Recensione: Circe, di Madeline Miller

Titolo: Circe
Autore: Madeline Miller
Editore: Sonzogno
Pagine: 496
Anno di pubblicazione: 2019
Prezzo copertina: 19,00 €


Recensione  a cura di Marika Bovenzi

Madeline Miller ritorna nelle librerie italiane con un nuovo accattivante volume dedicato alla mitologia greca e alle avventure di grandi eroi, e grandi personalità dell’Olimpo. La casa editrice Sonzogno ancora una volta stupisce per la scelta del design della cover, richiamando in qualche modo i colori, l’antichità e la bellezza senza tempo di un’epoca misteriosa e strabordante di mitologia e cultura. Protagonista di questo nuovo romanzo è nientepopodimeno che Circe, la famigerata maga preda di passioni contrastanti che incantava gli uomini trasformandoli in animali. Qui invece, l’autrice ne racconta una versione
diversa, più umana, più simile alle comuni mortali odierne che amano, si disperano, maturano e con coraggio affrontano le brutture della vita. 

Circe è figlia di Elios, dio del Sole e la ninfa Perseide, e sin da bambina viene trattata diversamente, fino a divenire invisa ai fratelli e agli stessi genitori. A causa di una trasgressione poi, viene inviata nell’isola incantata di Eea, dove prigioniera e sola deve imparare ad adattarsi alla terra umana, ad apprezzarne le risorse e a conoscerne l’umanità. E proprio su questa striscia di terra, la sua natura divina comincerà a trasformarsi in qualcosa di umano, qualcosa capace di comprendere i sentimenti mortali, di provarli e di temerli fino a scatenare la sua ira sugli umani che cercheranno di approfittarsi della sua ospitalità e della sua bontà. Non mancheranno gli amori disastrosi come il pescatore Glauco che la renderà miserabile ed infelice; o l’inventore Dedalo che le donerà una storia breve, ma intensa; o ancora il dio Ermes, passionale, ma egocentrico che la abbandonerà per futili motivi; ed infine Odisseo, l’eroe che tutti conosciamo e per cui tutti abbiamo segretamente tifato nelle sue traversate. In questa versione, la Miller, ci racconta un lato oscuro dell’eroe, scardinando la sua fama e demolendo le certezze su cui si fondano i valori che lo contraddistinguono, trasformandolo infine in un mero uomo vile e bugiardo che lascerà Circe e il figlio avuto con lei, Telegono. E proprio grazie a quest’ultimo, i lettori si ritroveranno a leggere di una Circe madre, una donna in preda alle preoccupazioni, che da sola dovrà crescere un bambino in un mondo ostile. L’avventura della famosa maga si conclude infine con il suo matrimonio con Telemaco e con la nascita di figlie che le regaleranno la giusta serenità ricercata per un’intera esistenza.

Lo stile dell’autrice è elegante e accompagna un linguaggio aulico che dona al romanzo il sapore di un poema omerico o di un racconto eroico. Numerose inoltre sono le descrizioni dettagliate di paesaggi bucolici e selvaggi dell’isola, delle emozioni umane che Circe prova per la prima volta, degli uomini e dei pezzi di anima che rubano alla donna, e della fragilità del suo cuore. Circe, a mio avviso, rappresenta l’emblema perfetto della metamorfosi interiore: da divinità decaduta, a donna dagli straordinari poteri capace di comprendere i segreti dell’universo umano, a madre apprensiva e coraggiosa. Di questa straordinaria figura, Madeline Miller ne mette in risalto la sua emancipazione, la sua indipendenza, e quella modernizzazione che avrebbe fatto storcere il naso al mondo antico. Personalmente, ho apprezzato in particolar modo questa visione avanguardista di Circe, poiché l’intento dell’autrice è quello di scardinare l’idealizzazione di figura divina e di femminista estrema, e donarle una luce differente, capace di renderla umanamente tangibile. In conclusione è un romanzo davvero ben fatto che mescola solide basi mitologiche a inventiva. Lo consiglio a tutti gli appassionati del genere e a chi ha voglia di leggere di una donna straordinaria che tanti secoli fa, probabilmente (o forse no), mosse i fili del mondo.

L'AUTRICE
Madeline Miller è nata a Boston, ha un dottorato in lettere classiche alla Brown University e ha insegnato drammaturgia e adattamento teatrale dei testi antichi a Yale. Attualmente vive a Narberth, Pennsylvania, con il marito e due figli. Il suo primo romanzo, La canzone di Achille (Sonzogno 2013), è stato un successo internazionale, ha vinto l’Orange Prize ed è stato tradotto in venticinque lingue. Pubblicato negli Stati Uniti e nel Regno Unito nel 2018, Circe ha scalato le classifiche dei libri più venduti del New York Times e del Sunday Times ed è stato “libro dell’anno” per le principali riviste letterarie americane.

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