Recensione: Operazione Mercurio, di Antonio Aloni e Paolo Colonnello

Titolo: Operazione Mercurio
Autore: Antonio Aloni, Paolo Colonnello
Editore: SEM
Pagine: 376
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 19,00 €


Recensione a cura di Marika Bovenzi

Paolo Colonnello e Antonio Aloni in questo 2018 hanno proposto al pubblico un noir dal sapore mediterraneo ambientato interamente nella famosa isola di Creta, focolare di grandi civiltà antiche e diverse culture. Protagonista di questa storia è Maki Markaris, un commissario sulla cinquantina con la passione per il mare e il polpo che non esita a cacciare e a conservare nel congelatore dei reperti organici del commissariato di Chania. Le sue giornate trascorrono tra buon cibo e raki (acquavite ottomana) senza avere particolare slancio, fino a quando nella sua abitudinaria vita non arriva una sferzata di adrenalina pura: il caso di un anziano uomo andato a pescare in una giornata di tempesta senza aver fatto mai ritorno, si trasforma improvvisamente in un

omicidio mirato e collegato alla figura della spia nazista Andreas. 

Quest’ultimo, che quaranta anni prima aveva aiutato i tedeschi a conquistare avamposti nell’Europa meridionale e a debilitare e spiare la resistenza degli antares, dopo la guerra per anni si era dato alla ricerca del tesoro nascosto dell’isola di Creta commettendo -tra le altre cose- azioni deplorevoli. Tra indagini e misteri, Markaris sarà aiutato nelle ricerche da Afroditi, una giovane archeologa figlia della vittima. Entrambi si ritroveranno a seguire così iscrizioni di una tavoletta antica che li condurrà alla ricerca di labirinti e del misterioso tesoro dell’isola di cui nessuno sa nulla, fino a ritrovarsi sulle tracce di Andreas.

Lo stile del romanzo è senza ombra di dubbio diretto e accattivante e caratterizza un linguaggio semplice e facilmente comprensibile. La particolarità di questo scritto, a mio avviso, risiede nel fatto che gli autori mescolano con sapienza diverse epoche storiche: da quelle antiche e testimoniate da reperti archeologici; a quelle moderne della Seconda Guerra Mondiale (attestata dalla presenza di un villain che dopo anni ritorna sulle scene con nuovi crimini), e degli anni ’80, periodo in cui Markaris cerca di mettere insieme gli indizi. Così tra azioni degne di Indiana Jones e indagini alla Sherlock Holmes, troviamo personaggi come il commissario, un uomo tutto d’un pezzo, vecchio stampo e dalla mente sveglia e acuta; Afroditi, una giovane che nonostante il lutto subito non si abbatte a si lancia in una ricerca fitta e spietata; ed infine un antagonista misterioso, pericoloso e imprevedibile. Non mancano poi descrizioni minuziose delle bellezze locali cretesi: dal mare cristallino, al porto popolato da pescatori, all’aria impregnata di salsedine, alla gente calorosa e accogliente, alla semplicità della vita in un piccolo angolo di paradiso terrestre.

In conclusione è un romanzo che racchiude nuances di ogni genere e che consiglio non solo agli appassionati di thriller, ma anche a chi ha voglia di immergersi in uno scritto che viaggia nel tempo.

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