Titolo: La piccola storia dei bambini radice
Autore: Sibylle von Olfers
Editore: Pulce
Pagine: 32
Anno di pubblicazione: 2021
Prezzo copertina: 10,00 €
Recensione a cura di Luigi Pizzi
La piccola storia dei bambini radice di Sibylle von Olfers è uno di quei libri che sembrano venire da un sogno quieto, dove tutto scorre secondo il ritmo lento della natura e niente accade per caso. Aprendolo si ha la sensazione di entrare in un giardino segreto, un mondo nascosto sotto terra in cui le piccole creature, i “bambini radici”, dormono tranquilli finché la Madre Terra non li sveglia, ricordando loro che è tempo di salire in superficie e preparare la primavera. Allora si vestono di petali e foglie, dipingono gli insetti, danzano tra i fiori, e poi, quando l’estate finisce e le giornate si fanno brevi, ritornare al buio della terra per riposare di nuovo. È una storia semplice, quasi ciclica.
Autore: Sibylle von Olfers
Editore: Pulce
Pagine: 32
Anno di pubblicazione: 2021
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La piccola storia dei bambini radice di Sibylle von Olfers è uno di quei libri che sembrano venire da un sogno quieto, dove tutto scorre secondo il ritmo lento della natura e niente accade per caso. Aprendolo si ha la sensazione di entrare in un giardino segreto, un mondo nascosto sotto terra in cui le piccole creature, i “bambini radici”, dormono tranquilli finché la Madre Terra non li sveglia, ricordando loro che è tempo di salire in superficie e preparare la primavera. Allora si vestono di petali e foglie, dipingono gli insetti, danzano tra i fiori, e poi, quando l’estate finisce e le giornate si fanno brevi, ritornare al buio della terra per riposare di nuovo. È una storia semplice, quasi ciclica.
Il libro si fa apprezzare per la grazia delle illustrazioni. Ogni tavola è una piccola opera d’arte che unisce eleganza, linearità e armonia naturale. I colori tenui, le linee sinuose, la composizione simmetrica: tutto contribuisce a creare una sensazione di equilibrio e serenità. Non c’è nulla di eccessivo o gridato, solo calma e dolcezza. È un libro che invita a rallentare, a osservare i dettagli, a riconoscere che la bellezza si nasconde nei gesti più minuti — in un filo d’erba, in una radice che si allunga, in un fiore che sboccia. Naturalmente, chi lo legge oggi può sentirlo un po’ distante: la trama è quasi inesistente, priva di conflitto o di veri colpi di scena. Infatti, i bambini radice non vivono grandi avventure, non affrontano pericoli né trasformazioni interiori. Tutto è simbolico, più vicino a una meditazione visiva che a una storia moderna. Eppure, se ci si lascia guidare dal ritmo del testo, si scopre che la sua forza sta proprio in questa mancanza di fretta. È una fiaba che parla di tempo, di cicli, di ritorno: un inno silenzioso all’ordine naturale delle cose, al conforto del cambiamento che ritorna sempre uguale e sempre diverso. Si può seguire il percorso delle stagioni come un piccolo rituale domestico, un modo per parlare della natura, del passare del tempo, del riposo e della rinascita. È un libro che non vuole insegnare, ma accompagnare, e che proprio per questo lascia un’impressione duratura: quella di un mondo semplice, armonioso, in cui tutto trova il proprio posto.
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Sibylle von Olfers (1881 -1916) è stata un’insegnante d’arte in una scuola elementare. Ha scritto e illustrato dieci libri per bambini tradotti in tutto il mondo tra cui il best seller del 1906 Etwas von den Wurzelkindern raggiungendo la stessa fama di Beatrix Potter. Spesso è stata paragonata a Kate Greenway ed Elsa Beskow per la sua miscela di osservazione naturale e l’uso di un design semplice in stile art nouveau. I suoi libri sono dei piccoli gioielli quanto mai attuali sia come messaggio che come segno.






















