Recensione: DREAM HOUSE (2011)

USCITA CINEMA: 03/08/2012
GENERE: Thriller
REGIA: Jim Sheridan
SCENEGGIATURA: David Loucka
ATTORI: Daniel Craig, Naomi Watts, Rachel Weisz, Mark Wilson, Joe Pingue, Elias Koteas, Marton Csokas, Taylor Geare, Claire Geare, Brian Murray, Bernadette Quigley
FOTOGRAFIA: Caleb Deschanel
MONTAGGIO: Glen Scantlebury, Barbara Tulliver
MUSICHE: John Debney
PRODUZIONE: Morgan Creek Productions
DISTRIBUZIONE: Universal Pictures
PAESE: USA 2011
DURATA: 92 Min
FORMATO: Colore

RECENSIONE

Will Atenton (Daniel Craig) è un editor di successo che decide di lasciare il lavoro e la città per stare più vicino alla famiglia e scrivere un romanzo. Nella nuova casa, dove vive con la moglie Libby (Rachel Weisz) e le due figlie piccole, ben presto iniziano a verificarsi strani eventi, in qualche modo connessi con una strage compiuta nella casa cinque anni prima (in cui hanno perso la vita una madre e due bambine).

Un evento di cui tutti si rifiutano di parlare, compresa la vicina Ann (Naomi Watts), che dimostra di sapere più di quanto dice. Per questo Will inizia ad indagare da solo e scopre che l'unico sospettato per la strage, il marito Peter Ward, in realtà è lui stesso. Una notizia che sconvolgerà il suo equilibrio psichico e tutte le sue certezze.
Ma sarà stato davvero lui a commettere gli omicidi? Questo dovete scoprirlo da soli. 

Dream House è un thriller psicologico che parte da un idea non originale (vedi Shutter Island) e si sviluppa in modo prevedibile. Non a caso lo spettatore intuisce tutto già dopo 20 minuti, salvo il piccolo colpo di scena finale relativo alle motivazioni dell'omicidio.
Per il resto il ritmo non è molto alto e la storia non risulta molto coinvolgente, anche a causa di una recitazione decisamente poco brillante.

Una pellicola che non convince e delude le attese di chi, rispetto al regista (il bravo Jim Sheridan) e al cast (da Daniel Craig a Naomi Watts), si aspettava qualcosa di più.
Un thriller che va bene per passare una domenica pomeriggio nuvolosa, ma che non vale (a mio avviso) il prezzo del biglietto.




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