Recensione: Purché non sembri Natale, la raccolta di racconti edita da Rizzoli

Titolo: Purché non sembri Natale. Racconti
Autore: AA.VV.
Editore: Bur Rizzoli
Pagine: 267
Anno di pubblicazione: 2018
Prezzo copertina: 15,00 €


I quattordici racconti che compongono la raccolta "Purché non sembri Natale", sono divisi in quattro sezioni: i cattivi, racconti dove i protagonisti mostrano il loro lato peggiore proprio quando bisognerebbe essere "più buoni"; gli insospettabili, personaggi politicamente scorretti che si trovano a vivere loro malgrado lo spirito natalizio; i classici, racconti dove tutto (o quasi) sembra perfetto, salvo poi scoprire che la frattura è dietro l'angolo; le sorprese, racconti che ci mostrano come il Natale migliore è quello in cui ci imbattiamo in una
rivelazione inaspettata.

Della prima serie, quella sui "cattivi", fanno parte "L'uragano" di Pino Cacucci, una storia di odio e vendetta consumata durante una tempesta la notte della Vigilia; "Giulia" di Gianrico Carofiglio, una ghost story con protagonista una misteriosa bambina; "Sbirronatale" di Piero Colaprico, una storia di tradimenti e corruzione tutta intestina alle forze dell'ordine; "Non me lo volevo portare" di Antonio Pascale, la storia di un manovale che per fare un piacere al prete decide di portarsi a lavorare un tipo violento, Alfredino 'u pazz, che contro ogni previsione finisce per diventare un eroe (o quasi). La serie degli "insospettabili" si apre con il racconto "Mi piace il Natale quando non lo so" di Andrea Molesini, una storia bizzarra con protagonista un senzatetto, due insospettabili merciaie e un pericoloso segreto; "Il folle" di Luca Ricci, la storia di un uomo che va incontro alla rovina per regalare libri alla gente, senza essere compreso da nessuno; "Il corredo" di Jean Stattford, la storia della signorina Bellamy, una vecchia e freddolosa misantropa che a pochi giorni dal Natale decide di concedersi un breve momento di calore.

La serie dedicata ai "classici" si apre con "Vigilia di Natale" di Maeve Brennan, la descrizione di una famiglia a cui apparentemente non manca nulla, eppure la fregatura sembra dietro l'angolo; "Rompitutto. Il gattino di Natale" di James Herriot, un racconto con protagonista un veterinario, una signora amante degli animali e un piccolo gattino capace di scaldare i cuori con la sua tenerezza; "Natale a Miano (Una piccola favola senza la elle)" di Roberto Perrone, il racconto di un bambino di nome Giovanni che con la sua caparbietà riesce a dimostrare al papà l'importanza dello stare insieme durante le feste; "L'ora di libertà" di Nadia Terranova, la storia di una donna che prima di affrontare la vigilia e con essa tutti i fantasmi della propria vita si concede un'ora di libertà nel bar più anonimo e sciatto del quartiere. Sono tre le "sorprese": "Un felicissimo Natale" di Morley Callaghan, la storia di un bambino che la notte della Vigilia decide di rubare la statua del Bambino Gesù dal presepe della chiesa, gettando nel panico tutta la comunità; "Irina" di Mavis Gallant, la storia di una vedova chiamata a dare un nuovo senso alla propria esistenza, partendo dal Natale con il suo nipotino; infine "La visita di Santa Claus (alla maniera di Ernest Hemingway)" di James Thurber, l'ansia dell'attesa e l'arrivo (forse) dell'anziano uomo vestito di rosso.


Purché non sembri Natale propone racconti per tutti i palati che colgono le mille sfaccettature della festa delle feste, lontano anni luce dalla scintillante immagine tutta gioia, amore e tepore domestico creata dalla letteratura e dalla cinematografia di genere. Un'antologia quindi che punta (riuscendoci) ad offrire sguardi diversi, meno conosciuti e convenzionali sul Natale. Storie e personaggi che fanno sorridere, riflettere e spesso lasciano un retrogusto amaro... o un velo di nostalgia.

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