Titolo: La scatola dell'assassino
Autore: Janice Hallett
Editore: Mondadori
Pagine: 464
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 17,00 €
Recensione a cura di Luigi Pizzi
Con "La scatola dell'assassino", Janice Hallett firma un giallo per ragazzi che è insieme gioco, mistero e romanzo di formazione. Tutto prende avvio quando i fratelli Ava e Luke ritrovano una scatola di vecchi documenti nascosta nella soffitta del padre. Dentro non ci sono solo lettere, diari e ritagli, ma i frammenti di un caso irrisolto che risale agli anni Ottanta, legato a un campo scout e a una catena di eventi mai del tutto chiariti. È il lettore, insieme ai due protagonisti, a ricostruire i pezzi del puzzle: rapporti di polizia, appunti scritti a mano, messaggi vocali trascritti, email e comunicazioni familiari diventano indizi da esaminare con attenzione. Il tutto mentre l'assassino è ancora in libertà...
Autore: Janice Hallett
Editore: Mondadori
Pagine: 464
Anno di pubblicazione: 2025
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Con "La scatola dell'assassino", Janice Hallett firma un giallo per ragazzi che è insieme gioco, mistero e romanzo di formazione. Tutto prende avvio quando i fratelli Ava e Luke ritrovano una scatola di vecchi documenti nascosta nella soffitta del padre. Dentro non ci sono solo lettere, diari e ritagli, ma i frammenti di un caso irrisolto che risale agli anni Ottanta, legato a un campo scout e a una catena di eventi mai del tutto chiariti. È il lettore, insieme ai due protagonisti, a ricostruire i pezzi del puzzle: rapporti di polizia, appunti scritti a mano, messaggi vocali trascritti, email e comunicazioni familiari diventano indizi da esaminare con attenzione. Il tutto mentre l'assassino è ancora in libertà...
Lo stile di scrittura rinuncia alla narrazione lineare per immergere direttamente il lettore nell’indagine. È un approccio che richiede partecipazione, perché non c’è un narratore onnisciente a guidare: chi legge deve raccogliere i tasselli, collegare nomi, ricordare dettagli, farsi investigatore a tutti gli effetti. Eppure la prosa resta accessibile, con un ritmo vivace e un linguaggio adatto ai più giovani senza mai risultare semplicistico o didascalico. I personaggi sono ben delineati e realistici. Ava e Luke si muovono tra le difficoltà della loro vita quotidiana — la separazione dei genitori, le distanze da colmare con messaggi e telefonate — e trovano nel mistero un’occasione di complicità e crescita. Intorno a loro si affolla una galleria di figure secondarie che emergono dai documenti: ex compagni di scoutismo, adulti di un tempo, testimoni dai ricordi divergenti. Questo affollamento può confondere, ma fa parte della sfida che l’autrice propone: distinguere le voci, capire chi mente, trovare il filo che lega ogni documento all’altro. Le tematiche non si fermano al mistero: Hallett parla di memoria e di come le storie del passato continuino a vivere negli oggetti e nei racconti; affronta il tema della famiglia divisa e della resilienza dei ragazzi; mette al centro l’amicizia, la solidarietà e la fiducia reciproca come strumenti per affrontare il buio. C’è anche un velo di nostalgia per un’epoca fatta di diari e cassette registrate, che dialoga con la contemporaneità dei messaggi e delle chat tra fratelli. In conclusione, La scatola dell'assassino è un giallo brillante che rispetta l’intelligenza dei suoi giovani lettori e regala anche agli adulti il piacere di un enigma costruito con maestria. È un libro che intrattiene, ma che invita anche a pensare: a come si raccontano le storie, a come si costruisce la verità, a come i ricordi plasmano ciò che siamo.
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