"Il tempo supplementare", di Roberto Russo in scena dal 3 al 5 febbraio al Teatro Porta Portese

ACTS THEATER
Presenta
IL TEMPO SUPPLEMENTARE
di ROBERTO RUSSO
ideazione scenica, musica e regia FRANCESCO MARIA CORDELLA
interpreti IRMA CIARAMELLA alias Sandra Tanel, FRANCESCO MARIA CORDELLA alias Raul Corduas
Aiuto regia OTTAVIA ORTICELLO
light designer ILARIA IUOZZO

“Io non recitavo!” E così, è per tutto il resto. Tu, sei il mio personaggio…” Raul Corduas

.Uno scrittore di successo e un'attrice. Un uomo e una donna, messi in contatto da una terza persona: il produttore Lupoli. Sandra Tanel, l'attrice, incontra Raul Corduas, lo scrittore inviata da Lupoli, il produttore per richiedergli un testo da utilizzare come materiale drammaturgico per il suo laboratorio teatrale. Intende affidarsi al verbo del suo autore preferito, che dopo averla messa sulla graticola con la sua sprezzante ironia nei confronti del mondo del Teatro, le offre un testo inedito e incompleto. L'incontro evolve in una relazione che solo in apparenza sembrerà scorrere secondo un binario consueto per Corduas, abituato da Lupoli a ricevere sempre la stessa tipologia di donne. Questa volta Sandra sembrerà recitare un copione nuovo, in cui Lupoli, incarnando il ruolo del deus ex machina, offrirà a Corduas una possibilità di salvezza.

Note di regia

"Il tempo supplementare" di Roberto Russo racconta dell'eterna contrapposizione tra Bene e Male, raffigurato dall'agone spirituale tra l'Uomo e la Donna. Il simbolo del contendere è rappresentato dalla parola scritta che dal foglio di carta prende vita e si trasforma in materia in movimento, generando azione e relazioni tra gli esseri umani. Il dogma del teatro, dapprima deriso e banalizzato dallo scrittore Corduas, è elevato a Rito Sacro grazie all'integrità dell'attrice capace di credere nella "parola", facendo fiorire la tensione intellettuale ed emotiva tra i due personaggi fino a generare una fatale attrazione erotica. In questo modo viene svelata la rappresentazione scenica del Doppio, dimensione inconscia proiettata inconsapevolmente nello spazio dallo scrittore Corduas e vissuta dall'attrice in una continua alternanza metaforica tra Verità e Finzione, Morte e Speranza fino alla catarsi finale. Francesco Maria Cordella

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