La scuola è finita, Un buco nel cielo: Sonda presenta la nuova collana "La scuola che non c'è"

Titolo: La scuola è finita
Autore: Yves Grevet
Editore: Sonda
Pagine: 64
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 6,50 €


Nel 2028 solo i figli dei ricchi frequentano le scuole private; tutti gli altri vengono subito avviati al lavoro nelle aziende, dove sono costretti a sopportare turni massacranti e mansioni alienanti.
Lila decide di fuggire e di ribellarsi iscrivendosi a un istituto clandestino, e Albert diventa suo complice, scatenando la repressione spietata della polizia.

Una storia ambientata in un mondo fantascientifico e distopico che sottolinea che la scuola è, insieme al contesto familiare, il luogo principale in cui un bambino e un adolescente crescono, si formano e imparano a capire il vero valore della lettura anche grazie all’aiuto dei propri insegnanti.

Yves Grevet è nato nel 1961 a Parigi, ma ha trascorso tutta l’infanzia a Vitry-sur-Seine (Val-de-Marne) in compagnia dei due fratelli maggiori. Autore di teatro, insegnante in un liceo nella periferia parigina e docente di scrittura creativa.
Méto ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti sia della critica che da giurie di librai e giovani lettori, tra cui Prix Tam-Tam (2008), Prix del Collegie du Doubs (2008), Prix Enfantaisie, Svizzera (2009), Prix Roseau d’or (2009), Prix Gragnotte della città di Narbona (2009), Prix Chasseurs d’histoire (2009).

Titolo: Un buco nel cielo
Autore: Cristina Petit
Editore: Sonda
Pagine: 64
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo copertina: 6,50 €


Dopo la morte del suo migliore amico, Ale perde ogni voglia di vivere. Solo dopo aver ricordato le parole della sua maestra elementare, riuscirà a buttare fuori tutto il dolore e a trovare dentro di sé la forza di ricominciare a vivere e a seguire i suoi sogni. I viaggi più lunghi e lontani che si possono fare sono quelli dentro noi stessi.

Un libro per chi, almeno una volta nella vita si è perso e non importa se non si è ancora trovato, l’importante è continuare a cercare. Ale ha perso la luce, qualcuno l’ha spenta all’improvviso e lui non se ne fa una ragione. Sarà nel cuore e nelle sue ragioni che bisognerà cercare.
La morte di un amico, quando sei giovane, è un’ombra scura che non lascia passare più le emozioni e la rabbia e può diventare grido di odio, ma anche di speranza se si ritrova la strada.
Una storia dove è fondamentale il ruolo degli insegnanti nella formazione di bambini e giovani e le loro parole che sono pietre che si depositano nella coscienza e lì rimangono nel bene e nel male. Forse per questo serve ancora la scuola?

Cristina Petit ha insegnato in quasi ogni ordine e grado di scuola del regno. Ora ha trovato pace in una scuola, che lei continua a chiamare elementare, anche se si chiama primaria. Ama molto disegnare sulla pizza, leggere le figure, scattare fotografie a testa in giù e scrivere nelle storie che racconta.
Le piace parlare in straniero per vedere che effetto fa. Adora i bambini, sta volentieri con i grandi, ascolta gli anziani e sussurra ai cavalli. Di notte scrive e disegna con le stelle accese.
È nota per il suo blog «Maestrapiccola» http://blog.libero.it/maestrapiccola

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