Recensione: La luce e l'onda. Cosa significa insegnare, di Massimo Recalcati

Titolo:
La luce e l'onda. Cosa significa insegnare
Autore: Massimo Recalcati
Editore: Einaudi
Pagine: 168
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 18,00 €

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Recensione a cura di Luigi Pizzi

In La luce e l’onda, Massimo Recalcati torna a interrogare il senso più profondo dell’insegnamento, proponendo la scuola non come mera trasmissione di nozioni ma come spazio in cui si entra in contatto con la vita, con le differenze, con la responsabilità etica del maestro. Il testo si fonda sulla metafora della “luce” – la conoscenza che illumina – e dell’“onda” – forza viva del cambiamento, della difficoltà, dell’incontro con il nuovo. 


Recalcati richiama spesso le sue esperienze personali, da studente, da figlio di maestri e allievi – come l’influsso decisivo di Franco Fergnani – per mostrare che ogni docente vero è capace di esercitare un potere che non domina ma apre. La scuola, secondo lui, non deve “normalizzare” ma favorire l’apertura dell’esistenza verso un orizzonte più vasto, sostenere la libertà del pensiero e la formazione del desiderio. Il lavoro è anche un appello contro la burocrazia, l’iper-valorizzazione dei risultati misurabili, la pratica dell’insegnare come compilazione di moduli più che come pratica viva. Recalcati afferma che insegnare è un atto politico: un atto educativo ha conseguenze sulla società, sulla capacità delle nuove generazioni di riconoscersi come cittadini. Non si tratta solo di trasmettere saperi, ma di accendere una scintilla che resiste ai tempi difficili. Lo stile con cui Recalcati scrive è ricco di pathos ma misurato: usa un linguaggio che miscela riflessione filosofica, riferimenti psicoanalitici (Deleuze, Lacan), memorie personali, e una forma narrativa che alterna momenti lirici a passaggi più teorici senza mai perdere la chiarezza. I temi centrali che emergono sono: l’ascolto come gesto fondativo dell’insegnamento; la gratitudine verso maestri che “illuminano”; l’obbligo morale del docente di accettare che l’errore e il fallimento facciano parte del percorso; la scuola come comunità generativa dove si formano persone non solo “tecniche”, ma capaci di pensiero, di etica, di partecipazione. L’onda serve anche come immagine delle difficoltà: la fatica, i ripensamenti, la frustrazione, i limiti delle istituzioni. La luce come promessa, come tensione verso qualcosa che illumina più che possedere.Nel complesso La luce e l’onda si presenta come un testo che non fornisce ricette ma invita alla responsabilità condivisa. Per chi insegna, per chi studia, per tutti coloro che credono che la scuola abbia ancora il compito di plasmare soggetti e non solo professionisti, diventa lettura preziosa. Alcune domande restano: in che modo applicare concretamente nelle classi ciò che Recalcati indica, come tenere insieme idealità e vincoli della realtà scolastica, come evitare che l’onda travolga la luce. Ma è proprio la presenza di queste questioni a dimostrare che il libro non si accontenta.

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Massimo Recalcati, psicoanalista tra i piú noti in Italia, dirige l'IRPA (Istituto di ricerca di psicoanalisi applicata) e nel 2003 ha fondato Jonas Onlus (Centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi). Collabora con il quotidiano «la Repubblica» e insegna attualmente allo IULM di Milano. Dirige con Maurizio Balsamo la rivista «Frontiere della psicoanalisi». È autore di numerosi libri, tradotti in diverse lingue, tra cui L'uomo senza inconscio (Raffaello Cortina Editore), Il complesso di Telemaco (Feltrinelli) e di una monografia in due volumi su Jacques Lacan (Raffaello Cortina Editore 2012, 2016). Ha pubblicato per Einaudi, L'ora di lezione (2014), I tabù del mondo (2017 e 2018), La notte del Getsemani (2019 e 2020), Il gesto di Caino (2020 e 2021), Ritorno a Jean-Paul Sartre. Esistenza, infanzia e desiderio (2021), Il grido di Giobbe (2021 e 2022), La legge della parola. Radici bibliche della psicoanalisi (2022 e 2023), il suo primo testo teatrale, Amen (2022), La Legge del desiderio. Radici bibliche della psicoanalisi (2024 e 2025) e La luce e l'onda. Cosa significa insegnare? (2025).

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