Recensione: LA STELLA DI PIETRA di Marco Buticchi

Titolo: La stella di pietra
Autore:
Marco Buticchi
 
Editore: Longanesi
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2013 
Prezzo copertina: 16,40 €


Roma, 27 marzo 1985. Sara Terracini sta discutendo la tesi dal titolo L'arte dei falsi. I falsi dell'arte, in cui mette in discussione la paternità del più importante gruppo scultoreo dell'antichità: Laocoonte e i suoi figli. Sara infatti sostiene che il Laocoonte non sia opera di Agesandro, Atanodoro e Polidoro, ma di qualche maestro rinascimentale. La discussione viene tuttavia interrotta dalla notizia dell'agguato terroristico al professor Ezio Tarantelli, ucciso nei pressi della facoltà di Economia e commercio. Una notizia destinata a sconvolgere la vita di Sara che proprio quella mattina, passando davanti alla facoltà di Economia, è stata fotografata da un amico, con la reale possibilità di aver immortalato qualche dettaglio importante per le indagini.


Ezio Tarantelli
Ma quando la ragazza decide di condividere i timori con il suo professore, non sa bene in che guaio sta per cacciarsi. Infatti, di li a poco, l'amico Carlo Garaviglia sparisce nel nulla, il padre viene investito da un pirata della strada e lei stessa viene rapita. Tuttavia la ragazza viene salvata dall'intervento dell'agente del Mossad, nonché amico del padre, Oswald Breil, che decide di proteggerla dai terroristi. Ma perchè quest'ultimi vogliono ucciderla? Solo per le foto o per qualche scoperta relativa ai suoi studi?

Firenze, 1487. Michelangelo Buonarrotti è un giovane aspirante scultore dotato di grande talento. Proprio per questo viene preso sotto l'ala protettrice di Lorenzo il Magnifico, che gli permette di affinare le sue capacità a Palazzo Medici. Michelangelo, tuttavia, non diventerà solo il più grande scultore di sempre, ma anche un abile falsario. 

Gruppo scultoreo del Laocoonte e i suoi figli
E proprio per un falso d'autore, il Laooconte, Michelangelo rischia di rovinare tutta la sua carriera. Infatti il papa Giulio II non può accettare un simile affronto e incaricherà il comandante Kaspar von Silenen di recuperare i bozzetti del Laocoonte che potrebbero incriminarlo. Da qui ha inizio una scia di morte destinata ad arrivare fino ai giorni nostri, sino cioè agli Anni di Piombo, e sino a mettere in pericolo la vita di Sara Terracini. E se i bozzetti di Michelangelo fossero un tesoro servito a finanziare le operazioni più inconfessabili del terrorismo?

Michelangelo Buonarroti
La stella di pietra è il primo romanzo che leggo di Marco Buticchi. Le due storie, quella di Michelangelo e quella di Sara Terracini, sono appassionanti e rapiscono il lettore dall'inizio alla fine, ma il tentativo di unirle, per quanto fantasioso e affascinante, risulta decisamente poco credibile. Le tematiche trattate infatti sono completamente diverse: da una parte la paternità del Laocoonte, che più di qualche storico dell'arte attribuisce a Michelangelo Buonarrotti (ipotesi da cui prende spunto il romanzo); dall'altra le trame oscure del terrorismo negli Anni di piombo, che culmineranno con il rapimento e l'uccisione dello statista Aldo Moro. Due storie affascinanti che l'autore, dotato di grande abilità narrativa, poteva benissimo raccontare in due romanzi distinti e separati.

Marco Buticchi
Detto questo va comunque riconosciuta a Buticchi la capacità di creare la giusta tensione e di saper dosare la suspance in modo corretto. Inoltre i ripetuti colpi di scena, forse fin troppi nella storia di Sara Terracini (decisamente meno credibile dell'altra), rendono la narrazione avvincente e imprevedibile. Per tutto questo mi sento di consigliare il romanzo agli appassionati del genere, anche se l'autore, a mio avviso, poteva fare decisamente di meglio.
 
L'AUTORE
Marco Buticchi è nato alla Spezia e ha viaggiato moltissimo per lavoro, nutrendo così anche la sua curiosità, il suo gusto per l’avventura e la sua attenzione per la storia e il particolare fascino dei tanti luoghi che ha visitato. È il primo autore italiano pubblicato da Longanesi nella collana «I maestri dell’avventura», accanto a Wilbur Smith, Clive Cussler e Patrick O’Brian. A dicembre 2008 è stato nominato Commendatore dal Presidente della Repubblica per aver contribuito alla diffusione della lingua e della letteratura italiana anche all’estero. La voce del destino (2011) è stato finalista al Premio Bancarella 2012 e ha vinto il Premio Salgari 2012. 

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