Recensione: Il castello incantato di Olia, di Sophie Anderson

Titolo:
Il castello incantato di Olia
Autore:  Sophie Anderson
Editore: Rizzoli
Pagine: 368
Anno di pubblicazione: 2021
Prezzo copertina: 16,50 €

Recensione a cura di Marika Bovenzi

La casa editrice Rizzoli porta in libreria una nuova piccola perla letteraria: sto parlando de Il castello di Olia di Sophie Anderson, un libro pregno di magia, di positività e di folklore proveniente dalle lande russe. Protagonista indiscussa della storia è Olia, una ragazzina di tredici anni che vive a Castel Mila, un’antica dimora appartenente a dei suoi antenati reali. Qui, insieme alla sua famiglia e a Babusya, la nonna, si occupano di custodire i segreti di un luogo davvero magico caratterizzato da guglie e infinite porte dietro le quali si nascondono ora stanze meravigliose, ora mondi particolari. Un giorno però, una forte tempesta magica scuote il castello mettendo in pericolo la dimora, i suoi abitanti e l’intero retaggio magico e l’unica a poter salvare tutti è proprio Olia. Quest’ultima, accompagnata dal domovoi (spirito di casa) di nome Feliks attraverserà una porta incantata per andare nella Landa della Magia Proibita e trovare risposte alle catastrofi che si sono abbattute sulla sua casa.

Sophie Anderson utilizza un linguaggio semplice (accompagnato da etimologia russa) e uno stile diretto per descrivere un viaggio in un mondo fantastico, popolato da animali e figure di ogni sorta: da spiriti di alberi giganti, a gatti parlanti, a spiriti d’acqua, a cavalli alati piumati e chi più ne ha più ne metta. Personalmente, una cosa che ho amato tantissimo di questo libro è il modo in cui l’autrice tesse magistralmente insieme le credenze popolari russe e una storia d’amore familiare che rappresenta l’esempio perfetto del detto: “la famiglia prima di tutto”. Non a caso, Olia parte per un lungo viaggio per assicurare un futuro non solo ad un castello ancestrale, ma anche ad una famiglia che la ama da sempre. E proprio la nostra protagonista si rivela uno dei personaggi più singolari mai visti, ovvero una giovane ragazzina che con coraggio affronta un’avventura fatta di pericoli e ostacoli sconosciuti. Olia non è la classica figura che improvvisamente si trasforma da immatura e frivola a eroina, al contrario, sin da subito dimostra una vera e propria propensione verso la conoscenza e l’intraprendenza, guidata anche dalla nonna Babusya, una donna piena di saggezza e fede verso la magia. 

Un’altra cosa che va sottolineata, sono le tematiche che pur avendo un carattere semplicistico, risultano perfettamente in linea con la storia: dall’amore filiale; al senso di protezione che un individuo percepisce nella propria casa, al rapporto tra nonni e nipoti. Infine, non meno di importanza sono le fantastiche illustrazioni che accompagnano il romanzo realizzate da Saara Söderlund, che con tratti morbidi dà vita al mondo di Olia con figure in bianco e nero. In conclusione è un romanzo ben fatto, che consiglio sia ai giovani che agli adulti. Non potete perdere questo meraviglioso viaggio magico nella cultura popolare russa.

L'AUTRICE
Sophie Anderson è nata a Swansea, in Galles, ed è cresciuta ascoltando i racconti della madre scrittrice e della nonna, che le ha trasmesso l’amore per le favole e le leggende della tradizione slava. Geologa e insegnante, vive con il marito e i tre figli. Le piace andare in canoa, camminare e sognare a occhi aperti. Rizzoli ha pubblicato nel 2018 La casa che mi porta via, candidato alla Carnegie Medal, il più importante premio inglese per la letteratura per ragazzi, e finalista al premio Andersen.

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