stato tradotto in quindici Paesi. Monica scrive anche per il Washington Post, occupandosi di quasi tutto - dai matrimoni reali alle campagne politiche alla cerimonia degli Oscar. È originaria dell'Illinois, ma vive nel Maryland. La guerra di Margot è il suo secondo, attesissimo romanzo.

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