Recensione: I grigi, di Guido Sgardoli

Titolo: I grigi
Autore: Guido Sgardoli
Editore: DeA
Pagine: 321
Anno di pubblicazione: 2019
Prezzo copertina: 14,90 €


Recensione a cura di Luigi Pizzi

Luglio, 1986. A bordo del vecchio Transit, Angelo e suo padre Pietro raggiungono la località di Cavazza, dove quest'ultimo ha affittato una casa tra i boschi apparentemente per trascorrere una tranquilla vacanza. Angelo tuttavia, fin da subito ha il sospetto che lo scopo sia un altro: suo padre infatti da tanti anni è alla ricerca dei Grigi, ovvero forme di vita extraterrestre, motivo per il quale i due sono continuamente in viaggio, sospinti dai diversi avvistamenti. Sospetti che trovano conferma quando, non appena giunti alla locanda "Ai Tre Pini" Angelo si trova a parlare con un vecchio signore che farfuglia di misteriose luci sulla montagna. De facto, non appena giunti nella vecchia e puzzolente casa nel bosco, Pietro inizia a montare le sue bizzarre attrezzature mentre Angelo scopre che l'odore nauseante proviene dallo sgabuzzino in cui si cela un misterioso buco. In concomitanza con la strana scoperta, Angelo inizia a perdere sangue dal naso. Sarà solo il primo di inspiegabili episodi. Prima infatti il ragazzo scopre che dallo sgabuzzino provengono anche delle luci, e poi inizia a sentire voci nella sua testa che lo invitano a "non farli uscire" e "liberare il guardiano". In più suo padre, dopo la scoperta del buco non sembra più lo stesso e trascorre le intere giornate ad allargare lo stesso.

Non sapendo con chi confrontarsi, Angelo decide di condividere le sue preoccupazioni con Claudia, la ragazza conosciuta nel bosco. Quest'ultima non solo decide di credere alle parole del ragazzo ma a sua volta condivide con lui un segreto: la scoperta di una pietra sferica gelatinosa che sembra contenere un uovo capace di cambiare forma e colore. Intanto, mentre Angelo e Claudia tentanto di venire a capo della intricata vicenda, gli avvistamenti delle luci aumentano, altri abitanti iniziano a scavare buchi, alcune scosse di terremoto scuotono la montagna e due falsi campeggiatori, approdati in cima alla montagna con strambe attrezzature, sembrano attendere un evento molto importante. Ma di cosa si tratta? E perché suo padre non sembra più lo stesso? Qual è la forza che spinge le persone a scavare? Che cosa vogliono esattamente le voci da lui? E cos'è quello strano oggetto che Claudia ha scoperto sulla sella di Col Quaternà?



Guido Sgardoli, affermato scrittore per ragazzi nonché vincitore del Premio Strega di categoria con il bellissimo romanzo "The Stone: La settima pietra", torna in libreria con un'avvincente avventura a metà strada tra fantascienza, horror e racconto di formazione. Prendendo spunto dalla letteratura e filmografia di genere, da "Incontri ravvicinati del terzo tipo" (citato nello stesso libro) a "E.T. l'extra-terrestre", Sgardoli elabora una storia originale che ha il pregio di creare sin dalle prime pagine la giusta atmosfera di suspense, inquietudine e attesa che spinge il lettore a seguire le avventure di Angelo col fiato sospeso. L'autore infatti, non si perde in lunghi preamboli ma entra subito nel cuore della vicenda, attivando pagina dopo pagina una lunga serie di interrogativi (misteriosi) a cui lo stesso protagonista vuole trovare le risposte. Inoltre, Sgardoli si rivela molto abile nel gestire le sottotrame che poi si intersecano su piani temporali diversi in un crescendo di pathos e colpi di scena. Per quanto riguarda i personaggi, l'autore non si sofferma tanto nel dare un aspetto nuovo e/o diverso ai Grigi, anzi al contrario in qualche modo cavalca l'immaginario collettivo, quanto a creare un legame tra i lettori ed Angelo, il giovane protagonista che da una parte ama ancora divertirsi con il Liquidator (oggetto che si rivelerà di grande utilità!), mettendo in mostra il suo lato infantile; dall'altra esibisce la giusta maturità per affrontare una situazione ben al di sopra della proprie possibilità, coadiuvato all'inizio solo dall'intraprendente e indomita Claudia. Particolarmente riuscita a mio avviso anche la figura del padre Pietro, che andando avanti con la stroria ricorda sempre più Jack Torrance di Shining.


Personalmente ho letto il libro tutto d'un fiato durante un viaggio in treno da Termoli a Milano, e alla fine, nonostante un epilogo per certi aspetti scontato, ho fatto davvero fatica a metterlo via. Tutto questo grazie ad una trama ben congeniata, ambientazioni affascinanti, una scrittura magnetica e personaggi a cui risulta impossibile non affezionarsi. Dunque un bel libro che entra di diritto tra le migliori letture dell'anno. Consigliato.

L'AUTORE
Guido Sgardoli è uno dei più famosi e premiati scrittori italiani di libri per ragazzi. Scrive per giornali, cinema e TV, ed è appassionato di disegno e scrittura. I suoi libri hanno venduto oltre trecentomila copie in tutta Italia e tra i suoi riconoscimenti vanta l’International Board on Books for Young People Italia (IBBY) per The Frozen Boy, il premio Bancarellino (nel 2012 con Eligio S. I giorni della ruota), il premio Andersen (nel 2012 come miglior scrittore dell’anno, nel 2015 con Il giorno degli eroi e nel 2018 con L’isola del muto) e il premio Strega Ragazze e Ragazzi, vinto nel 2019 con The Stone.

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