Libri che diventano Film: Gennaio 2022

Quattro metà
 - Martino Coli (Sperling & Kupfer)

Al mondo esiste davvero una sola anima gemella che ci completa? Loro sono in quattro: Matteo, Dario, Chiara e Giulia. Quattro metà di quattro coppie possibili. Quale sia l'accoppiamento giusto, nessuno lo sa. Matteo e Chiara sono persone solari e affettuose, forse un po' naïf: sembrano fatti apposta per stare assieme. Anche Giulia e Dario hanno tanto in comune, maledettamente affascinanti, così sicuri di sé al limite dell'arroganza. Il loro destino parrebbe già scritto, visto che «chi si somiglia si piglia». Peccato che si dica anche che «gli opposti si attraggono». Martino e Stefania, loro amici in comune, scommettono per due diversi accoppiamenti, ma si renderanno ben presto conto che, sebbene l'affinità esista, le situazioni iniziali non sono determinanti, perché, in fondo, tutti noi cambiamo quando stiamo con qualcuno. E così, le storie di Matteo, Dario, Chiara e Giulia insegneranno loro che la teoria secondo la quale per ognuno di noi esiste una e una sola anima gemella non soltanto è priva di senso, ma è un ideale molto meno romantico di quello che chiunque, volendo, possa diventare la nostra metà. "Quattro metà" è il primo romanzo di Martino Coli, una commedia romantica e brillante ispirata all'omonimo film, scritto dallo stesso autore e diretto da Alessio Maria Federici, prodotto da Cattleya e distribuito da Netflix.      

Quattro metà, diretto da Alessio Maria Federici con Ilenia Pastorelli, Matilde Gioli, Giuseppe Maggio e Matteo Martari. Su Netflix dal 5 Gennaio

 

E' andato tutto bene
- Emmanuèle Bernheim (Einaudi)

André Bernheim ha ottantotto anni, è un gallerista d’arte eccentrico e bon viveur, ed è già passato pressoché indenne attraverso prove fisiche tremende: ma poi è colpito da un ictus che gli blocca la parte destra del corpo, gli rende difficile comunicare e lo costringe a dipendere dagli altri. Non ci mette molto a chiedere a Emmanuèle, la narratrice, e all’altra figlia Pascale, di aiutarlo «a farla finita». Nonostante il dolore, loro accettano: sanno che per lui è insopportabile pensare di vivere immobilizzato e privato della sua dignità. E soprattutto non è un uomo a cui sia facile rifiutare qualcosa. Ma morire non è semplice, anche se lo si vuole appassionatamente. Ha inizio cosí un estenuante percorso: le due sorelle cercano un’associazione che le aiuti, ma in Francia per le persone non malate terminali il suicidio assistito non è legale e gli ostacoli burocratici, penali e morali si moltiplicano finché non trovano un’associazione svizzera. Siamo in autunno, arriva l’inverno, ma il padre chiede di rimandare alla primavera, e sarà a giugno – ennesimo prolungamento di una condizione irreale. Nel frattempo, André rifiorisce, sempre piú sano e, paradossalmente, sempre piú convinto della sua decisione (e la possibilità che le figlie possano finire nei guai a causa sua non lo tocca minimamente). Davanti all’approssimarsi della morte non si trasforma in quello che non è, resta un padre despota, passionario, egoista, egocentrico. E mentre Emmanuèle si imbottisce di sonniferi e antidepressivi, all’arrivo della primavera André dà inizio, con levità, alla sua «cerimonia degli addii». In un equilibrio miracoloso, Bernheim riesce a restituire le dinamiche comiche della sua bizzarra famiglia, la commozione di fronte alla debolezza del padre malato, la difficoltà e la fatica di affrontare e organizzare la sua scelta, senza mai cedere né al pathos né all’anemia emotiva. E fa di un materiale autobiografico di per sé fortissimo, un libro bello, esatto, inaspettato, toccante in modi imprevedibili.

E' andato tutto bene, diretto da François Ozon, con Sophie Marceau e André Dussollier. Al cinema dal 13 Gennaio



Monaco
 - Robert Harris (Mondadori)

Settembre 1938. Hugh Legat è uno degli astri nascenti del Servizio diplomatico britannico e lavora al numero 10 di Downing Street come segretario particolare del primo ministro, Neville Chamberlain. L'aristocratico Paul von Hartmann fa parte dello staff del ministero degli Esteri tedesco ed è in segreto un membro della cospirazione anti-Hitler. I due uomini, che si erano conosciuti e frequentati a Oxford, non si sono più visti né sentiti per sei anni, fino al giorno in cui le loro strade si incrociano nuovamente in circostanze drammatiche in occasione della Conferenza di Monaco, un momento cruciale che definirà il futuro dell'Europa. Entrambi si ritroveranno di fronte a un grave dilemma: quando sei messo alle strette e il rischio è troppo alto, chi decidi di tradire? I tuoi amici, la tua famiglia, il tuo paese o la tua coscienza? Nella tradizione di Fatherland, che ha reso famoso Robert Harris in tutto il mondo, Monaco è un romanzo di spionaggio basato sui fatti reali che hanno cambiato il corso della storia, che parla di tradimento, coscienza e lealtà ed è ricco di dettagli e figure chiave dell'epoca – Hitler, Chamberlain, Mussolini, Daladier –, raccontati in maniera vivida e cinematografica.

Monaco: sull'orlo della guerra, diretto da Christian Schwochow con George MacKay, Jeremy Irons, Robert Bathurst, Jannis Niewöhner, Jessica Brown Findlay. Dal 21 gennaio su Netflix.


Ero in guerra ma non lo sapevo
- Alberto Torregiani, Stefano Rabozzi (A.CAR. Edizioni)

Dopo oltre trent'anni di fuga il Terrorista dei P.A.C. Cesare Battisti è stato arrestato in Bolivia e consegnato nei giorni scorsi all'Italia per scontare la sua pena. Il libro, riproposto con documenti e immagini ripercorre quella tragica giornata quando l'orefice Torregiani venne ammazzato da sicari ingaggiati appositamente. Il figlio, Alberto Torregiani rimase ferito nell'agguato e da quel giorno subisce il calvario di una sedia a rotelle a causa di un proiettile che lo colpì alla schiena. Il libro verità, scomodo, crudo... ripercorre quegli istanti, le giornate di gioia precedenti all'agguato, la seconda vita di Alberto e le considerazioni che hanno portato un ragazzino a chiedersi il perché di tanto dolore e tanta cattiveria. Prefazione di Toni Capuozzo.

Ero in guerra ma non lo sapevo, diretto da Fabio Resinaro, con Francesco Montanari e Laura Chiatti. Al cinema dal 24 al 26 Gennaio



Nightmare alley - William Lindsay Gresham (Sellerio)

Pubblicato nel 1946 questo romanzo è «una tipica storia noir» (Tommaso Pincio nella Postfazione) di «un tempo spesso ricordato per certi racconti di James M. Cain e di Cornell Woolrich ma il cui malessere ha trovato proprio in Nightmare Alley il suo ritratto più esemplare». L'autore, William Lindsay Gresham, una vita non meno tormentata dei suoi personaggi, prese spunto da un caso vero, appreso durante la Guerra civile spagnola dove aveva combattuto da repubblicano. L'esistenza del Geek, il Mangiabestie, un poveraccio costretto dalla miseria materiale e morale in cui si era ridotto a esibirsi nei baracconi delle fiere di paese come divoratore di animali vivi. Così il Geek è l'anima segreta, la parabola dentro la trama di questo libro, che descrive l'ascesa di un uomo arrivista e spietato che scopre che chi padroneggia la paura degli altri e i loro incubi li domina. Stan, giovane e con un passato triste, lavora in un luna park ambulante, la «Compagnia Ackerman-Zorbaugh e i suoi mostri». Ben presto, per il suo arrivismo commette crudeltà e delitti e impara a perfezione il mestiere di lettore del pensiero, facendo della capacità di manipolazione un'arma micidiale. E non si ferma qui: ambizioso e spericolato riesce a diventare il Grande Stanton invitato in ambienti sempre più elevati dove sviluppa pseudo occultismi sempre più manierati. In fondo il suo sogno era il potere completo sui destini, prima di tutto il suo destino. Nightmare Alley crea un personaggio faustiano come Stan, disposto a vendere l'anima pur di sapere e potere, ma lo immerge nella vita dei freak e degli illusionisti con le loro tecniche di sofisticata psicologia empirica; e lo sospinge in una folla di «polli e gonzi» e di disperati, privilegiati o morti di fame, desiderosi soltanto di essere illusi. La fine che attende la sua traiettoria, getta tutta la vicenda di Stan in una luce di ambiguità, di amarezza, di pericolo tanto da rendere la sua opera paragonabile alla letteratura dell'assurdo della condizione umana.

Nightmare alley - La fiera delle illusioni, diretto da Guillermo del Toro, con Bradley Cooper e Cate Blanchett. Al cinema dal 27 Gennaio

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