Recensione: LA GRANDE AMICA di Catherine Dunne

Titolo: La grande amica
Autore:
Catherine Dunne
Editore: Guanda
Pagine: 112
Anno di pubblicazione: 2013 
Prezzo copertina: 10,00 €


Recensione a cura di Valentina Alessandrella


Miriam è un’adolescente ignara del mondo che la attende fuori dalle mura di casa. Perennemente costretta ad aiutare sua madre nelle faccende domestiche, non ha mai avuto modo di vivere appieno la sua giovane età, fino al momento in cui le si presenta la possibilità di abbandonare, momentaneamente, quella prigionia a cui sembrava essere irrimediabilmente condannata. La ragazza accetta di lavorare in un albergo al mare per l’intera durata delle vacanze estive e fa la conoscenza di Marie-Thérèse, con cui condividerà una stanza.

Grazie a lei, Miriam scoprirà un mondo che non aveva mai lontanamente immaginato e assaporerà il gusto di quella libertà disperatamente agognata. Le esperienze sconosciute e i sentimenti nascenti, la allontaneranno gradualmente dalla sua vecchia vita. Tra le due ragazze si instaurerà un forte legame di amicizia che le vedrà condividere non solo le ore di lavoro ma anche feste in spiaggia e un improvviso viaggio a Galway, in compagnia di una Cinquecento presa in prestito da Gerry, uno dei loro tanti colleghi. Ma la libertà ha anche degli svantaggi e Miriam lo scoprirà quando un inaspettato inganno metterà a dura prova la sua felicità.

La grande amica è un intenso inno all’adolescenza e ai sentimenti profondi -e spesso contrastanti- che la alimentano. L’autrice ci accompagna nella crescita interiore di Miriam, soffermandosi sul suo aspetto psicologico e sulla scoperta di una vita che non ha nulla di simile alla routine a cui la ragazza era abituata. È impossibile non provare empatia nei confronti della giovane protagonista, così come è impossibile non immedesimarsi nelle sue vicende, nel suo entusiasmo e nell’impeccabile dinamismo che la caratterizza. Questa è una storia pregna di vita e di sensazioni che l’autrice, con il suo stile limpido, semplice e diretto, riesce a trasmettere al lettore, imprigionandolo tra le pagine del libro. Ho molto apprezzato il modo in cui è stato strutturato il romanzo: una lunga e commovente lettera, priva di capitoli ma densa di emozioni. La decisione di Catherine Dunne di utilizzare una prima persona, ha reso possibile l’immedesimazione completa e ha aperto una porta sul mondo di Miriam, sui suoi pensieri più profondi, le sue paure, la sua delusione derivata dall’abbandono e dal timore di non sapere più come si fa a volare. Molto apprezzato è stato anche l’utilizzo del “tu” che da l’impressione che la protagonista si stia rivolgendo direttamente a colui che legge, descrivendo la propria esperienza estiva. Il lettore non solo ha la sensazione di essere il reale destinatario di quella lettera ma anche quella di star scrivendo di proprio pugno.

Il romanzo si legge tutto d'un fiato con l'unica pecca è di essere troppo breve e quindi in alcuni tratti privo di descrizione approfondite, anche se questo rispecchia l’intenzione dell’autrice di dar vita ad una lettera.

Tutti, in un modo o nell’altro, hanno avuto modo di crescere grazie all’aiuto di un’amica o di determinate situazioni che hanno necessariamente implicato un rafforzamento della persona stessa. Proprio per questo motivo, consiglierei il romanzo a chiunque; un tuffo nell’adolescenza e nelle prime esperienze che ne conseguono, contornate dagli immancabili problemi che –seppur nella loro difficoltà- sono quel passo avanti verso la maturità.

L’AUTRICE
Catherine Dunne è nata nel 1954 a Dublino, dove vive. Guanda ha pubblicato i romanzi: La metà di niente, La moglie che dorme, Il viaggio verso casa, Una vita diversa, L’amore o quasi, Se stasera siamo qui, Donna alla finestra, Tutto per amore e Quel che ora sappiamo. Sempre presso Guanda nel 2007 è uscito Un mondo ignorato, sull’emigrazione irlandese degli anni Cinquanta.

PUOI ACQUISTARE IL LIBRO QUI

LIBRI & CULTURA CONSIGLIA...