Recensione: Amore e furia, di Samantha Silva

Titolo:
Amore e furia
Autore: Samantha Silva
Editore: Neri Pozza
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2022
Prezzo copertina: 18,00 €

Recensione a cura di Daniela

È la prima volta, in tutta la sua carriera di levatrice, che Parthenia Blenkinsop viene invitata ad entrare in casa dalla partoriente stessa. Mary Wollstonecraft, è pronta a dare alla luce la sua creatura, ma questo non le impedisce di accogliere la levatrice nella sua graziosa casa situata nella zona nord di Londra, dove regnano una calma ed una serenità estreme. Mrs Blenkinsop, capisce subito che questa volta sarà diversa dalle altre e il suo lavoro diventa un viaggio straordinario tra i ricordi di una donna che ha lottato tutta la vita per l'uguaglianza di genere, scappando con tutta se stessa da un'educazione umiliante che tendeva a sminuire la figura femminile, rilegandola al ruolo di moglie e madre, impedendole di sviluppare una propria cultura e, di conseguenza, aprire la propria mente ad una vita libera ed emancipata.


Figlia di un padre violento e schiavo del gioco, costantemente in cerca di un briciolo di affetto, nonché dell'approvazione di una madre troppo impegnata ad occuparsi del primogenito maschio, Mary ha lottato fin da bambina per percorrere la sua strada, scontrandosi perennemente con le "etichette" del tempo, preoccupandosi, inoltre, delle esigenze del fratello minore e delle sorelle, cercando di sollevare le sorti delle loro esistenze con la caparbietà che l'ha sempre contraddistinta. L'amicizia con Jane Arden le permette di iniziare a coltivare la sua istruzione, in seguito, con l'aiuto della carissima amica Fanny Blood, apre una scuola per insegnare alle ragazze a pensare con la propria testa, ma ben presto il progetto inizia a naufragare e Mary trova lavoro come governante in Irlanda, per poi tornare rovinosamente a Londra, ospitata da Joseph Johnson, colui che aveva pubblicato il suo primo libro e, successivamente, quelli che seguirono. Così la vita di Mary fu un susseguirsi di conoscenze, tra cui le più nobili menti del settecento, quali il pittore William Blake, il naturalista Erasmus Darwin, il poeta Eilliam Cowper, il pittore Henry Fuseli, l'affarista Gilbert Imlay, da cui ebbe la prima figlia, e il marito, il filosofo William Godwin, tutti fermamente convinti che le idee potessero cambiare il mondo. Sicuramente, essi cambiarono la vita di Mary che, grazie a loro, non smise di coltivare la sua mente, arrivando persino ad andare in Francia durante la Rivoluzione, per cavalcarne l'onda in atto e rafforzare le sue convinzioni fondate sul femminismo liberale.

Una storia travagliata quella di Mary Wollstonecraft, costantemente in cerca dell'amore; in principio quello che le fu negato dai genitori, in seguito quello andato perduto, dopo la scomparsa prematura della cara amica Fanny Blood, a cui dedicò in seguito il nome della primogenita, avuta da Gilbert Imlay, del quale si innamorò follemente, venendo meno ad ogni principio in cui credeva. Ogni singola lotta per i principi di libertà ed uguaglianza da lei sostenuti, vacilla dunque sotto il peso dei sentimenti, che irrimediabilmente la rendono succube della persona amata diventando totalmente dipendente dalla sua presenza, struggendosi di gelosia, fino a culminare nel desiderio di togliersi la vita. Ambientato nel 1797, il libro è il racconto degli undici giorni che seguono la nascita della piccola Mary Shelley, (celebre scrittrice del romanzo gotico Frankenstein), a cui la madre racconta la sua vita rivolgendosi a lei con l'appellativo di "uccellino", quasi come a voler preparare le sue piccole ali al volo che presto le spetterà fare, affacciandosi alla vita con la consapevolezza che, forse, per quanto si cerchi di rifuggire alle ingiustizie e alle proprie pulsioni, il destino alla fine segue il suo corso, e a noi, non resta che vivere seguendo le nostre regole, abbracciandone la pienezza della libertà che esse ci permettono di respirare.

Samantha Silva è una scrittrice e sceneggiatrice che vive in Idaho. Si è laureata alla Johns Hopkins University’s School of Advanced International Studies, e ha studiato per un periodo nella sede di Bologna, in Italia. I suoi racconti e i suoi saggi sono apparsi su One Story e LitHub. Un cortometraggio, The Big Burn, che ha scritto e diretto, è stato presentato in anteprima al Sun Valley Film Festival nel 2018. Attualmente sta lavorando all’adattamento per il teatro del suo romanzo di debutto, Mr. Dickens and His Carol.

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