Recensione: Fango e stelle. Viaggio in Russia in compagnia di Puskin, Tolstoj e altri geni dell'Età dell'oro, di Sara Wheeler
Titolo: Fango e stelle. Viaggio in Russia in compagnia di Puskin, Tolstoj e altri geni dell'Età dell'oro
La casa editrice Neri Pozza ha pubblicato un volume davvero particolare, scritto da Sara Wheel che con maestria ci racconta di grandi scrittori della letteratura russa del 1800. Il titolo Fango e stelle. Viaggio in Russia in compagnia di Puškin, Tolstoj e altri geni dell’Età dell’Oro, non rappresenta un semplice saggio in cui l’autrice ci riporta fedelmente le opere degli autori, al contrario è un vero e proprio excursus fisico e letterario sia nei luoghi in cui hanno vissuto menti eccelse, sia nelle tradizioni che li hanno ispirati. Nel libro, la scrittrice ci racconta di come qualche anno fa ha compiuto un lungo viaggio in tutta la Russia, utilizzando la Transiberiana d’inverno, navigando sul Mar Nero d’estate, attraversando città e paesini e vivendo a stretto contatto con la cultura locale pur di provare sulla sua pelle tutte le emozioni e i paesaggi che hanno ispirato i grandi della letteratura russa.
Autore: Sara Wheeler
Editore: Neri Pozza
Pagine: 304
Anno di pubblicazione: 2021
Prezzo copertina: 20,00 €
Editore: Neri Pozza
Pagine: 304
Anno di pubblicazione: 2021
Prezzo copertina: 20,00 €
Recensione a cura di Marika Bovenzi
Comincia il viaggio scrivendo di Puškin che fu un uomo spesso dedito alle risse e che non ebbe mai un vero e proprio lavoro, finendo per vivere dell’eredità paterna; ci narra di Dostoevskij, un nome famosissimo dietro il quale si celava uno xenofobo che amava lavorare nelle sale riscaldate e aveva il vizio forte del gioco d’azzardo; e ancora, troverete informazioni su Turgenev, un uomo a cui piaceva imparare diverse lingue (ne parlava circa quindici) e a cui piaceva giocare a scacchi; e su Gogol’ un letterato dal naso aquilino fissato con gli odori e i profumi. Ed infine Tolstoj, un personaggio noto in tutto il mondo, e secondo solo allo zar di Russia. Tutti erano e sono ben consapevoli della sua scrittura, anche se ignorano l’uomo celato dietro il nome, fatto di egoismo puro e arrivismo.
Il libro anche se a tratti si presenta come un saggio, è scritto con un linguaggio comprensibile e uno stile elegante, ma non complicato. Personalmente la cosa che ho apprezzato tantissimo è il fatto che l’autrice ci racconta di come dei libri scritti da autori russi, siano stati per lei una salvezza: “Queste pagine danno forma ad anni ormai svaniti, in cui ero nel fango e i miei scrittori erano le stelle”. Attraverso questa frase che spiega poi il titolo del romanzo, Sara Wheel si rivolge ai lettori rivelando come immergersi completamente nelle storie passate, studiarle, sviscerarle e addirittura cercare di riviverle visitando la Russia, sia stato per lei il viaggio della vita che l’ha portata a comprendere aspetti degli autori che non sempre è facile conoscere attraverso biografie e simili. Non mancano poi, descrizioni dettagliate di una nazione vista attraverso diverse stagioni: appesantita dalla neve invernale e dal freddo glaciale, e colorata e profumata da tutti i fiori sbocciati in primavera ed estate. In conclusione è un libro davvero interessante che consiglio a tutti gli appassionati di letteratura straniera e a chi ha voglia di visitare la Russia attraverso un viaggio letterario unico.