Recensione: L'ultima crociera, di Chiara Clini

Titolo:
L'ultima crociera
Autore: Chiara Clini
Editore: Piemme
Pagine: 48
Anno di pubblicazione: 2024
Prezzo copertina: 17,00 €

Londra, 1940. Jacopo Abramo Errera, giovane ebreo veneziano, ha abbandonato l'Italia per sfuggire alle retate del governo fascista. Dopo la dichiarazione di guerra di Mussolini, però, il governo inglese lo etichetta come nemico e collaboratore del regime. Il suo è il destino di moltissimi innocenti che hanno raggiunto il Regno Unito: Churchill ha ordinato di rastrellare italiani, tedeschi e austriaci senza distinzione. Così, dopo un breve periodo di detenzione in un campo di prigionia, oltre mille uomini vengono imbarcati sull'Arandora Star, una nave da crociera pronta a dirigersi oltreoceano per allontanare la minaccia. Harriet fa parte della Aliens Advisory Committee, la commissione incaricata di giudicare i cosiddetti "stranieri nemici". Ha partecipato all'interrogatorio di Jacopo e ha letto nei suoi occhi l'innocenza, oltre che l'anima di un uomo buono e sincero. Se ne è innamorata subito, e vuole salvarlo. Inizia così una disperata e difficile corsa contro il tempo. Wolfgang è un marinaio dell'U-boot che punta i siluri contro la Arandora Star. Stringe tra le mani una copia logora di Moby Dick e passa le giornate d'immersione a pensare che il suo comandante, Gunther Prien, si sia trasformato in Achab, il folle capitano del Pequod. Nel cuore della tragedia, quando l'equipaggio di Prien è pronto a fare fuoco contro la nave, il destino dei tre protagonisti si sovrappone.

Immagine dal sito: https://st.ilfattoquotidiano.it/wp-content/uploads/2020/07/02/Arandora-Star-Tragedia.jpg

Recensione a cura di Luigi Pizzi

"L'ultima crociera" di Chiara Clini è un romanzo storico ambientato durante la Seconda guerra mondiale, che intreccia le vite di tre personaggi principali. Jacopo Abramo Errera, un ebreo veneziano colto e riflessivo, amante della letteratura, timido e un po' impacciato con le donne, è costretto a tirar fuori il carattere per poter sopravvivere. La sua detenzione e il successivo imbarco sull'Arandora Star mettono in luce le contraddizioni e le ingiustizie del periodo bellico. Harriet, al contrario di Jacopo, è impulsiva e determinata; una madre single che affronta una vita complicata in tempi di guerra e lotta per mantenere accanto a sé il figlio di sei mesi, Ismay. Tuttavia, l'incontro con l'ebreo veneziano finirà per cambiarle la vita. Infine Wolf, marinaio a bordo del sottomarino tedesco, ha una passione per la letteratura, in particolare per "Moby Dick" di Herman Melville, che gli offre una lente attraverso cui interpretare la realtà assurda della guerra. Infatti, il romanzo lo aiuta a mantenere un senso di umanità in un contesto disumanizzante. Sullo sfondo la tragedia dell'Arandora Star, uno degli episodi più drammatici e meno noti della Seconda Guerra Mondiale. L'Arandora Star era una nave passeggeri britannica convertita per il trasporto di prigionieri di guerra e internati. Il 2 luglio 1940, mentre navigava al largo della costa nord-occidentale dell'Irlanda, fu avvistata dal sottomarino tedesco U-47. Nonostante la nave fosse priva di scorta e non fosse contrassegnata come trasporto di prigionieri, il comandante decise di attaccarla. Alle 6:45 del mattino, l'U-47 lanciò un siluro che colpì l'Arandora Star, che affondò in meno di un'ora. A bordo dell'Arandora Star si trovavano circa 1.400 persone, tra cui 446 italiani, 193 tedeschi, 207 austriaci e 479 britannici. La tragedia causò la morte di oltre 800 persone, di cui oltre 400 italiani. Molti dei sopravvissuti furono tratti in salvo da navi mercantili britanniche che risposero all'SOS lanciato dalla nave affondata. L'affondamento dell'Arandora Star suscitò indignazione in Italia e tra le comunità italiane all'estero, poiché molti dei deportati erano cittadini innocenti, spesso privi di legami con il regime fascista. 

Immagine dal sito: https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/1/12/Lapide_Casalatticesi.jpg

La scrittura evocativa e dettagliata trasporta il lettore nell'atmosfera cupa e incerta dell'epoca, rendendo palpabile la tensione e la paura vissute dai protagonisti. Il romanzo non si limita a raccontare un evento storico, ma approfondisce le emozioni e i dilemmi morali dei personaggi, rendendo la lettura coinvolgente e riflessiva. In sintesi, "L'ultima crociera" è un'opera che combina rigore storico e sensibilità narrativa, offrendo una prospettiva intensa su un episodio tragico e poco noto della storia europea. Una lettura consigliata a chi desidera approfondire le complessità umane e storiche del periodo bellico.

Chiara Clini, nata a Parma, è attrice di teatro e sceneggiatrice. Diplomata in recitazione all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, ha lavorato con il Teatro Stabile di Bolzano, di Venezia e con Nuova Scena di Bologna. Nel 2002 è Ilse ne I giganti della montagna per la regia di Nanni Garella. Laureata in Lettere con una tesi sulla drammaturga Sarah Kane, ha scritto per numerose serie televisive Rai e Mediaset, fra cui Nati ieri, Codice rosso, Un amore, Una vendetta. Nel 2024 ha scritto l’adattamento drammaturgico del racconto vincitore del Campiello Giovani, in scena a Padova. Un suo prozio, Guido Conti, ha vissuto in prima persona la tragedia dell’Arandora Star.

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