Recensione: LE MIE DUE VITE di Jo Walton

Titolo: Le mie due vite
Autore: Jo Walton
Editore: Gargoyle Books
Pagine: 320
Anno di pubblicazione: 2014
Prezzo copertina: 18,00 €
   


Recensione a cura di Marika Bovenzi

Le mie due vite è il nuovo romanzo di Jo Walton, pubblicato in Italia da Gargoyle. Con la stessa casa editrice l’autrice ha pubblicato anche Un altro mondo, con cui si è aggiudicata il Nebula Award e l’Hugo Award per il miglior romanzo. Ci troviamo difronte ad un romanzo in cui regnano incontrastati l’ucronia e il tema delle scelte. La storia ha inizio nel 2015 e narra le vicende di Patricia Cowan, una donna anziana, nata nel 1926, ricoverata in una casa di cura.

L’anziana signora ha dei vuoti di memoria, le sfuggono da un lato dettagli della sua vita passata, dall’altro alcune situazioni si mescolano ad eventi che quasi sembrano impossibili. Rammenta la sua infanzia, la sua adolescenza, fino a quando nel 1949 i suoi ricordi prendono due differenti e incompatibili direzioni. Come se ricordasse di aver vissuto due vite, opposte e parallele. Nella prima si chiama Trish e ha sposato un uomo, Mark Anston, filosofo gretto e accecato dal bigottismo. Ha avuto quattro figli e ha messo da parte ogni possibile gioia per dedicarsi all’intollerabile routine coniugale, un atteggiamento caratterizzante delle donne nel periodo post-bellico. Nella seconda vita invece, si fa chiamare Pat, è una scrittrice, viaggia molto e ricorda di essersi legata in una relazione con una biologa di nome Bee, con la quale ha cresciuto tre figli, promuovendo in qualche modo la corrente libertina del’68. Il dilemma tra queste due distinte realtà è reso ancora più difficile, e per certi versi terrificante, dal fatto che le sue scelte individuali sembrano aver avuto un peso anche sulle sorti del mondo. L’anziana donna della casa di cura, tenta di rimettere insieme i ricordi frammentari per capire quale delle due donne fosse stata in realtà e quale quella con un percorso di vita alternativo.

Il libro è incentrato esclusivamente su Patricia e sulle sue alter ego. Ritroviamo una Patricia anziana, narrante di due passati avversi che vengono scambiati dai medici per sintomi di demenza senile; Trish donna mite che condurrà una vita strettamente legata alla cieca obbedienza al marito, al rispetto dei dogmi cattolici, e alla Chiesa come punto di riferimento principale per la conduzione di una vita pudica e sobria; ed infine Pat, animo ribelle, si abbandona all'amore saffico pieno di comprensione e attenzione, e si dedica completamente alla realizzazione professionale.

La figura cardine del romanzo è la donna e dunque le tematiche trattate al suo interno sono strettamente legate ad essa. Accanto ai fatti storici che vanno dal sessismo dell’Inghilterra del secondo dopoguerra, ai moti del’68, ritroviamo tematiche molti forti come: la condizione della donna, l’emancipazione femminile, l’omofobia, la ricerca scientifica usata per fare del bene o del male, il manicheismo che sfocia in umiliazione e frustrazione, l’anticonformismo, la realizzazione personale, e il tema delle scelte che in qualche modo vanno a plasmare la vita.

Durante la lettura del libro si incontrano situazioni ed elementi che rimandano a film come Sliding doors, in relazione a ciò che è stato che si confonde e sovrappone a qualcos’altro che sembra essere stato ugualmente, ma diversamente; a Mr. Nobody per quanto riguarda le scelte e le decisioni impossibili che portano i protagonisti a chiedersi dove ciascuna scelta potrebbe condurli, o in che modo le singole azioni abbiano conseguenze universali e il passato plasmi inevitabilmente il futuro.

La vicenda narrata vuole porre l'attenzione su cosa potrebbe accadere se si potesse tornare indietro e cambiare le proprie scelte, giuste o sbagliate che siano.

Consiglio questo libro a chi è alla ricerca di una lettura coinvolgente che dia spunti per una riflessione sulle infinite possibilità della vita umana.

L'AUTRICE
Jo Walton (1964) è poetessa e scrittrice di libri fantasy e di fantascienza. Ha vinto numerosi premi, tra cui il John W. Campbell Award come Miglior nuovo talento, il World Fantasy Award, il Prometheus Award e il Mythopoeic Award. Con Un altro mondo (Gargoyle 2013) si è aggiudicata il Nebula Award e l’Hugo Award per il miglior romanzo. Fra le sue opere: The King’s Peace (2000), The King’s name (2001) e The Prize in the Game (2002), tutti ambientati nello stesso mondo ispirato al ciclo arturiano, Tooth and Claw (2003), Farthing (2006), Ha’Penny (2007) e Half a Crown (2008), trilogia di storia alternativa, Lifelode (2009).

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