Recensione: Great big beautiful life. Un amore da romanzo, di Emily Henry

Titolo:
Great big beautiful life. Un amore da romanzo
Autore: Emily Henry
Editore: HarperCollins Italia
Pagine: 432
Anno di pubblicazione: 2025
Prezzo copertina: 17,90 €

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Recensione a cura di Luigi Pizzi

Great Big Beautiful Life di Emily Henry è un romanzo che sorprende fin dalla prima pagina: meno spensierato rispetto ai suoi titoli precedenti, più maturo, più riflessivo, ma con la stessa intensità emotiva che la contraddistingue. La storia parte da un’idea apparentemente semplice — due scrittori costretti a lavorare insieme alla biografia di una donna enigmatica — e via via si trasforma in un viaggio dentro l’identità, la memoria e il modo in cui raccontiamo noi stessi per sopravvivere. La protagonista, Alice Scott, è una giovane giornalista che sogna di scrivere qualcosa di importante ma si ritrova a fare i conti con la realtà di un mestiere sempre più cinico. Quando le viene offerta l’opportunità di raccontare la vita della potente e riservata Margaret Ives, accetta senza immaginare che l’incarico la costringerà a lavorare con Hayden Anderson, il suo opposto: affermato, arrogante, un uomo che sembra avere tutte le risposte, ma che nasconde dietro la sicurezza la paura di non valere più niente. La loro collaborazione forzata li porta su un’isola remota, nella vecchia tenuta della famiglia Ives, dove il tempo sembra essersi fermato e ogni oggetto custodisce una storia. Mentre cercano di decifrare il passato di Margaret — una donna che ha sfidato le regole della propria epoca per reinventarsi — si ritrovano a mettere in discussione anche la loro idea di successo, amore e verità. E lì, tra appunti, silenzi e ricordi che riaffiorano, il confine tra biografia e confessione personale comincia a sfumare.

Immagine generata con l'IA
 
Henry riesce a bilanciare in modo egregio intimità e mistero. La scrittura è densa, cinematografica, piena di frasi che sembrano nate per essere sottolineate. Le descrizioni dell’isola e della villa abbandonata sono evocative, ma quello che resta non è l’ambientazione — è la sensazione di assistere a un lento disvelamento interiore. Non è un romance classico: l’amore qui non è la meta, ma il percorso che costringe i personaggi a guardarsi dentro. Eppure c’è tenerezza, quella di due persone che, nel raccontare la vita di qualcun altro, finiscono per riscrivere la propria. A tratti il ritmo rallenta, come se Henry volesse dare respiro ai silenzi, ai non detti. Ma è proprio questa lentezza che rende il romanzo profondo: non si legge per sapere “come va a finire”, ma per capire chi diventeranno i personaggi nel frattempo. È un libro sulla vulnerabilità, sulla paura di fallire, sull’arte di reinventarsi dopo aver perso la bussola. Alla fine, Great Big Beautiful Life ti lascia addosso quella malinconia dolce che solo certe storie sanno dare — quella che ti fa chiudere il libro lentamente, perché non vuoi davvero tornare al mondo reale. Emily Henry qui non cerca di farci sorridere: ci invita a guardarci dentro, con la delicatezza di chi conosce bene la bellezza e la fatica di essere vivi.

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EMILY HENRY dopo gli studi all’Hope College, si è specializzata in scrittura creativa al New York Center for Art & Media Studies. Adesso vive a Cincinnati, Ohio.

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