Michele Placido ritorna in teatro con "Pirandello. Trilogia di un visionario" , in scena in prima nazionale stasera al Teatro Comunale di Ferrara

Roma, 31 gennaio 2025 – In occasione delle celebrazioni per il 90° anniversario del Premio Nobel per la letteratura a Luigi Pirandello, Michele Placido ritorna in teatro con Pirandello. Trilogia di un visionario che andrà in scena in prima nazionale stasera al Teatro Comunale di Ferrara. Un viaggio unico ed emozionante nel mondo del grande poeta italiano che abbraccia tre delle opere più iconiche: L’uomo dal fiore in bocca, La Carriola e Sgombero. Il regista e interprete ci offre una prospettiva unica su Pirandello, celebrando la maestria di un autore che ha saputo sondare le profondità dell’animo umano.


Pirandello rimane oggi, in una realtà in cui la coscienza di sé e la percezione della forma e del contenuto delle cose sono continuamente messe in discussione, uno degli scrittori e drammaturghi più interessanti, complessi e attuali da riportare in scena. La sua opera riesce a fondere umorismo, amara leggerezza e una tenace ricerca di poesia, anche negli angoli più bui della mente umana, laddove le maschere cadono e lasciano spazio ai sentimenti più puri dell’inconscio. Un’esplorazione – attraverso una leggerezza drammaturgica solo apparente – del percorso di ricerca che l’autore ha intrapreso per tutta la sua vita, segnata da eventi familiari che hanno profondamente influenzato e plasmato la sua produzione. Trilogia di un visionario, nella rappresentazione teatrale prodotta da Federica Luna Vincenti per Goldenart Production, si sviluppa con la messa in scena di alcune delle sue pièce teatrali di maggiore successo, L’uomo dal fiore in bocca (atto unico figlio della novella La morte addosso), La Carriola (dalla raccolta Novelle per un anno) e Sgombero (novella del 1938), che si intrecciano in un solo racconto sull’essere umano. Fanno da contrappunto le parole d’amore e di teatro tra Marta Abba e Pirandello. C’è un fil rouge che attraversa tutti i personaggi: sia L’uomo dal fiore in bocca che l’avvocato della Carriola e la protagonista di Sgombero improvvisamente si estraniano da sé, si guardano da fuori, con più o meno coscienza e si ritrovano, come dice Giovanni Macchi, a poggiare l’uno sull’altro: «Pirandello fu un creatore infelice, tormentato, ed un felicissimo amministratore delle sue creazioni, di cui l’una poggiava scioltamente sui risultati dell’altra».


Uno spettacolo in cui – nel rispetto dell’autore – sono i personaggi, la loro natura, i rapporti tra di loro, che trasformano la scena e che portano improvvisamente le grandi domande dell’autore nella nostra contemporaneità. Pirandello ci parla della condizione umana con una lucidità in grado di restituirci un dipinto dell’uomo dolorosamente vero e sempre nuovo con una chirurgica scelta di ogni parola, che risulta non solo universale, ma senza tempo e senza il più lontano accenno di retorica. Risulta attualissimo, potente, spiazzante, in grado di generare dubbi laddove pensiamo di avere granitiche certezze. E così passiamo attraverso la sofferta levità de L’uomo dal fiore in bocca, seduto nella sua stazione vuota e desolata che rappresenta la metafora della sua esistenza, il surrealismo de La Carriola in cui la follia diventa epicentro della necessità di salvezza del protagonista, fino ad arrivare a Sgombero, manifesto della visione dell’autore di un femminile pulsante, che gridava al secolo passato una verità taciuta. Michele Placido, insieme agli attori Valentina Bartolo, Paolo Gattini e Brunella Platania, conduce il pubblico attraverso un viaggio che è una vera e propria ascesa emotiva, senza sconti, senza esclusione di colpi, fornendo allo spettatore quello specchio che l’autore stesso poneva di fronte a sé. La domanda non è più se vi siano maschere da togliere o realtà da rivelare, a questo abbiamo risposto, questo noi lo “sappiamo”. La domanda ora, forse, riguarda un tempo e uno spazio differenti. Qui, ora, dove il progresso corre più veloce della mente umana, qui, dove le maschere si sono moltiplicate diventando reali filtri, bugie non più bianche, qui, in quest’epoca che tutto deve innovare, nello spazio tra le due metà di quell’albicocca matura che si è spaccata, dov’è l’uomo? Da che lato può trovare ancora sé stesso? Dietro a cosa può nascondersi e di cosa ha bisogno per mostrarsi senza paura?

31 gennaio - 2 febbraio FERRARA Teatro Comunale

4-5 febbraio GENOVA Teatro Gustavo Modena

6-7 febbraio CASALE MONFERRATO (AL) Teatro Municipale

9 febbraio VENARIA REALE (TO) Teatro Concordia

11 febbraio FIORENZUOLA D’ARDA (PC) Teatro Verdi

12 febbraio SAN MARINO Teatro di San Marino

13 febbraio BOLOGNA Teatro Duse

14-15 febbraio PADOVA Teatro ai Colli

16 febbraio CASTIGLIONE DELLE STIVIERE (MN) Teatro Sociale

1-2 marzo CHIETI Teatro Marrucino

4-5 marzo TARANTO Teatro Fusco

6 marzo POLIGNANO A MARE (BA) Teatro Vignola

7-9 marzo BARLETTA Teatro Curci

11 marzo COSENZA Teatro Rendano

12 marzo CROTONE Teatro Apollo

13 marzo CORIGLIANO SCALO (CS) Cinema Teatro Metropol

15-16 marzo PONTEDERA (PI) Teatro Eva

18-23 marzo FIRENZE Teatro della Pergola

27 marzo CESENATICO (FC) Teatro Comunale

28 marzo SANT’ELPIDIO A MARE (FM) Teatro Cicconi

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