Titolo: Il formidabile furto del quadro più famoso del mondo
Autore: Nicholas Day
Editore: Mondadori
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 17,00 €
Autore: Nicholas Day
Editore: Mondadori
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 17,00 €
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Recensione a cura di Luigi Pizzi
Immaginate un ragazzo che apre un libro aspettandosi la solita lezione scolastica sulla Monna Lisa — Leonardo da Vinci, sfondo sfumato, sorriso enigmatico — e invece si ritrova immerso in un racconto che mescola crimine, arte, umorismo e suspense come un film diretto da Wes Anderson con la penna di Umberto Eco. Questo è ciò che accade con Il formidabile furto del quadro più famoso del mondo di Nicholas Day, un libro che ha l’aspetto di una biografia artistica ma si legge come un romanzo d’avventura con la precisione di un documentario storico.
La trama si costruisce su due assi temporali che si intrecciano con eleganza. Da una parte, seguiamo la storia di Leonardo da Vinci, l’uomo prima ancora che il genio, alle prese con un dipinto che, al momento della sua creazione, non suscitò clamore né fu considerato tra i suoi capolavori. È un Leonardo umano, quasi scontroso, spesso insicuro, affascinato da dettagli che altri avrebbero tralasciato: i giochi di luce, le mani piegate, lo sguardo che insegue. Nicholas Day ci restituisce un artista ossessionato non solo dalla bellezza ma dalla possibilità di catturarla per sempre. Lì, nel suo studio, prende vita una Monna Lisa che per decenni rimarrà quasi anonima, appesa alle pareti del Louvre, tra centinaia di opere più celebrate. E poi, il colpo di scena: il 21 agosto 1911, la Gioconda scompare. Non trafugata con astuzia da una banda organizzata, ma tolta dal muro da un imbianchino italiano con la convinzione di doverla “restituire all’Italia”, come se rubare fosse un atto patriottico. Il furto non solo sconvolge la Francia — che si sveglia scoprendo che uno dei suoi tesori nazionali è sparito nel nulla — ma trasforma un quadro semi-sconosciuto in una celebrità globale. È qui che il libro esplode, in senso narrativo e tematico.
Day ci accompagna dentro questo mondo come una guida spiritosa ma affidabile. Racconta di come la stampa francese e poi internazionale trasformò il furto in un dramma epico, riempiendo le pagine di sospetti, ipotesi e leggende. C'è persino spazio per un giovane Pablo Picasso, brevemente interrogato dalla polizia perché in passato aveva acquistato opere rubate. È in questo intreccio di personaggi famosi, ladri improvvisati, giornalisti sensazionalisti e investigatori increduli che Il formidabile furto del quadro più famoso del mondo prende forma come una storia che non è solo vera, ma anche profondamente umana. L'autore alterna sapientemente registri e tempi. I capitoli passano con agilità dal Cinquecento al Novecento, dal laboratorio fiorentino alle stanze del Louvre, da Leonardo alla polizia parigina. In altri libri, questo potrebbe creare confusione. Qui, invece, il ritmo serrato, i capitoli brevi e il tono brillante mantengono il lettore sempre sul filo, incuriosito da cosa accadrà alla pagina successiva. È come se ogni salto temporale servisse non a frammentare, ma a costruire un'unica, grande rivelazione: l’arte non è solo bellezza, ma anche storia, politica, cultura pop. Non manca una riflessione profonda — e attualissima — sul potere dei media. La Monna Lisa non diventò famosa perché era il quadro più bello, ma perché fu rubata. La sua fama esplose sulle prime pagine dei giornali, amplificata da fotografie, illustrazioni, mitologie. Il libro ci costringe a chiederci: quanto della nostra percezione dell’arte è autentico, e quanto è costruito dalla narrazione che ci viene offerta?
Il formidabile furto del quadro più famoso del mondo è pensato per lettori giovani, ma ha il raro pregio di non infantilizzare mai la materia. Parla con intelligenza, con ritmo e soprattutto con rispetto per chi legge. È una porta aperta sulla storia dell’arte, ma anche sulla nascita del concetto di “celebrità culturale”, di cui la Monna Lisa è forse il primo esempio moderno. In un’epoca in cui la velocità e la superficie dominano, questo libro ci invita a rallentare, a guardare meglio, a chiederci perché ricordiamo certe immagini e dimentichiamo altre. È una lezione di storia, sì. Ma anche una storia che insegna. Un furto che ha rubato più dell’opera: ha cambiato il modo in cui il mondo guarda l’arte. E Day ce lo racconta con intelligenza, ironia e un raro talento narrativo.
Immaginate un ragazzo che apre un libro aspettandosi la solita lezione scolastica sulla Monna Lisa — Leonardo da Vinci, sfondo sfumato, sorriso enigmatico — e invece si ritrova immerso in un racconto che mescola crimine, arte, umorismo e suspense come un film diretto da Wes Anderson con la penna di Umberto Eco. Questo è ciò che accade con Il formidabile furto del quadro più famoso del mondo di Nicholas Day, un libro che ha l’aspetto di una biografia artistica ma si legge come un romanzo d’avventura con la precisione di un documentario storico.
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Immagine dal sito: https://cdn.sortiraparis.com/images/1004/77153/671226-ephemeride-du-22-aout-a-paris-le-vol-de-la-joconde-au-musee-du-louvre.jpg |
La trama si costruisce su due assi temporali che si intrecciano con eleganza. Da una parte, seguiamo la storia di Leonardo da Vinci, l’uomo prima ancora che il genio, alle prese con un dipinto che, al momento della sua creazione, non suscitò clamore né fu considerato tra i suoi capolavori. È un Leonardo umano, quasi scontroso, spesso insicuro, affascinato da dettagli che altri avrebbero tralasciato: i giochi di luce, le mani piegate, lo sguardo che insegue. Nicholas Day ci restituisce un artista ossessionato non solo dalla bellezza ma dalla possibilità di catturarla per sempre. Lì, nel suo studio, prende vita una Monna Lisa che per decenni rimarrà quasi anonima, appesa alle pareti del Louvre, tra centinaia di opere più celebrate. E poi, il colpo di scena: il 21 agosto 1911, la Gioconda scompare. Non trafugata con astuzia da una banda organizzata, ma tolta dal muro da un imbianchino italiano con la convinzione di doverla “restituire all’Italia”, come se rubare fosse un atto patriottico. Il furto non solo sconvolge la Francia — che si sveglia scoprendo che uno dei suoi tesori nazionali è sparito nel nulla — ma trasforma un quadro semi-sconosciuto in una celebrità globale. È qui che il libro esplode, in senso narrativo e tematico.
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Immagine dal sito: https://www.finestresullarte.info/opere-e-artisti/furto-della-gioconda-vincenzo-peruggia |
Day ci accompagna dentro questo mondo come una guida spiritosa ma affidabile. Racconta di come la stampa francese e poi internazionale trasformò il furto in un dramma epico, riempiendo le pagine di sospetti, ipotesi e leggende. C'è persino spazio per un giovane Pablo Picasso, brevemente interrogato dalla polizia perché in passato aveva acquistato opere rubate. È in questo intreccio di personaggi famosi, ladri improvvisati, giornalisti sensazionalisti e investigatori increduli che Il formidabile furto del quadro più famoso del mondo prende forma come una storia che non è solo vera, ma anche profondamente umana. L'autore alterna sapientemente registri e tempi. I capitoli passano con agilità dal Cinquecento al Novecento, dal laboratorio fiorentino alle stanze del Louvre, da Leonardo alla polizia parigina. In altri libri, questo potrebbe creare confusione. Qui, invece, il ritmo serrato, i capitoli brevi e il tono brillante mantengono il lettore sempre sul filo, incuriosito da cosa accadrà alla pagina successiva. È come se ogni salto temporale servisse non a frammentare, ma a costruire un'unica, grande rivelazione: l’arte non è solo bellezza, ma anche storia, politica, cultura pop. Non manca una riflessione profonda — e attualissima — sul potere dei media. La Monna Lisa non diventò famosa perché era il quadro più bello, ma perché fu rubata. La sua fama esplose sulle prime pagine dei giornali, amplificata da fotografie, illustrazioni, mitologie. Il libro ci costringe a chiederci: quanto della nostra percezione dell’arte è autentico, e quanto è costruito dalla narrazione che ci viene offerta?
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Immagine dal sito: https://www.thelightcanvas.com/12-dicembre-1913-finisce-la-fuga-della-gioconda/ |
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