Recensione: La profezia perduta del faraone nero, di Fabio Delizzos

Titolo:
La profezia perduta del faraone nero
Autore: Fabio Delizzos
Editore: Newton Compton
Pagine: 384
Anno di pubblicazione: 2020
Prezzo copertina: 9,90 €

Recensione a cura di Daniela


Mentre Napoleone Bonaparte e il suo esercito sono impegnati, all'ombra delle piramidi egizie, nella scoperta di tesori nascosti, a Torino si verificano una serie di efferati omicidi dal risvolto fortemente esoterico. Eugenio Caffarel, un professore di filosofia, costretto dal regime asburgico a divenire poliziotto, riceve il compito di indagare sulle morti dei poveri malcapitati, i quali, scoprirà, hanno più di qualche caratteristica che li accomuna, quali la passione per l'egittologia e l'appartenenza ad una loggia segreta di stampo massonico. Lo scrittore Conon de Solis, è un giovane soldato appartenente all'esercito di Napoleone, inviato a Torino da quest'ultimo per recuperare segretamente una mappa antichissima, il cui contenuto cela informazioni dal valore inestimabile. L'indagine del professor Caffarel e la missione segreta di Conon, si sovrappongono sino a fondersi in un unico obiettivo comune, sancendo la nascita di una fitta collaborazione che porterà alla rivelazione di una realtà del tutto incredibile.


Ambientato nel 1799, tra l'Egitto e Torino, questo thriller storico è un mix di suspense e rivelazioni inquietanti, che scorrono tra le pagine ad un ritmo sapientemente dettato dall'autore, il quale non manca di deliziarci con le sue accurate descrizioni, mentre le vicissitudini narrate accrescono l'apprensione del lettore. I numerosi personaggi, si amalgamano alla trama in una miscela avvincente, caratterizzata da intrighi, identità fasulle, misteri ed antiche memorie, che vanno a cingere gli eventi che si susseguono in una Torino sorprendentemente misteriosa, guarnita da strani rituali magici e personaggi che suggeriscono un'esistenza basata su echi lontani, dove la reputazione da "villain" non sempre corrisponde alle apparenze dettate dai fatti, celando magari, una nobiltà d'animo fuori dal comune. Il linguaggio è sobrio e fluente, sapientemente impiegato per creare la giusta dose di suspense e curiosità. Le realtà storiche contenute nel romanzo, si prestano ad accogliere la fantasia dello scrittore, rafforzando la convinzione della quantità di segreti e misteri che si celano dietro la fondazione della città di Torino che, come una leggenda racconta, pare sia stata fondata da un principe egizio. Appassionata di letture storiche, nonché particolarmente attratta dalla cultura egizia e i molteplici misteri contenuti nella storia dell'antico Egitto, non posso che apprezzare il racconto nato dalla penna di Fabio Delizzos, trovando conferma del fascino che questa civiltà suscita dal periodo napoleonico fino ai giorni nostri.

L'AUTORE
Nato a Torino nel 1969, è cresciuto in Sardegna e vive a Roma. Laureato in Filosofia, creativo pubblicitario, con la Newton Compton ha pubblicato con grande successo i romanzi La setta degli alchimisti; La cattedrale dell’Anticristo; La loggia nera dei veggenti; La stanza segreta del papa; Il libro segreto del Graal; Il collezionista di quadri perduti; Il cacciatore di libri proibiti; La cattedrale dei vangeli perduti, Il quadro segreto di Leonardo e La profezia perduta del faraone nero. Sempre ai vertici delle classifiche di vendita, i suoi romanzi sono stati tradotti in diversi Paesi.

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