Recensione: LE NAVI DEI VICHINGHI di Frans Gunnar Bengtsson

Titolo: Le navi dei Vichinghi
Autore: Frans Gunnar Bengtsson
Editore: Beat
Pagine: 528
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 13,90 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

 
Le navi dei Vichinghi è un romanzo di Frans Gunnar Bengtsson riedito dalla casa editrice Beat. Il romanzo fu pubblicato per la prima volta durante gli anni della Seconda guerra mondiale ottenendo subito un grande successo. È un resoconto di tre viaggi effettuati da Orm il Rosso, figlio di un normanno di nome Toste. La storia comincia dall’infanzia dello stesso protagonista, strappato dal suo villaggio nativo per essere iniziato ai viaggi delle grandi navi vichinghe.

Interno della Grande Moschea di Cordova
Crescendo viene catturato dai Mori di Spagna che lo "assoldano" per combattere al servizio del califfo di Cordova, ma questa forzata devozione ai musulmani viene spezzata quando Orm decide di scappare e giungere in Irlanda. Da quel momento in poi si ritroverà a stretto contatto con i primi monaci cristiani, figure quasi leggendarie a causa della loro rarità; sarà coinvolto in alcuni intrighi nobiliari e infine combatterà una dura guerra tra i ranghi vichinghi contro il re d’Inghilterra. Tuttavia ritornato in patria come un uomo cambiato, convertito e ricco, non potrà godere di questi privilegi poiché il suo temperamento sarà messo di nuovo a dura prova...

Una scena della serie tv Vickings
I personaggi di questo romanzo sono molteplici e dalle svariate caratteristiche. Abbiamo Orm, capelli rossi e carnagione chiara, protagonista indiscusso con un carattere forte, deciso e acuto; Toste, padre del bel vichingo, viene presentato come un contadino che aveva parenti in Irlanda, in cui vi si recava annualmente per commercio; Asa, la madre di Orm, donna dalla lunga e affilata lingua; ed infine i personaggi secondari: dai musulmani ai cristiani, dagli abitanti del villaggio di nascita di Orm a tutti quelli incontrati durante i suoi viaggi. Per quanto riguarda le ambientazioni, ricorrono paesaggi tipici irlandesi caratterizzati da foreste fitte, fiumiciattoli, villaggi e fattorie; scenari più "orientaleggianti" e meno freddi, come quelli islamici, contraddistinti da una miriade di colori e moschee che richiamano la religione locale e la grandezza di un mondo ancora in parte sconosciuto agli europei dell’epoca; campi di battaglia e altri luoghi toccati brevemente durante la fuga. Tutti descritti in modo minuzioso e particolare.

Esempio di nave vichinga
Il libro presenta due stili differenti che possono essere interpretati come due facce di una stessa medaglia. Da un lato uno stile epico-eroico poiché narra di guerre, tesori e leggendarie imprese, tanto di uomini assetati di sangue e ricchezze quanto di sovrani desiderosi di grandezza; dall’altro lato invece uno stile meno acceso, più scorrevole e descrittivo, con il quale lo scrittore da voce agli ambienti familiari, locali, agli usi e costumi. L’autore offre inoltre una ricostruzione storiografica accurata e un accenno alle religioni cardini dell’epoca: il paganesimo, l’islam e il cattolicesimo.

Nonostante la storia cardine sia in parte inventata, l’intento primario di Bengtsson era quello di fornire al lettore un ritratto degli Uomini del Nord. Attraverso viaggi per mare e per terra, battaglie e incursioni, l'autore riesce a narrare di un’epoca mistica, oscura, ma anche di scoperte e conversioni. Orm rappresenta in qualche modo ogni lettore che si accinge non a leggere questo romanzo, bensì a viverlo. Consiglio questo romanzo a tutti per il semplice fatto che raccoglie in sé diversi generi e svariati interessi, sia culturali che di svago.

L'AUTORE
Frans Gunnar Bengtsson (4 ottobre 1894 – 19 dicembre 1954) è stato uno dei maggiori poeti e scrittori svedesi. Saggista, si occupò di François Villon, Walter Scott e Joseph Conrad e scrisse una imponente biografia di Carlo XII, il re svedese. Il libro che gli diede la fama fu però Le navi dei Vichinghi (titolo originale Röde Orm) pubblicato in due parti nel 1941 e nel 1945.

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