Recensione: Ink, di Alice Broadway

Titolo: Ink
Autore: Alice Broadway
Editore: Rizzoli
Pagine: 375
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 18,00 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi


La Rizzoli per la stagione estiva ci ha deliziato con l’uscita di un libro davvero particolare: sto parlando di Ink, un romanzo che racchiude magia, antichità, folklore e tradizioni. Tutto è basato sulle fiabe, su quelle storie tramandate di generazione in generazione che costituiscono la pietra miliare della società in cui è nata Leora. Quest’ultima è una delle tante ragazze che vivono a Saintstone, un luogo in cui tutti gli abitanti si tatuano la pelle sin dalla nascita. I marchi altri non sono che il riassunto di un’intera esistenza fatta di amori, eventi, tradimenti e difficoltà impossibili da cancellare dalla memoria personale e pubblica.

Tutto ruota intorno alla pelle e a quei segni indelebili che provano la dignità di un individuo: se si vive correttamente e in modo ligio, al momento della morte la pelle verrà estratta dal corpo per essere trasformata in un libro da tramandare per sempre; al contrario, se durante le vita si è marchiati con un segno negativo, il Consiglio (l’istituzione che decreta in merito alla vita di una persona) deciderà di dare alle fiamme il libro e tutti i ricordi della persona in questione. Tutti cercano di vivere una vita esemplare e tutti evitano contatti con gli Intonsi, una categoria di ribelli che si rifiuta di ricevere marchi e di sottostare alle regole ferree del posto. E la protagonista non fa eccezione: sin dalla nascita è stata esemplare, e ferma nella decisione di perseguire una via retta e senza deviazioni. E ora che ha raggiunto la maggiore età per ottenere un lavoro è fermamente decisa ad intraprendere la carriera di tatuatore. Però tutto il suo mondo fatto di regole e rigidità viene stravolto con la morte del padre, un uomo che ha sempre considerato perfetto e impeccabile, ma che al momento della pesatura dell’anima, il Consiglio decide di buttare nel dimenticatoio a causa di eventi nascosti. Eventi che sconvolgeranno l’intera famiglia di Leora, le sue scelte e un futuro già segnato...

Lo stile dell’autrice è semplice e facilmente comprensibile e caratterizza un linguaggio diretto. Personalmente, ho apprezzato tantissimo questo romanzo sia per un worldbuilding basato sul tradizionalismo, sull’esistenzialismo e sulla metafisica; sia per la pratica non comune della pesatura dell’anima e della conservazione dei tatuaggi umani in un libro che oserei definire una biografia simbolica di ispirazione egiziana. Un’altra cosa degna di nota sono le fiabe e i miti: alcuni riconoscibili seppur diversi, altri completamente nuovi e altrettanto attraenti. Per quanto riguarda invece i personaggi, troviamo Leora, una ragazza che si ritrova a mettere in discussione tutte le sue credenze, a scuotere quei valori radicati sin da piccola, e a vivere una vita fatta di un presente e un futuro incerto; dall’altro gli Intonsi, un gruppo misterioso e fermamente convinto della negatività dei tatuaggi. Una negatività che va a rispecchiarsi nelle tematiche che caratterizzano lo scritto, come gli effetti devastanti dell’impossibilità di redenzione; l’assenza delle seconde possibilità; i tormentosi fallimenti esistenziali; la paura dell’oblio; il timore per un’esistenza vuota e vana. In conclusione è un romanzo profondo, introspettivo e davvero bello. Consigliato!

L'AUTRICE
Alice Broadway ha studiato teologia. Vive con il marito nel Lancshire. Adora bere tè e scrivere, e adora farlo nel suo camper giallo. Ammette di essere affascinata dai tatuaggi, ma ancora non si è decisa a farlo. Ink è il suo primo romanzo ed è uno dei libri per Giovani Adulti più venduti nel Regno Unito del 2017.

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