Recensione: Social Media. Manuale di sopravvivenza, di Holly Bathie

Titolo: Social Media. Manuale di sopravvivenza
Autore: Holly Bathie
Editore: Usborne
Pagine: 304
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 12,90 €

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In un’epoca in cui il confine tra reale e digitale si assottiglia sempre più, Social Media. Manuale di sopravvivenza di Holly Bathie si presenta come un faro per le nuove generazioni che si affacciano, spesso troppo presto e troppo da sole, al mondo caotico dei social network. Non è un manuale che detta legge, né un libretto di istruzioni arido e scolastico: è una guida narrativa, colorata e consapevole, pensata per dialogare con ragazzi e ragazze dai 10 ai 14 anni, ovvero quella fascia d’età fragile e cruciale che muove i primi passi sui social con entusiasmo, ingenuità e una fame di appartenenza che può diventare pericolosa.


La “trama” del libro, se così si può chiamare, si snoda attraverso brevi capitoli tematici che accompagnano il giovane lettore in un viaggio di scoperta e riflessione. Ogni sezione si apre con un dubbio, un’esperienza comune o una domanda che potrebbe sorgere nella mente di un preadolescente alle prese con profili, follower, chat segrete e meme virali. Non si parla di singole piattaforme – niente elenchi di regole per TikTok o Instagram – perché l’obiettivo è più profondo: aiutare a costruire una coscienza digitale trasversale, indipendente dagli strumenti del momento. 


In questa sorta di romanzo collettivo della contemporaneità, i “personaggi” sono i lettori stessi. Attraverso situazioni-tipo, riflessioni e brevi dialoghi, i ragazzi vengono invitati a ragionare su ciò che pubblicano, su come si mostrano e su quanto pesano davvero i like. Le illustrazioni di Kate Sutton, Richard Merritt e The Boy Fitz Hammond, ironiche e vivaci, rendono visivamente chiari concetti come “identità online”, “cyberbullismo”, “reputazione digitale” o “fake news”, senza mai scadere nel didascalico. Uno dei fili conduttori più forti è la tensione tra bisogno di appartenenza e bisogno di protezione. Il libro mostra come sia possibile coltivare relazioni online sane, esprimere sé stessi e divertirsi senza rinunciare alla privacy e al rispetto reciproco. Si parla anche di emozioni, di insicurezze legate all’immagine del corpo, di influencer che dettano modelli irrealistici, e di quel senso di ansia che può nascere dal dover essere “sempre connessi”.


Il tono è diretto, empatico, mai giudicante. Non c’è paternalismo, ma fiducia. Holly Bathie non si pone in cattedra, bensì al fianco del lettore, come una guida più esperta che indica il sentiero senza mai tirare per mano. Ed è proprio questa delicatezza nel trattare tematiche complesse a rendere il libro potente: offre strumenti pratici e spunti di riflessione, ma lascia sempre spazio al pensiero critico individuale. Alla fine della lettura, ciò che resta non è un elenco di “cose da fare” e “da evitare”, ma un messaggio limpido: anche nel mondo virtuale, essere sé stessi con consapevolezza è possibile. Serve solo allenare lo sguardo, saper dire qualche no, chiedere aiuto quando serve, e ricordarsi che la propria voce vale – anche quando è sommersa da mille notifiche. Social Media. Manuale di sopravvivenza non è solo un libro per ragazzi: è anche un’occasione per gli adulti – genitori, insegnanti, educatori – di entrare in sintonia con il vissuto digitale delle nuove generazioni e magari riscoprire, insieme, il valore della lentezza, dell’autenticità e del silenzio in un mondo troppo spesso rumoroso.

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