Recensione: IO VEDO DENTRO TE di Alexia Bianchini

Titolo: Io vedo dentro te
Autore: Alexia Bianchini
Editore: Ciesse
Pagine: 240
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 16,00 €

Recensione a cura di Beatrice Pagan

Il libro di Alexia Bianchini non è privo di fascino: l'ambientazione a tinte fantascientifiche in una città come Milano, la situazione in linea con le paure di un controllo oppressivo da parte delle autorità e dei personaggi dalle molte sfaccettature rendono Io vedo dentro te una lettura interessante.

Ad introdurci in un mondo in cui la giustizia è affidata ai poteri di chi riesce a leggere i ricordi, riuniti nei diversi centri Xerobio di tutto il mondo, è l'anziana Adelaide che ha dovuto subire in prima persona le conseguenze dei segni fisici delle sue capacità paranormali. Un dono, quello di rivivere emozioni e ricordi attraverso il contatto con la pelle, che il suo dna ha trasmesso al nipote Christopher.

Una scena del film Minority Report (2002)
Il ragazzo compie un difficile percorso per accettare se stesso, aiutato dall'amata e comprensiva Adelaide e dalla giovane fidanzata Cassandra, che nel volto del ragazzo amato non vede i segni lasciati dalla malattia, ma solo la sua bellezza interiore. Al momento dell'entrata nel Centro Xerobio di Milano, però, Christopher è da solo, dopo la morte della nonna e il misterioso allontanamento di Cassandra, e, tra la diffidenza e la voglia di un riscatto sociale, si avvicina ai metodi poco benvoluti da parte della popolazione che non apprezza le nuove modalità per stabilire chi sia innocente e chi colpevole. Il protagonista scoprirà ben presto che dietro l'apparente senso di giustizia e protezione che i responsabili del Centro cercano di trasmettere, la situazione ha dei contorni ben più oscuri.

Una scena del film Minority Report (2002)
Alexia Bianchini concentra in poco più di 200 pagine una storia molto complessa ed un gran numero di personaggi. In un periodo in cui le trilogie letterarie sono ormai ampiamente diffuse, dopo la lettura di Io vedo dentro te rimane la sensazione che il materiale a disposizione dell'autrice sarebbe stato sufficiente a dare vita ad una saga, permettendo inoltre di approfondire maggiormente quegli aspetti e protagonisti che invece sono rimasti in secondo piano. Dalla vita di Adelaide a quella di Paolo, fino ai due giovani amici di Christopher, Sara e Martino, più di una vita avrebbe infatti meritato di essere raccontata in modo dettagliato.

Milano
Il problema del romanzo dell'essere troppo conciso si avverte, inoltre, in modo evidente nell'epilogo della storia, in cui la trama subisce una rapida accelerazione, risultando però poco incisiva.
Il secondo difetto del libro è il tono di linguaggio scelto per i dialoghi: la giovane età dei protagonisti poco si adatta a termini ricercati ed espressioni ben distanti dall'uso comune. Una maggiore cura nei discorsi diretti avrebbero reso possibile una maggiore empatia nei confronti dei personaggi, conducendo il lettore all'interno di una realtà più coinvolgente e meno asettica.

Nonostante questi due aspetti poco vincenti, il romanzo di Alexia Bianchini si lascia leggere con facilità, risultando scorrevole. L'ottima idea alla base degli eventi narrati nel romanzo rimane un motivo valido per concedergli una chance e spingere a riflettere sulla non eccessiva distanza che ci separa dal mondo raccontato tra le pagine dall'autrice.

L'AUTRICE
Alexia Bianchini, classe 1973, autrice di romanzi fantasy dalle venature dark. Mamma sprint di tre splendidi pargoli. Editor, articolista per Speechless, Curatore della collana GOLD, Direttore del webmagazine Fantasy Planet.
 
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