Titolo: Le degenerate
Autore: J. Albert Mann
Editore: Uovonero
Pagine: 334
Anno di pubblicazione: 2024
Prezzo copertina: 16,00 €
London è una giovane immigrata italiana, orfana, messa incinta e abbandonata: tanto basta, nell’America del 1928, per convincere la polizia a consegnarla alle cure della Scuola del Massachusetts per deboli di mente. Qui London incontra molte ragazze con cui ha in comune una cosa sola: essere considerata una reietta della società. Una “ritardata” da rinchiudere, classificare e dimenticare. Una degenerata senza speranza. Tra le grigie mura dell’Istituto conoscerà Rose, che ha la sindrome di Down ed è capace di grandi sogni, ma anche di astuti sotterfugi per ottenere ciò che vuole; sua sorella Maxine, che divide il suo grande cuore tra la passione per la musica, il sentimento di protezione per Rose e un amore inconfessabile; Alice, afroamericana abbandonata dalla famiglia perché nata col piede equino, che nasconde sotto un guscio indistruttibile la sua tenerezza. Ma mentre le altre ragazze sono abituate fin da piccole all’obbedienza e all’accettazione della loro sorte, London non ha alcuna intenzione di far crescere suo figlio all’ombra delle sbarre, sotto lo sguardo gelido dell’infermiera capo, la crudele Mrs. Ragno, e tra le angherie delle altre ragazze incattivite dalla disumanità dell’Istituto. Alimentata dalla rabbia e dalla speranza, scava un millimetro dopo l’altro la sua via segreta verso la libertà, proprio come Edmond Dantès, il protagonista del romanzo di Dumas che legge e rilegge fino a consumare le pagine del libro. Ma l’Istituto ha mille occhi per spiare e mille mani per spezzare la schiena ai sogni: non si può scappare da soli. Se vuole farcela, London dovrà accendere una miccia di ribellione nell’animo di Rose, Maxine e Alice. Riuscirà a convincerle che può esistere uno spazio per loro, nel mondo là fuori?
Recensione a cura di Luigi Pizzi
Le degenerate di J. Albert Mann è un romanzo storico per giovani adulti che esplora le esperienze di quattro ragazze nel contesto angosciante e oppressivo della Scuola del Massachusetts per deboli di mente negli anni '20. Attraverso una narrazione corale che intreccia le voci di Maxine, Rose, Alice e London, il libro mette in luce la brutalità di un sistema eugenetico che classificava le persone emarginate come "inadatte" alla società. Il romanzo esplora temi come la deumanizzazione, la forza dei legami umani e il desiderio universale di libertà e dignità. Le protagoniste, pur trovandosi in una situazione apparentemente senza via d'uscita, trovano forza nei loro sogni e nella solidarietà reciproca. Alice, caratterizzata da un'estrema riservatezza, è una ragazza che sembra aver accettato la sua condizione di reclusa. Apparentemente indifferente a ciò che la circonda, Alice usa il silenzio come scudo per proteggersi dalla brutalità della vita all'interno dell'istituzione. Maxine è un'altra ragazza che ha vissuto molto tempo nell'istituto e si trova ad affrontare, come Alice, una forma di rassegnazione. La sua amicizia con Alice e il legame con Rose costituiscono per lei una sorta di rifugio e di sostegno. Maxine ha un carattere compassionevole e determinato, capace di mettere gli altri prima di sé stessa, e condivide con Alice un senso di appartenenza e conforto. Rose, la sorella minore di Maxine, è una ragazza intelligente e perspicace, che percepisce più di quanto lasci trasparire. Sebbene venga considerato dagli altri come "innocente”, Rose è in realtà molto acuta e dimostra una resistenza emotiva fuori dal comune. London è una ragazza di carattere, caparbia e disposta a rischiare tutto pur di ottenere la libertà. Questo approfondimento dei personaggi e delle loro lotte rende Le degenerate una lettura potente e commovente, capace di far riflettere su questioni storiche e sociali ancora attuali. Lo stile di Mann è diretto, intenso e coinvolgente, catturando l'attenzione fin dalle prime pagine. La forza del libro risiede non solo nella trama emotiva, ma anche nel linguaggio crudo e realistico usato dall'autrice, che ha attinto da documenti storici per dare un ritratto autentico delle condizioni di queste istituzioni, senza edulcorare le crudeltà e le discriminazioni che vi si svolgevano. L'ambiente della scuola, un luogo di abusi fisici ed emotivi, è descritto con dettagli che lasciano il lettore profondamente scosso, ma anche consapevole delle ingiustizie storiche subite da molte persone vulnerabili. Le scene emotivamente cariche e la narrazione non censurata di momenti difficili sono bilanciate da sprazzi di resilienza e speranza. Le degenerate quindi, non è solo una storia di sofferenza, ma anche di resistenza e umanità. È un libro che costringe il lettore a riflettere su come la società definisce e tratti la "diversità", ponendo interrogativi morali attuali. Mann riesce a educare senza didascalismi, facendo emergere la dignità dei suoi personaggi attraverso le loro lotte. Un romanzo da consigliare a lettori giovani e adulti, soprattutto a chi apprezza la narrativa storica che illumina tematiche sociali. Perfetto per chi cerca una storia commovente e indimenticabile.
Autore: J. Albert Mann
Editore: Uovonero
Pagine: 334
Anno di pubblicazione: 2024
Prezzo copertina: 16,00 €
London è una giovane immigrata italiana, orfana, messa incinta e abbandonata: tanto basta, nell’America del 1928, per convincere la polizia a consegnarla alle cure della Scuola del Massachusetts per deboli di mente. Qui London incontra molte ragazze con cui ha in comune una cosa sola: essere considerata una reietta della società. Una “ritardata” da rinchiudere, classificare e dimenticare. Una degenerata senza speranza. Tra le grigie mura dell’Istituto conoscerà Rose, che ha la sindrome di Down ed è capace di grandi sogni, ma anche di astuti sotterfugi per ottenere ciò che vuole; sua sorella Maxine, che divide il suo grande cuore tra la passione per la musica, il sentimento di protezione per Rose e un amore inconfessabile; Alice, afroamericana abbandonata dalla famiglia perché nata col piede equino, che nasconde sotto un guscio indistruttibile la sua tenerezza. Ma mentre le altre ragazze sono abituate fin da piccole all’obbedienza e all’accettazione della loro sorte, London non ha alcuna intenzione di far crescere suo figlio all’ombra delle sbarre, sotto lo sguardo gelido dell’infermiera capo, la crudele Mrs. Ragno, e tra le angherie delle altre ragazze incattivite dalla disumanità dell’Istituto. Alimentata dalla rabbia e dalla speranza, scava un millimetro dopo l’altro la sua via segreta verso la libertà, proprio come Edmond Dantès, il protagonista del romanzo di Dumas che legge e rilegge fino a consumare le pagine del libro. Ma l’Istituto ha mille occhi per spiare e mille mani per spezzare la schiena ai sogni: non si può scappare da soli. Se vuole farcela, London dovrà accendere una miccia di ribellione nell’animo di Rose, Maxine e Alice. Riuscirà a convincerle che può esistere uno spazio per loro, nel mondo là fuori?
Immagine dal sito: https://harvardartmuseums.org/collections/object/152427 |
J. Albert Mann è una scrittrice e un’attivista per i diritti delle persone disabili. Ha conseguito un master in scrittura per bambini e giovani adulti presso il Vermont College of Fine Arts ed è autrice di numerosi romanzi middle grade e young adult, tra cui Le degenerate, vincitore del Massachusetts Book Award e inserito nel 2023 nella IBBY Selection for Outstanding Books for Young People with Disabilities. Nata e cresciuta nel New Jersey, attualmente vive su una barca nel porto di Boston. Preferisce le storie senza lieto fine. Il suo sito è jalbertmann.com