Titolo: Il viaggiatore oscuro
Autore: Josephine W. Johnson
Editore: Del Vecchio
Pagine: 190
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 14,50 €
È il crepuscolo di una sera di febbraio, i rami dell’olmo in giardino battono contro i vetri della vecchia finestra di una casa. La porta d’ingresso si apre e compare Paul, in mano una valigia con dentro le sue poche cose, le coordinate frammentate e incerte della sua vita. E insieme a Paul, nella cucina calda e illuminata, s’infila rapida, prima che la porta si richiuda alle sue spalle, anche l’oscurità. La casa calda e accogliente è quella di Douglass Moore, zio di Paul, di sua moglie Lisa e dei loro tre figli: Norah, Tom, e Christopher.
Paul viene da una casa inospitale e tetra dove ogni cosa è oscura; un padre aggressivo, brutale e anaffettivo; una madre amorevole ma troppo debole e impaurita; un fratello morto in guerra, orgoglio del padre e incarnazione di tutto quello che Paul non è e dovrebbe essere; e ha una strana anomalia: quando si agita e prova emozioni che non riesce a gestire, diventa cieco, perde la memoria, ed è ossessionato da un alter ego “cattivo” – sempre presente nelle sue pagine di diario. Con l’arrivo dell’estate, Paul sembra aver scoperto il suo talento: fotografare, e alla ricerca di soggetti da catturare con l’obiettivo, è molto più felice di quanto non sia mai stato. Ma quando la guarigione sembra ormai avvenuta, l’ombra del passato torna nella figura del crudele padre, Angus e dei sentimenti brutali che Paul prova per lui.
Josephine Johnson nasce il 20 giugno 1910, da una famiglia di commercianti, a Kirkwood, Missouri, dove trascorre infanzia e adolescenza. Quindi si iscrive alla Washington University a St. Louis. Nel 1932 lascia gli studi e torna alla fattoria di famiglia senza essersi laureata; sistema una scrivania nella mansarda, proprio sotto il lucernario, e si dedica alla scrittura. Prima racconti e prose brevi, poi un romanzo Now in November, per cui le viene assegnato il Premio Pulitzer per la narrativa nel 1935, a soli 24 anni. Nel 1942 sposa Grant G. Cannon, caporedattore del «Farm Quarterly», con cui si stabilisce prima a Iowa City, poi, nel 1947 nella Contea di Hamilton in Ohio, The Dark Traveler esce nel 1963, e nel 1967 inizia il lavoro a The Inland Island, un libro sulla riserva naturale di famiglia che molti critici paragonano a Walden di Henry David Thoreau. Nel corso degli anni Sessanta e Settanta, la Johnson sfrutta la sua consolidata celebrità per promuovere cause che le stanno a cuore: la salvaguardia dell’ambiente, la pace nel mondo, l’eliminazione della povertà, il miglioramento delle città, la libertà di parola. Morirà di polmonite a 79 anni.
Autore: Josephine W. Johnson
Editore: Del Vecchio
Pagine: 190
Anno di pubblicazione: 2015
Prezzo copertina: 14,50 €
È il crepuscolo di una sera di febbraio, i rami dell’olmo in giardino battono contro i vetri della vecchia finestra di una casa. La porta d’ingresso si apre e compare Paul, in mano una valigia con dentro le sue poche cose, le coordinate frammentate e incerte della sua vita. E insieme a Paul, nella cucina calda e illuminata, s’infila rapida, prima che la porta si richiuda alle sue spalle, anche l’oscurità. La casa calda e accogliente è quella di Douglass Moore, zio di Paul, di sua moglie Lisa e dei loro tre figli: Norah, Tom, e Christopher.
Paul viene da una casa inospitale e tetra dove ogni cosa è oscura; un padre aggressivo, brutale e anaffettivo; una madre amorevole ma troppo debole e impaurita; un fratello morto in guerra, orgoglio del padre e incarnazione di tutto quello che Paul non è e dovrebbe essere; e ha una strana anomalia: quando si agita e prova emozioni che non riesce a gestire, diventa cieco, perde la memoria, ed è ossessionato da un alter ego “cattivo” – sempre presente nelle sue pagine di diario. Con l’arrivo dell’estate, Paul sembra aver scoperto il suo talento: fotografare, e alla ricerca di soggetti da catturare con l’obiettivo, è molto più felice di quanto non sia mai stato. Ma quando la guarigione sembra ormai avvenuta, l’ombra del passato torna nella figura del crudele padre, Angus e dei sentimenti brutali che Paul prova per lui.
Josephine Johnson nasce il 20 giugno 1910, da una famiglia di commercianti, a Kirkwood, Missouri, dove trascorre infanzia e adolescenza. Quindi si iscrive alla Washington University a St. Louis. Nel 1932 lascia gli studi e torna alla fattoria di famiglia senza essersi laureata; sistema una scrivania nella mansarda, proprio sotto il lucernario, e si dedica alla scrittura. Prima racconti e prose brevi, poi un romanzo Now in November, per cui le viene assegnato il Premio Pulitzer per la narrativa nel 1935, a soli 24 anni. Nel 1942 sposa Grant G. Cannon, caporedattore del «Farm Quarterly», con cui si stabilisce prima a Iowa City, poi, nel 1947 nella Contea di Hamilton in Ohio, The Dark Traveler esce nel 1963, e nel 1967 inizia il lavoro a The Inland Island, un libro sulla riserva naturale di famiglia che molti critici paragonano a Walden di Henry David Thoreau. Nel corso degli anni Sessanta e Settanta, la Johnson sfrutta la sua consolidata celebrità per promuovere cause che le stanno a cuore: la salvaguardia dell’ambiente, la pace nel mondo, l’eliminazione della povertà, il miglioramento delle città, la libertà di parola. Morirà di polmonite a 79 anni.
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