La femminanza, Una testa piena di ricci, La stagione che non c'era, La fabbrica e i ciliegi: novità in libreria tra il 26 e il 29 agosto

Titolo:
La femminanza
Autore: Antonella Mollicone
Editore: Nord
Pagine: 420
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 20,00 €

Nell'Italia del '900, una Cerchia di donne si riunisce per trovare la propria libertà. Alla Rocca, paesino del Lazio meridionale, tutti conoscono i Maletazzi, i signori che vivono nel più bel palazzo del centro. Però solo Camilla, la più giovane della famiglia, sa quanti segreti si nascondono tra quelle stanze, quanto dolore. Un dolore che lei custodisce in silenzio finché, nell'autunno del 1920, Peppina, la levatrice e chiudiocchi del paese, non l'accoglie nella Cerchia, un gruppo di donne che si ritrova per condividere fatiche e saperi. Alla Cerchia si preparano decotti e medicamenti, si fila la lana, si raccontano storie e si scambiano confidenze, senza timore di essere giudicate o rifiutate: che siano ricche o povere, giovani o anziane, tutte le donne trovano nella Cerchia rifugio e comprensione, in nome di quella femminanza che da sempre è scintilla di vita e legame di sorellanza. E che per Camilla diventa il balsamo capace di curare le ferite del passato, permettendole finalmente di aprirsi all'amore di suo marito. Dopo di lei, anche sua figlia Viola trarrà conforto dal sapere antico della Cerchia. Cresciuta tra le rovine della guerra e l'entusiasmo della ricostruzione, Viola è divisa tra il desiderio di studiare e affermare la propria indipendenza e la passione per un uomo che invece vorrebbe relegarla al ruolo di moglie e madre. E ancora una volta saranno le donne della Cerchia ad aiutarla, facendole capire che il vero amore non limita, ma libera. Attraverso una scrittura palpitante, capace di restituire la materia viva delle emozioni e la forza concreta del quotidiano, Antonella Mollicone compone una saga familiare al femminile che attraversa mezzo secolo di storia italiana, dall'ascesa del fascismo al boom economico, passando per la seconda guerra mondiale e il bombardamento di Montecassino.

Titolo: 
Una testa piena di ricci
Autore: Raffaella Case
Editore: Corbaccio
Pagine: 208
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 16,90 €

Zhenga, dodicenne milanese curiosa e smart, con un «cespuglio» di capelli ricci afro dotato di personalità propria – per tutti in famiglia Bao, da Baobab – vive a Milano con la madre Anna e il padre Solomon. Insieme a loro l'eccentrico nonno Arturo, con il quale passa la maggior parte del tempo. Un quotidiano collaudato, scandito dai drammi tipici dell'età. Un giorno, però, la professoressa di italiano chiede ai ragazzi di disegnare l'albero genealogico della propria famiglia. Zhenga, complice la logorrea del nonno, che ama confezionare storielle ai confini dell'inverosimile su parenti e amici, sa tutto del suo lato materno, ma quasi nulla di quello paterno. Solomon, infatti, è fuggito dal Ruanda da bambino durante la guerra civile e da anni ha interrotto ogni rapporto con la madre e le sorelle, benché vivano anche loro in Italia. La sua famiglia, adesso, sono la moglie e la figlia. Il padre rifiuta di raccontarle del suo passato ma Zhenga, che si sente sempre a metà, né bianca né nera, né italiana né ruandese, né grande né piccola, ha bisogno di risposte. Decide così di scappare di casa, per mettersi sulle tracce della nonna paterna, in un viaggio attraverso l'Italia che è un viaggio alla scoperta di sé. A farle compagnia una caustica drag queen, che con lei tirerà fuori un inaspettato lato materno, una tiktoker attivista, che alterna filippiche #blacklivesmatter a orazioni in difesa del riccio afro e Sabato, professione «traghettatore di anime» nell'inferno del caporalato, con una passione per l'Heavy Metal e i puzzle. Un percorso a ostacoli, come in un videogame, ma grazie all'entusiasmo e alla sua determinazione, Zhenga riuscirà a trovare le risposte che cerca, insegnando agli adulti che, per diventare grandi, i figli hanno bisogno di radici.

Titolo:
La stagione che non c'era
Autore: Elvira Mujcic 
Editore: Guanda
Pagine: 256
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 18,00 €

Jugoslavia, 1990. L’aria è tesa, le voci dei nazionalisti si fanno sempre più insistenti. Ma c’è ancora tempo, c’è ancora spazio per scongiurare gli allarmi che arrivano dalle zone di confine. In questa atmosfera elettrica, due giovani fanno ritorno alla loro cittadina nella Bosnia orientale. Nene è un artista ossessionato dall'eventualità che il suo Paese possa d’improvviso non esistere più, che nessuno ricordi più cosa significa essere jugoslavi, e immagina di realizzare un’opera che testimoni il mondo in cui la sua generazione è cresciuta. Merima, l’amica degli anni della scuola, crede nella politica, nel sogno di «fratellanza e unità» dei popoli, e cerca di contrastare i venti burrascosi che soffiano nel Paese, sperando così anche di distrarsi da una ferita d’amore. E poi c’è Eliza, la figlia di Merima, una bambina di otto anni che sta pianificando un viaggio per raggiungere il padre che non ha mai conosciuto e di cui conserva solo un biglietto di auguri.

Titolo: 
La fabbrica e i ciliegi
Autore: Tommaso Giagni
Editore: Ponte alle Grazie
Pagine: 224
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 16,50 €

Cesare ha cinquant’anni e vive a Roma, dov’è cresciuto. La morte della madre lo costringe a confrontarsi con il proprio passato. Tra le sue carte, scopre tracce di una verità che gli è stata taciuta: suo padre non è morto di leucemia ma è stato fra le vittime della SLOI, la fabbrica chimica di Trento che per decenni avvelenò i suoi operai con il piombo tetraetile e fu infine chiusa nel 1978. Cesare torna nei suoi luoghi d’origine per un’inchiesta personale che avverte impellente, ripercorrendo le tracce del padre: l’ex fabbrica, oggi un rudere tossico mai bonificato, i quartieri operai, gli archivi della città, l’ex manicomio, gli amici superstiti. Ma Cesare si ritrova anche coinvolto nella instabile relazione fra due trentenni, Marilù e Loris. Lei viene dal sud, è una donna alla deriva, cresciuta tra esperienze irrisolte e un’ostentata indipendenza. Lui, brillante accademico, è fuggito dalla valle d’origine ma resta prigioniero di una rigidità che lo isola. I tre finiranno per delineare un triangolo emotivo che rifrange, con luci diverse, il tema profondo del romanzo: il rapporto con le radici, il peso del passato, il desiderio di riscrivere la propria storia (e la Storia di tutti).

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