Recensione: Akrash, di Jesper Stein

Titolo: Akrash
Autore: Jesper Stein
Editore: Marsilio
Pagine: 425
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 18,50 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi

Copenaghen, quartiere malfamato di Nørrebro: un uomo apparentemente distrutto e sull’orlo di un precipizio morale si aggira tra i vicoli alla ricerca di cocaina, hashish e donne dalla dubbia reputazione con cui condividere sesso occasionale. Quell’uomo altri non è che Axel Steen, un ispettore incorruttibile e di grande talento, ma spezzato e in crisi. Una crisi dovuta alla sua storia personale: l’ex moglie Cecile
 ha sposato Jens Jessen, un uomo conosciuto da tutti, nonché capo dello stesso investigatore della Squadra Omicidi. Perciò le giornate trascorrono tra ozio, alcol e fugaci e
violente passioni che non fanno altro spingerlo ancora di più sul fondo di una bottiglia e nei bassifondi. 

Nørrebro (Copenaghen)
Il tutto peggiora quando Jens Jessen scopre che la mafia russa ha infiltrato qualcuno all’interno della sua squadra e non fa che depistare da anni diverse operazioni antidroga. I sospetti cadranno subito su Axel Steen che dal canto suo si ritroverà a fare i conti con una delle sue conquiste notturne, Milena, una ragazza apparentemente fragile, ma che senza remore comincia a frugare tra le sue cose alla ricerca di chissà quale indizio. Come se non bastasse, a complicare ulteriormente una situazione precaria e instabile, si aggiunge Cecile, completamente convinta di voler assumere la difesa nel caso Moussa, il più ricercato capobanda di tutta la Danimarca, imprigionato grazie ad Axel. Così in un clima violento, stridente e corrotto, la polizia danese si ritroverà a combattere su due fronti: quello interno, costellato da lotte intestine, scontri per un potere malato, e sospetti che rasentano l’impossibile; e quello esterno capitanato dalla corruzione, dalla malavita e dall’estremismo.


Con uno stile unico e accattivante e un linguaggio diretto e avvincente, Jesper Stein trasporta il lettore in un grand guignol di brutalità, mostrandoci come la Copenaghen della Sirenetta e di Van Gogh possa essere anche ossessione, barbarie e ferocia. Personalmente, penso che la particolarità di questo romanzo risieda nei personaggi: da un lato troviamo Axel, un uomo che pur incarnando dei cliché di genere (come il famoso investigatore che sotto effetto di eccessi e abusi ha una lucidità mentale unica), risulta essere un’anticonformista per eccellenza, incarnando e trasformando il movimento e l’espressione diffusasi negli anni ’70 in Gran Bretagna degli A.C.A.B (All Cops Are Bastards), in cui gli ultras e la popolazione in generale si scontravano con le forze dell’ordine. Axel dal canto suo, ci dimostra invece come spesso la polizia e i manifestanti non appartengano a due categorie diverse, ma che la criminal minds possa di fatto coinvolgere anche personaggi di virtù. Dall’altro lato, abbiamo Jens Jessen, un capo tutto d’un pezzo e dall’istinto sopraffine, ma umano e schiavo di passioni che lo spingono a “rubare” l’ex moglie di un suo collega; ed infine Cecile, una figura forte e determinata che incarna l’ideale di donna in carriera e ambiziosa. In generale, l’intero romanzo fa trasparire un mood oscuro, violento, crudo e miasmatico che non lascia al lettore un senso orrorifico, al contrario, lo affascina ed esorta a continuare e a divorare la lettura.

In conclusione è un libro che consiglio a tutti gli appassionati del genere e a chi desidera leggere qualcosa di diverso, profondo e adrenalinico.

L'AUTORE
Jesper Stein (1965) vive a Copenaghen. Giornalista d’inchiesta per molti anni e reporter di guerra, è oggi critico letterario e dal 2006 membro dell’Accademia danese del poliziesco. Dopo Il tempo dell’inquietudine, premiato all’uscita come miglior esordio dell’anno e vincitore del Dan Turèll Medallion, e Bye Bye Blackbird, Akrash è il terzo romanzo ndella serie dell’ispettore Axel Steen, per mesi in cima alle classifiche danesi.

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